Parlare con Dio – la preghiera

Commenti

  1. Carissimo Roberto, grazie di questa riflessione/meditazione che ci ridona il senso dell’essenziale.

    Se non impariamo a ricominciare ogni giorno da quel Vuoto che ricostruisce la nostra più vera integrità, e cioè a fare silenzio, per entrare nel "parlatoio" dello Spirito, non potremo mai rinnovare la nostra esistenza e così dare anche un nuovo inizio al mondo.

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  2. Faccio troppa fatica a parlare con Dio.
    Posso abbandonarmi tra le sue braccia nel silenzio, come tra le braccia di mio padre o di Gianni, ma Dialogare mi è ancora veramente difficile.
    Temo! certo, temo; ma non è esattamente il meglio del "timore di Dio" (che non so in che consista nella sua valenza positiva) , poichè quel che temo è di andare "fuori di testa" oppure di essere proprio "già fuori di testa".
    Non mi è facile credere!!! neanche oggi che ne ho fatto, almeno un poco, esperienza.
    Forse temo di non fare più ritorno a casa.
    Nella mia casa, proprio qui su questa terra.
    Temo!
    Ho paura di poter correre "il rischio" di ESSERE FELICE.
    Il rischio di essere felice. Già!
    Io chiacchiero spesso con LO SPIRITO DOLCINO, Lui mi pare incarni senza "incarnare troppo", essendo la RELAZIONE D’AMORE che rinnova la faccia della terra.
    E’ incorporeo quel tanto che basta da lasciarmi tranquilla circa il "parlar da sola"; poi, ogni tanto, passo distrattamente, quasi per caso, a Caro Gesù e lì ancora non mi ci ritrovo proprio a mio agio, per un sacco di ottimi motivi direi… .
    Rosella

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  3. Ho appena finito di leggere il libro di T.Merton “La montagna dalle sette balze”; mi ha fatto vibrare per la chiarezza e la semplicità con le quali Merton ha saputo raccontare l’esperienza di Dio e la scelta di diventare strumento nelle Sue mani.

    Per quanto mi riguarda, sto cercando di cancellare le immagini sbagliate di Dio che occupano spazio tra Lui e me e mi impediscono di sperimentarLo e sto guardando con occhi misericordiosi le resistenze dell’ego che mi imprigionano.

    La preghiera e la meditazione mi sostengono in questo lavoro ed anche la consapevolezza che Lui pazientemente mi aspetta.
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  4. Mariapia Porta dice

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  5. Roberto
    Mi ero stampata il posto e l’ho letto e riletto nei giorni scorsi.
    Lentamente lasciandomi permeare l’anima.
    Come se le tue parole fossero "sgranate" cantilenanti un mantra.
    Ee così, ad un certo punto m’è proprio sgorgata dal cuore una domanda "Caro Roberto, ma tu chi sei?"
    Questa la bella domanda. E, contemporaneamente, si è un poco squarciato il velo del mio intervento precedente.
    LA BELLA DOMANDA E’ LA RISPOSTA ADEGUATA
    Se posso credere che esisti tu e porre proprio a te questa domanda, checosa ancora m’impedisce di parlare con Dio?
    ORA
    Di per sè, filosoficamente la questione è un classico che mi lascia indifferente; ma,l’esperienza no!
    Qui la situazione è un’altra, differente.
    Nel leggere le tue parole, la loro visione poliedrica, il tuo modo semplice nel comunicarle, mi hanno stupita e com-mossa, e, quel "tu chi sei" un desiderio vero, intenso sgorgato direttamente dall’anima.
    Io lo sò chi sei un’ "immagine che rimanda ad altro"
    Testimone a me adatto. In questa mia "ora" necessario. Hai consentito la mia piccola evoluzione, forse senza di te non avrei dialogato così a lungo con Michele. Chissà?
    Grazie e ciao
    Rosella
    p.s. ora mi par di interiorizzare quella Fede naturale a cui si rifaceva Renato un sacco di tempo fa.
    Grazie a tutti.
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  6. tUTTI PARLANO DI CARITA’,COMPRENSIONE,ACCOGLIERNZA,BONTA’……….LA CHIESA PURE,I POLITICI PURE( a modo loro),E tutti(o quasi) SCORDANO IL PROBLEMA.
    che e’la notte della nostra ciVilta’,DELLA NOSTRA RELIGIONE,DEI NOSTRI USI ED IDENTITA’,di fronte al lor continuio aumento di numero(noi caliamo),alla loro rocciosa incrollabile fede mussulmana(noi quasi ci vergognamo),alla crescita delle loro idee nel popolo nosytro,alla melenza chiusura dei nostri occhi,allo impari trattamento verso i cristiani da parte dei loro paesi(Arabia etc),.Siamo finiti,se va avanti così .E’ solo
    questione di tempo.e chi dice ciò(io a.es.che sono un cristiano particante,ma ragionante) vien considerato
    egoiustemente cattivo e anticristiano
    Tu Guzzi mi scivesti un tempo che ragionare secondo discriminazioni religiose non si può,ricordi?D’accordo,ma il problema c’è e grosso.ATTENZIONE!Altro che ramadan,la carità è sopra di tutto,ma non credo sia carità il suicidio.Ma dove li mettiamo,dove li assistiamo,dove li facciamo abitare se aumentano sempre.se i nostri non hanno lavoro,se le fabbriche(non tutte)chiudono,se siamo pieni di disperati nostri???
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  7. Carissimo Nevio, sono felice di incontrarti sul nostro sito.

