Cosa tra le cose

Commenti

  1. "Il nostro è un mondo lagnoso"
    Nella lettura del testo non ho trovato quella che è, secondo me, la "lagna" per eccellenza del nostro mondo: "la mancanza di tempo".
    Siamo sempre superimpegnati, divisi tra lavoro, affetti, attività extra e tutto ciò che comporta gestire tali realtà.
    Indaffarati, trafelati, proiettati alla prossima attività non riusciamo a vivere pienamente neanche quella presente che ci accingiamo a fare…sempre in aspettativa verso qualcosa d’altro.
    Viviamo una "non vita": piena , colma di una miriade di attività, di nozioni, di messaggi che ci danno sempre continuamente il miraggio di dover raggiungere un nuovo obiettivo, che siamo certi ci faccia vivere meglio….
    Gestiamo , organiziamo, disponiamo della nostra vita come "padroni" della vita, in realtà, non abbiamo che insoddisfazione e frustrazione….
    letta

  2. a Finazzi non sapevo come dire che apprezzo la sua obiettività nell’intervento del blog accattoli, e condivido in pieno, mi fa piacere trovare altre persone che non siano idolatre, ma amino la Chiesa perchè è di Cristo e non di un uomo (chiamato da Cristo) o di un gruppo di uomini, ma è di Cristo, e allo stesso tempo di tutto il Popolo di Dio (corpo mistico di Cristo)
    ciao
    letta

  3. Caro Matteo, ti ringrazio delle tue belle parole. Se ci terrai ancora compagnia in questo blog, scoprirai una comunità di persone di tutti i generi e le estrazioni, credenti e non credenti, accomunati da un’unica convinzione, se così la si può chiamare, che taglia "la testa al toro" di tante discussioni sul blog di Accattoli: ogni cambiamento, ogni riforma vera, anche in campo cristiano e cattolico, nasce da un gesto di cura di sé. Non si può difendere la Chiesa e avere un cuore lacerato e in guerra. Non si può soprattutto perché questa contraddizione (davvero farisaica) ci avvelena. Qualunque siano le idee che professiamo, che siamo "progressisti", o "conservatori", ciò che davvero conta è alimentare in noi spazi di pace vera, aprire porte e boccaporti all’azione dello Spirito, lasciare emergere la figura di un "uomo nuovo" e tacitare il più possibile ciò che in noi è ineluttabilmente vecchio e morto, e che con incredibile arroganza pretende di parlare mettendo le vesti dell’inacidito conservatore cristiano cattolico, o del rivoluzionario cristiano ma mortalmente arrabbiato. E questo, come cerco di esprimere in questo post, è soprattutto compito "mio". Mio e di nessun altro.
    Un caro saluto!
    letta

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