La mafia dentro. Il coraggio della denuncia profetica

Commenti

  1. alessandro dice

    grazie giovanna per questi testimoni che hai scelto.
    il filmato che hai messo, poi, di giovanni paolo II, mi fa tremare di commozione ogni volta che lo guardo.
    te ne propongo un altro, di altro tono, ma ugualmente bello. Sono due comici siciliani molto noti, fiaccarra e picone, con il loro surreale e commovente omaggio a "zio pino":

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  2. Questi capofila della nuova santità, testimoni della Parola incarnata qui ed ora mi colpiscono per la loro fede e il loro coraggio.

    A vent’anni credevo alle grandi scelte e alle grandi trasformazioni; l’esperienza mi ha insegnato che la vera trasformazione avviene all’interno di noi stessi, si fa azione personale e politica, crea il nuovo dentro le relazioni che intrecciamo nei contesti in cui viviamo.

    Il lavoro psicologico, la meditazione e la preghiera mi aiutano a perseverare nell’avventura trasformativa, ad accogliere la vita che mi viene donata facendo spazio, nel mio piccolo, a ciò che chiede.

    Il confronto con questi testimoni mi sollecita ad affinare l’ascolto dentro e fuori di me e a pregare perché gli uomini crescano in conoscenza e sapienza, perché il progresso non li abbruttisca, perchè le comodità non li rendano vigliacchi e l’abbondanza non riduca il loro vigore.

    Grazie, Giovanna, per averci ricordato questi nuovi santi.
    Giuliana
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  3. grazie Alessandro per la segnalazione del filmato dei due comici Fiaccara e Picone su zio Pino: bellissimo, consiglio a tutti di vederlo.
    un abbraccio. giovanna

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  4. … è come se fosse necessario
    lasciare sciogliere il groppo
    nel pianto. Slegare un poco
    le corde lavando il portico
    dal sangue, perchè l’immagine
    emerga e s’innalzi il grido
    di dolore: si evinca IL FATTO
    "… io sono tu che mi fai…"
    Umano nella morte. Caduto
    sulla soglia, martire ai tuoi piedi.
    L’anima si stacca e cola , con la tua
    elevando forse, poco più alto,
    il calice riflesso ora stabilmente
    nei miei occhi: AMORE SEMPLICE
    immolato in ogni luogo, come
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  5. letta

  6. caro Michele,
    tutto questo silenzio mi sgomenta. Abbiamo questa necessità.
    Una difesa, una meditazione, un approfondimento per conservare, trattenere qualcosa … comunque… .
    E’ così difficile arrendersi nell’accogliere un valore.
    "sostenere una vita vivibile anche se passibili/e di morte"
    Sona caduca come una foglia… eppure: se un Altro non mi sostiene, non so arrendermi, non ho la forza di vivere lasciandomi da me stessa a quell’istante che è: "Solo… Mio".
    Ora mi ripeto

    "Tienimi
    nel cuore che si arrende."
    Un travaglio!

    La nascita
    si avvale di due movimenti:
    la spinta e la resa.

    La prima punta
    il capo/verso. Mentre l’altra
    lascia che accada.

    Partecipo attivamente a questo

    sincronismo perfetto

    Immagine che rimanda
    ad Altro, La Madre si lascia
    nel Figlio"

    Oggi la Madre è memore nel Figlio Risorto.
    Buona Domenica a tutti.
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  7. letta

  8. … eppure qualcosa muta… .