    Le tue preocupazioni sono assolutamente comprensibili.
    Amare non può significare suicidarsi.
    Purtroppo l’Europa non è in grado di prendere coscienza della propria storia, di purificarla, per ridarle però slancio.
    Non riusciamo cioè a compiere quei processi culturali che a livello individuale chiamiamo conversione.
    Rimaniamo perciò in uno stato di semiautonegazione, di paralisi.

    E’ necessario invece riscoprire la potenza del pensiero occidentale, dell’amalgama tra Roma, Atene, e Gerusalemme, operando al contempo tutte le purificazioni che sono necessarie, affinché la nostra potenza non sia più esercitata per il dominio, ma per la liberazione delle persone e dei popoli.
    Affinché cioè realizziamo compiutamente ciò che predichiamo….

    Prima di questi passaggi non possiamo che "sembrare" soccombere rispetto ad altre popolazioni più giovani.

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  8. Caro Nevio,
    leggendo le tue parole, così pregne di passione per l’umanità "impotente a salvare tutti", mi son sentita sollecitata ad un abbraccio.
    Io non son capace di astrazioni culturali, e non mi riesce proprio di vedere al di là del mio di naso. Ciò nonostante, "sentivo" proprio come te, anzi, ero andata un poco oltre: sempre in difesa; ed era: sempre peggio.
    Poi è accaduto qualcosa al mio interno, nel mio cuore.
    Ho sperimentato/sentito/capito che solo se abitati da una gioia nel cuore siamo in grado di essere "senso" nella vita. (Guzzi ( il poeta) scrive: "non parlo se prima non tocco la gioia, non voglio mentire" Lui lo scrive meglio intendiamoci!)
    Abbi cura della gioia che è nel tuo cuore, solo allora ti renderai conto che il dilatarsi in te di questa luce, frantuma anche se a fatica, l’ombra del futuro, delineandone scorci di senso.
    Si lascia nelle mani della Vita… e non è cosi scontato come vada a finire per il singolo, ma è "certo" come andrà a finire per l’umanità intera.
    L’esperienza della gioia ci fa sentire sicuri, certi della meta; ed anche aperti alla possibile felicità in questo mondo, al di là ed al di qua delle circostanze.
    Oggi io sono serena (sostanzialmente) anche pensando ai miei figli, al loro futuro… è come se "la gioia nel cuore" fosse una meta possibile/certa alla portata di tutti e "condivisibile".
    Son sicura d’essere superflua nel dirti cose che tu conosci meglio di me. Io non sono mai stata "volontaria" in mezzo a loro; ma, un abbraccio, talvolta, anche se non ti porta cose nuove, può ridare calore al cuore.
    Con affetto
    letta

  9. la FEDE: ovvero quella “cosa” per cui non ci si aspetta niente, non si vede nulla, ma da cui TUTTO parte.
    Parte da li la vera comunicazione col Signore..e poi..le Grazie che arrivano come Doni, inaspettati e per questo fonte di grande stupore, come lo è appunto un dono. Quanto è grande la nostra FEDE? in che misura lo è? crediamo veramente di possederla? Sant’Antonio per la SUA immensa FEDE ha ricevuto i doni dei miracoli…” chiedete e vi sarà dato” dice il Signore…semplice quasi banale a leggerlo ma …quanto è grande la nostra vera FEDE nel Signore?!?
    facciamoci più domande a noi stessi che cercare risposte dall’Altissimo

  10. Signore non ce la faccio più di sta vita o mi aiuti o mi fai morire

  11. No, caro Davide, non è e non può essere così!
    Ecco, per me, le parole utili che ho cercato in questi giorni e continuano anche adesso a darmi una mano, forse, possono aiutare anche te:
    31 luglio 2011 at 8:27 AM nel post
    http://www.darsipace.it/2011/11/30/la-ferita-loltre/#comment-3843

    “L’importante è l’umiltà di chiedere aiuto, di continuare a gridare. L’importante è non chiudersi nella superbia della disperazione.”

    Un abbraccio,
    Fabio.

  12. Signore non c’è la faccio più c’è mio zio che sta male gli hanno trovano un tumore c’è mia mamma sta male ..non so cosa fare aiutami tu signore aiuto mio zio …la mia vita … per favore signore

  13. Bellissimo Grazie

  14. Bellissimo solo grazie

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