La gioia di ricominciare

Commenti

  1. letta

  2. … e mi è tanto caro ritrovare qui una foto, dei nomi che ora mi sono noti.
    Sono venuta a Roma per il corso, da Pordenone: un lungo viaggio e una valigia di attese e di speranza. Perchè già visitando il sito di Marco Guzzi avevo incontrato una nuova visione del mondo, una lettura positiva di cui sentivo il bisogno. Ero stanca delle solite (pur giuste) critiche, cercavo proprio una nuova lettura della realtà, che mi desse "la gioia di ricominciare".
    Sono contenta di esserci stata. Un grazie ed un ciao a tutti, un abbraccio ed un sorriso.
    letta

  3. Giorni belli, di aperture e condivisioni, di gioia e comprensione, di scoperte di ombre e di luce, luce piena.
    Un dono grande ricominciare con tutti voi !

    Un abbraccio di gratitudine a voi, amici dell’anima in cerca,
    a Marco, segno e disegno di Libertà
    a Paola, segno e disegno d’Amore
    Libertà e Amore in felice coniugio

    letta

  4. Carissimi, grazie di questa vostra eco, di questa vostra risonanza.
    Negli intensivi sperimentiamo ogni volta questa sorta di piccolo (o grande?) miracolo: lo sciogliersi di tante paure e resistenze, e la crescita, in poco tempo, di una unione interiore e di una familiarità davvero sorprendenti, uniti a molta allegria, che scaturisce dalla condivisione non difesa delle nostre aree più problematiche.

    E’ proprio vero: la fraternità nasce dalla condivisione delle nostre debolezze, e non dall’affermazione delle nostre presunte virtù.
    E’ così liberante sentirsi uniti nella fatica del cammino, senza orpelli, senza arroganze, senza voler difendere niente, abbandonati al fiorire di ciò che vuole nascere in noi e donarci una vista solare.

    Facciamo anche di questo luogo telematico un campo di eventi salutari.

    letta

  5. Grazie Giovanna e:

    caro Marco Guzzi,
    (quello che segue l’ho scritto prima di leggere il tuo intervento, utilizzo il copia/incolla, ma mi pare opportuno non modificarlo. ciao)

    anche se il tempo "mi stringe" non posso esimermi dal dirti che:
    L’intensivo mi è stato: "molto, molto proficuo".

    Detto questo, io non ho interiorizzato ancora compiutamente la "forma" di alcuni aspetti del lavoro:

    IL SILENZIO – Il motivo per cui quando si compartecipa la nostra esperienza nei piccoli gruppi sia "opportuno" il silenzio.(non puoi PRETENDERE che io aderisca a ciò, senza ben comprendere…)
    In fondo quando la compartecipazione è aperta a tutto il gruppo tu aiuti l’approfondimento.
    Son certa che una ragione di VALORE c’è ma a me non è chiara.
    Quello che intuisco è: sostegno empatico, apprendimento all’ascolto, rispecchiamento ed abbandono nelle mani di Dio, perchè si compia l’evoluzione… "ECCOLO il valore fondante".
    In ogni uomo, IL SEME, contiene in sè stesso le potenzialità per la sua fioritura.e solo Dio conosce il cuore dell’uomo… O.K! forse questo si è svelato, comunque lo lascio, magari ritieni opportuno, approfondire più compiutamente.

    LA FIORITURA – secondo me dopo la risalita dell’io in relazione, necessario è UN BAGNO DI LUCE nel riconoscere il bello nei nostri giorni.
    Nell’intensivo questo è come "implicito", "non parlo se prima non tocco la gioia, non voglio mentire". Lo sai che questa parola, ormai "(af)fonda" anche nel mio cuore.
    Desidero un esercizio conclusivo in cui noi tentiamo di descrivere tutto il bello (la fioritura) dei nostri giorni: desidero che cogliamo "il Risorto" nei nostri giorni.

    Ciao… non me lo hai concesso allora… eccotelo ORA.

    Con affetto
    Buon fine settimana a tutta la famiglia
    Ciao a tutti
    Rosella
    letta

  6. Come nei precedenti, anche in questo corso intensivo, ho respirato grande apertura tra i partecipanti nella condivisione del lavoro che Marco, con chiarezza e delicatezza,ci invita a compiere.

    Ho ancora tanta strada da percorrere, comincio a gustare quanto è bello lasciare crescere e non DOVERE costruire nulla.