    Contempliamo
    questa: "muta"
    in ogni sfaccettatura
    e luogo.
    E riconosciamo che
    "i poteri mondani"
    non sono così forti,
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  9. mariapia porta dice

    Cara Giovanna,
    ho letto con interesse questo post. Ho tardato a scrivere un commento, perché ho avuto bisogno di riflettere molto. Vigilerò su me stessa per non onorare, anche inconsapevolmente , i tre idoli della mafiosità segnalati da don Puglisi: Il successo, la ricchezza, il potere. Essi possono influenzare i nostri comportamenti abituali , che vengono osservati e imitati dai bambini e anche da molte persone fragili, quale responsabilità educativa abbiamo!.
    Conoscevo già l’appello di Don Diana fatto nel 1991 alla chiese di Casal di Principe. Nell’ormai lontano 1991 E’ cambiato qualcosa in meglio da allora? I cristiani son cambiati? La loro fede è diventata profezia? Difficile essere ottimismi ,se si considerano i fatti esteriori, interiormente, forse molte persone sono diverse, e, se non altro, l’indignazione nei riguardi della mafia è cresciuta.
    Non scoraggiamoci, ascoltiamo altre voci, per esempio quella di don Ciotti e della sua associazione “ Libera” che ha già raccolto concreti risultati positivi. Non abbassiamo mai la guardia, anche quando facciamo scelte politiche o quando ascoltiamo certe omelie “camomilla,” che ci indirizzano verso un cristianesimo fatto solo di vuota tradizione !
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  10. Grazie MariaPia per il tuo intervento. E’ proprio al micro che bisogna guardare per accorgersi che qualcosa sta cambiando. E nel micro l’indignazione cresce, ma l’indignazione ed anche la denuncia da sole non bastano, restano contrapposizione, a volte proiezione, non sono ancora denuncia profetica, che richiede un lavoro di consapevolezza sui germi di ‘pensare mafioso’ che abbiamo dentro di noi.
    Per scardinare la mafia mi pare che bisogna lavorare sulle culture delle nostre famiglie. Il pensare mafioso si sviluppa all’interno di culture che ruotano (per motivi vari) intorno al tema dell’insicurezza, al bisogno di delegare la propria libertà in cambio di protezione; culture che trasmettono un modo di pensare saturo che non lascia spazio al ri-pensamento, alla creatività dei singoli.
    Quanti di questi aspetti appartengono alle nostre ‘normali’ famiglie? alle nostre comunità ecclesiali?
    Quanti formano i temi dominanti della nostra politica?
    Il lavoro dei gruppi Darsi Pace, a mio avviso, è un lavoro antimafia, perché si lavora a scardinare il ‘pensare dell’uomo vecchio’ che è in ognuno di noi, e dovrebbe essere realizzato in tutti i contesti educativi, dalla famiglia, alla scuola, alla parrocchia, diventare la base formativa indispensabile per tutti coloro che sono impegnati nella tutela dell’ordine pubblico, nell’amministrazione della giustizia, nell’attività politica.

    Desidero dire anche:
    – Grazie Giuliana, mi ritrovo nel tuo vissuto; anch’io ora so che solo da un cuore pacificato può scaturire l’azione libera capace di realizzare trasformazioni nel mondo, in caso contrario non farò altro che proiettare all’esterno e scontrarmi con le mie ombre, sempre più ingigantite.

    – Grazie Rosella per queste bellissime poesie. Le leggo e resto in silenzio e lascio che operino in me, che diventino carne e mi aiutino a penetrare nel mistero della morte di tanti oscuri martiri del nostro tempo. E ti sono vicina nella sofferenza che stai vivendo a causa del terremoto ad Haiti; sento che queste catastrofi naturali, tanta distruzione e tanti morti vogliono testimoniarci qualcosa, risvegliarci ad una nuova consapevolezza, condurci anch’esse verso il mistero della vita.

    – Grazie anche a te Michele, mi riporti all’essenzialità, a confrontarmi con parti di me che spesso nego. Sei un grande dono per me.

    Un grande abbraccio a tutti. giovanna
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  11. CochranKeri33 dice

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  1. […] Per ulteriori approfondimenti su Don Puglisi rimando al post che ho pubblicato su darsipace il 7 gennaio del 2010: La mafia dentro. Il coraggio della denuncia profetica. […]

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