Per non dimenticare

Commenti

  1. marcoguzzi dice

    Carissimo, effettivamente quella vicenda scosse anche me.
    Ma poi come andò a finire?
    La commissione ministeriale appurò la non fondatezza scientifica del metodo o no?
    E le cure sono poi proseguite dopo la morte di Di Bella?
    E con quali risultati?

    Certamente la reazione compatta di tutto il sistema sanitario mi sembrò un po’ strana, eccessivamente dura, come se si trattasse di lesa maestà: come si permetteva questo piccolo uomo di sperimentare fuori dai nostri canoni, dalle nostre regole?

    Insomma non mi sono del tutto fidato di quanto ci veniva detto come inequivocabilmente accertato.
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  2. Alessandro Ciarella dice

    La vicenda DiBella ,che ho troppo sinteticamente accennato nel post , ha cambiato profondamente la mia vita.
    Fino ad allora non mi era ancora mai capitato di trovarmi di fronte ad un muro insormontabile come solo il potere sa essere e rendermi conto che questo è alimentato dalle nostre vite mi ha fatto proprio in-bip-azzare per qualche anno (durante i quali ho combattuto con tutte le mie forze ) ma poi alla lunga ho dovuto pian piano mollare .
    A me rimane la sensibilità acquisita ,l’esperienza, le amicizie ma soprattutto una fede viva che proprio l’ì ha preso forza e convinzione .
    Ecco le risposte, il Prof ha sempre saputo che sarebbe finita così ,infatti quando all’inizio della vicenda abbiamo chiesto il suo consenzo lui ce lo ha dato solo per la nostra insistenza e per non addolorarci .

    Tutto è nato da un gruppo di malati che dopo aver vissuto l’efficacia del metodo MDB hanno voluto renderlo pubblico e conoscendo una radio privata di Roma è partita la sensibilizzazione ed informazione vera.

    Dico vera perchè a parlare erano i malati e spesso erano persone alle quali era stata già annunciata la imminente fine .

    Quante volte ho sentito luminari della medicina dire " anche se una cura riesce su un solo caso questa va seriamente presa in considerazione " niente di più falso.
    La pressione dell’opinione pubblica era cresciuta così tanto che hanno messo in scena una truffa scientifica con la fatidica SPERIMENTAZIONE .
    Arruolamento di malati in fase terminale agli ultimi giorni per sperimentare una terapia biologica da utilizzare come prima scelta è demenziale. Usare farmaci con componenti cancerogeni è criminale. Interpretare i risultati a proprio piacimento è diabolico.
    Quella sperimentazione è stata smentita nei mesi successivi da più di 100 sentenze di giudici Italiani che di fronte ai miglioramenti clinici dei pazienti non potevano fare altro che autorizzare le asl ha finanziare la MDB.

    Vincenzo Brancatisano in un libro "Sentenze di vita " ha raccolto le prime 100 .

    E’ nata una denuncia che come al solito è finita sotto un metro di sabbia .

    Quante cose cattive ho visto e udito ,speculazioni da parte di tutti per guadagnare di più, dichiarazioni del tipo " un malato ormai abbandonato dalla medicina ufficiale che resta in vita grazie alla MDB e migliora ……è un …….ANEDDOTO……….oppure un effetto postumo della chemioterapia ".

    In verità la terapia funziona eccome ,il problema nasce dal fatto che va modulata nel rispetto della unicità del paziente e seguita costantemente ,cosa che per la realtà odierna risulta molto complicato ,in più si basa su principi biologici che vanno a smontare tutti quei ricchi castelli chimici nei quali il potere medico ha costruito la propria fortuna .

    Ci sono ancora medici che praticano la MDB (tra cui il figlio del Prof. il dott. Giuseppe DiBella a Bologna ) anche a Roma ma una cosa è certa non sono come Luigi .

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  3. La luce si è spenta quando, nel 1997 , mi sono stati diagnosticati due tumori con metastasi diffuse in tutto il corpo.Quattro "sedute di chemioterapia" che mi hanno distrutto il corpo e la mente.La mia luce si è riaccesa,più forte di prima, quando ho conosciuto il Prof. Luigi Di Bella.Nessuno credeva che io ce la potessi fare, mi avevano già dato la sentenza (non avrei festeggiato il Santo Natale del 97) ma sono ancora quì,ho visto i miei figli crescere,laurearsi,sposarsi e sono nonna da quattro anni ! Il mio Prof. me lo aveva predetto ed io ho sempre seguito ciò che mi diceva,ancora oggi mi curo e vivo,vivo una vita serena…………..grazie al Prof. LUIGI DI BELLA

    Orlanda

    P.S.
    Vorrei raccontare gli anni trascorsi,la mia storia per intero, la storia dell’Ass.ne Pro malati neoplastici Di Bella di Mentana,le persone stupende ed indimenticabili che ho conosciuto, i pazienti e la solitudine, che abbiamo noi malati, intorno a noi.