    GRAZIE a tutti.
    letta

  7. letta

  8. MERAVIGLIA !!!
    Grandi cose fa in noi l’Onnipotente
    e Santo è il Suo Nome

    bona Dies Dominica !
    letta

  9. Carissima Rosella, grazie delle tue risonanze.

    Il silenzio consigliato nelle condivisioni di piccolo gruppo sorge da vari anni di esperienze, in cui abbiamo visto che purtroppo i commenti il più delle volte nascono da livelli molto superficiali dell’anima, e riproducono i soliti schemi egoici del giudizio, del facile consiglio, e della falsa consolazione.

    Meglio perciò l’ascolto empatico.
    Certo, se per davvero a volte una parola ispirata sorgesse per illuminare e approfondire il cammino…ben venga.
    Ma altrimenti l’ascolto viene disturbato da comunicazioni improprie e spesso semplicemente svianti.

    Comunque, come sai, i nostri Gruppi, sono un laboratorio vivente, e quindi aperti ad ogni miglioria.

    letta

  10. Cara Rosella,
    mi ha fatto molto piacere di ri-conoscerti durante il corso.
    In effetti mi immaginavo che tu fossi così, occhi vivaci ed espressivi, un mucchio di cose da raccontare.

    Immaginavo che, durante la condivisione, avresti voluto dire di più, intervenire, ma temevo che gli altri non avrebbero avuto la tranquillità di esprimere quello che avevano da dire. A volte, in altre condivisioni, è capitato che l’ultimo del gruppo dovesse finire di corsa.
    Così non è stato e, alla fine, abbiamo avuto anche modo di ritornare sulle questioni rimaste irrisolte.

    Per la mia esperienza, durante le condivisioni, la propria confessione è un momento di sofferenza, di ansia, anche ansia da prestazione, mentre l’ascolto è un momento di vigile accoglienza di tutte le sollecitazioni che provengono dagli altri, delle alchimie che si producono tra chi parla e chi ascolta.
    Per questo è importante il silenzio in chi ascolta, pur ammettendo la possibilità di un intervento per invitare chi sta parlando a chiarire meglio, ad andare più in profondità.

    Quello di cui sento, però, più bisogno è, alla fine del processo, una meditazione, per richiudere delicatamente la ferita che si è appena riaperta, offrendo a Dio questo compito misericordioso.

    Un grazie di cuore a tutti
    letta

  11. Grazie del passaggio fino a stazione Termini, e grazie soprattutto di avermi ascoltato… e di aver cercato il perchè profondo di ciò che dicevo. Vorrei dirti tanto altro, ma sintetizzo in un GRAZIE. Le tue parole (poche) non sono state inutili, perchè sono venute da un ascolto che cercava di capire.
    letta

  12. Grazie Alessandro,
    le tue parole mi sono preziose.
    Nel mio vivere, ho deciso di non applicare più volontarismo e dovere, per raggiungere un obiettivo, che pure posso riconoscere necessario; come quello di comportarmi in modo sobrio e contenuto Cerco di lasciare che siano "i valori fondanti" ad agire in me a contatto con la forma del contenitore.

    Sono lieta per le parole che mi dici anche perchè la conclusione mia (abbandono nelle mani di Dio) ed il desiderio tuo (una meditazione per richiudere delicatamente la ferita) s’incontrano.

    Le mie domande poste a Marco, non tendevano a proporre modifiche, tendevano proprio ad un chiarimento nel merito.
    Il lavoro psicologico compiuto a Roma è stato per me sino ad ora " l’unico", poichè ad Eupilio ero mancata nella prima parte.

    Abbandonarsi totalmente alle indicazioni dell’altro, nell’ "io mi fido di te", richiede il candore del neonato ed io fatico sempre a rinascere.

    Ciao. Ancora grazie di tutto, sono molto lieta di averti incontrato.
    Buon Natale a te ed alla tua famiglia. Auguri per "tutto"
    con affetto
    letta

  13. E’ faticoso passare dall’ego al non ego. Capita di riuscirci talvolta: quando si è disposti a pagarne il prezzo. Costa fatica vivere in pace e pacificare. Se ci riesci intravedi la gioia.
    La gioia di ricominciare – l’abbiamo sentito – costa cara, perché impegna la vita.

    Ho avuto una giornata faticosa e perciò le parole di Franca le ho sentite come una goccia di miele.
    letta

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