Miracoli e dogmi di fede? Ce li spiegherà la scienza.

Commenti

  1. A tal proposito sempre sulla stessa sica segnalo i libri scritti dal Antonio Zichichi ([url]http://it.wikipedia.org/wiki/Antonino_Zichichi[/url]) uno dei nostri scienziati di punta, il quale argomenta come non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l’esistenza di Dio.

    Forse bisognerà aspettare che qualcuno dimostri [i]scientificamente[/i] le formule della fiducia, dell’amore e così via … nel frattempo potremmo laciarci guidare dal Cristo … secondo le strade che ci sono state date …

    Sicuramente leggerò il libro. Grazie per la segnalazione

    letta

  2. Carissimo, grazie di questa segnalazione.
    In realtà il libro già lo conoscevo, e mi aveva molto incuriosito.

    Come sappiamo, il grande scisma tra ricerca scientifica e spiritualità inizia con la modernità, e il metodo sperimentale, fondato sul pensiero oggettivante: Cartesio cioè, e Galilei.

    Questo sguardo fa della realtà un oggetto misurabile, calcolabile, e ci offre una straordinaria possibilità di controllo e di azione (tecnica) in molti ambiti del reale.
    Per far questo deve però necessariamente rinforzare il polo di uno sguardo appunto oggettivistico, un ego cioè distaccato dalla realtà, che possa metterla fuori di sé, osservarla impassibile-mente da fuori, e studiarne le leggi.

    Lo sguardo oggettivante si fonda cioè e al contempo rafforza quello stato che noi chiamiamo ego-centrato.

    Può questo sguardo conoscere qualcosa di ciò che per essere conosciuto richiede proprio l’abbandono della postura egoica della nostra coscienza? o un atto di fede, per dirla con il John Locke di Lost?
    Io credo di no.

    Credo che lo sguardo scientifico, finché sarà ego-fondato, non potrà mai dimostrare col metodo sperimentale eventi che accadono al di là di questo stato della coscienza, in quegli stati che noi chiamiamo io in relazione o Io in Cristo, e cioè in quella coscienza spirituale, che è poi la fede autentica.
    Lo stesso Tipler d’altronde non pretende di dimostrare nulla, dice solo che alcune cose straordinarie o miracolose non sono in contrasto con l’attuale conoscenza fisica della natura.

    Ciò non toglie che la stessa scienza si stia spingendo verso modelli trans-oggettivistici della realtà, come appunto la fisica quantistica.
    Troverà lo sguardo scientifico, riconoscendo i propri intrinseci limiti (vedi Heisenberg e il principio di indeterminazione), un varco verso forme di conoscenza diverse, e vicine a quelle della spiritualità?

    Questo è certamente possibile, ma sarà una scienza diversa, spirituale, non soltanto oggettivante, un sapere cioè in cui chi conosce deve trasformarsi in ciò che conosce, e questo credo che comunque si sottragga ai principi di riproducibilità del metodo sperimentale classico.

    Comunque, anche il nostro lavoro si muove, come sai, verso una esperienza concreta, o, se vuoi, "scientifica" (anche se non oggettivante), del mondo spirituale…..

    Un abbraccio nella luce di quel mistero della Assunzione di Maria, che ci ricorda che la rivelazione finale della materia è la sua intrinseca spiritualità, la sua natura divina: la nostra completa salvezza "in un’anima e in un corpo", per dirla con Rimbaud.
    letta

  3. Fabrizio Falconi dice

    Ringrazio molto Massimo per questo post.

    Ho portato con me " La fisica del Cristianesimo " in vacanza – ormai l’ho quasi finito – ed è stata una lettura davvero molto interessante.

    Condivido gran parte delle sagge considerazioni di Marco. Ed è ovvio che un libro come questo si presta facilmente al pre-giudizio che "non è bene mischiare due parroci di due parrocchie diverse ", come ha efficacemente sintetizzato una mia amica teologa.

    Insomma: i mistici facciano i mistici e i fisici facciano i fisici.

    Ma che succede quando, come scrive Marco, la fisica e la mistica cominciano a scambiarsi – non da ora, non da poco – occhiate d’intesa, ammiccamenti, e quando le scoperte della fisica cominciano ad avvicinarsi a confermare qualcosa che fino a qualche decennio fa era semplicemente im-pensabile ??

    Insomma, io trovo invece che sia molto stimolante un libro come questo, e vorrei anzi che territori confinanti ma ostili – ferocemente ostili, per molti secoli – come questi, cominciassero a parlarsi.

    Perchè non è possibile parlare di ‘miracoli’ in termini fisico-scientifici ? In questo senso Tipler ci va duro, e spezza un tabù. Poi certo, mentre si leggono alcune sue arditissime ‘dimostrazioni’, viene spesso da pensare: " o questo è un genio, o è un pazzo completo".

    In ogni caso, è un libro dal quale si imparano moltissime cose, perchè – come nella migliore tradizione della divulgazione anglosassone – è un libro documentatissimo.
    Ne ho avuto la prova leggendo i capitoli sulla Sindone – sulla quale ho letto di tutto negli ultimi anni – e Tipler dimostra di essere molto ben informato, e molto attento nelle valutazioni.

    Clamorosamente suggestivo, poi, il capitolo in cui Sindone e Sudario di Oviedo vengono analizzati insieme alla luce dei risvolti leggendari del Graal, ma sempre da un punto di vista scientifico.

    Un saluto a tutti.
    Fabrizio

    letta

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