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  4. Grazie Alessandro per questo post. E sopratutto grazie carissima Orlanda, la tua testimonianza è straordinaria e toccante, non ho altre parole.
    Ti invito a raccontare gli anni tascorsi e la tua storia per intero, credo che siano della massima importanza, grazie infinite comunque per il tuo contributo.
    Marco Falconi
    P.S. : Anche io ho avuto per mio padre una esperienza di cura, o meglio di tentativo di cura, negli anni 1981-82; egli era affetto da un cancro al pancreas, e devo dire che seppure la cura non sortì gli effetti sperati (morì nell’agosto dell’82) mi colpì la disponibilità del Professore e l’assoluta gratuità della cura per papà che mi fece avere.
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  5. Caro Alessandro grazie per questo post.

    A mio avviso la terapia Di bella si è scontrata con gli interessi altissimi delle Case farmaceutiche e degli Ospedali Oncologici.

    Un giro di affari enorme ruota intorno alle malattie oncologiche.

    Io penso che forse la cura per il cancro non è stata ancora trovata perché non ‘deve’ essere trovata. Crollerebbe tutto un enorme impero finanziario.

    Confidenze ricevute da Informatori scientifici mi confermano in questa opinione. Anche le esperienze fatte durante la malattia di mia sorella me la confermano.

    Un abbraccio e ancora grazie. giovanna
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  6. Alessandro Ciarella dice

    Che bello è stato leggere il tuo breve commento cara Orlanda.
    Abbiamo vissuto la vicenda DiBella così intensamente che ora parlarne in poche righe mi sembra veramente un peccato .

    Ricordo che facevamo il conto delle vittime dichiarate ogni minuto solo in Italia a causa del tumore e poi riflettevamo su come ha reagito il mondo della scienza medica di fronte alle affermazioni del Prof.

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  7. Il dolore abbatte.
    Ho visto un uomo, un grande uomo dire queste parole.
    Occhi imploranti per il dolore, la stanchezza di vivere in questo mondo zeppo di gente inutile.
    Un uomo che invece ha saputo prendere questa vita tra le sue mani incredibilmente grandi e viverla umilmente nella sua semplicità.
    L’emozione è stata grande, lo confesso.Confesso che questo cuore ha iniziato a battere forte, entrando in quella via che a lungo, per lunghi, troppi anni, ho immaginato.Poi il cancello e l’interno.Tutto, inspiegabilmente, era come l’avevo già figurato nella mente.
    Tutto telepaticamente, si trovava per qualche assurda coincidenza mentale nella mia testa, immagazzinato, catalogato.
    Ogni spazio, ogni ordine delle cose era così come doveva essere.
    Poi ho iniziato a spiarlo, nelo spiraglio della tenda e della porta, i suoi capelli bianchi, la sua postura incrostata, scolpita e ricurva.
    L’immagine di chi ha passato la vita a non darsi per vinto, a scoprire, a cercare una soluzione, una via, una cura.
    Ma non so perchè ora, davanti a questo foglio, le parole mancano a descrivere vividamente quest’esperienza e non so nemmeno perchè ho cominciato a battere i tasti per scrivere tutto questo.
    Forse difronte a quell’uomo, l’uomo acciaccato ma lucido, l’uomo a cui ho stretto la grande mano, l’uomo che si scusava continuamente di presentarsi difronte a me in quelle condizioni, non ho saputo fare altro che mettere in moto la ragione per frenare il corso delle emozioni, l’infrangersi sul mio cuore delle onde degli inesprimibili significati che quell’incontro aveva per me.
    Uomo dalle grandi mani, uomo dal più grande cuore, non mi importa, non scusarti, non mi importa, non farlo.
    IO ti ammiro per quello che sei, per quello che sei per me.
    UN UOMO
    Finalmente un uomo e non semplicemente un’immagine distante, sfocata, non una voce ricordata ma un uomo vero, nel suo piccolo corpo di carne e ossa.
    GRAZIE
    Non solo grazie per " l’affare mamma", quello è chiaro e imprescindibile.
    Il dolore abbatte, mi hai detto ma il tuo valore, la forza umana e intellettuale, nessuno te le porterà via, nemmeno la morte.
    Io continuerò, nei miei pensieri e nel mio cammino, a pensare a te, uomo dalle grandi mani, modello da seguire,esempio di vita.
    Per cui, non scusarti, ti prego, non farlo.
    Sarò io a scusarmi se non saprò imparare da te.
    Non si finisce mai di imparare vero ?
    Andrea Rossi
    14/12/2002

    ( Questo è stato il primo incontro di mio figlio con il Prof. Luigi Di Bella. Il Prof. quel periodo stava male ma aveva espresso il desiderio di conoscere Andrea che non aveva mai avuto il coraggio di incontrarlo.)

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