Hanno ucciso l’inconscio, caccia al killer

Commenti

  1. letta

  2. … tanti spunti di riflessione.

    Leggendolo mi veniva in mente tutto il mondo di relazioni.

    Conoscere lo scenario (il "perchè" sta succedendo qualcosa) non è mai sufficiente.
    Sapere che si può fare qualcosa non tanto per resistere ma per esistere è fondamentale.

    Questa è la chiave fondamentale nel poercorso Darsi pace: esiste una riflessione e una pratica del "come" fare, agire, ….

    Il libro è stato inserito nella mia wishing list. 🙂

    letta

  3. FabrizioFalconi dice

    Caro Massimo,

    grazie davvero per questi spunti di riflessione e per la segnalazione di questo meritevole libro.

    La tesi di Recalcati però, almeno detta così, non mi convince. Secondo me non è scomparso l’inconscio, ma la nostra considerazione di esso.
    L’inconscio non può scomparire. Proprio perchè è in-conscio. Quando sogniamo, quando siamo in-coscienti per esempio, il nostro inconscio trova le sue strade e tenta (molto spesso inutilmente) di riparare ai danni provocati dalla nostra razionalità.

    Secondo me sta aumentando a dismisura, piuttosto, il RIMOSSO. Abbiamo cioè trovato alcune strade di stordimento collettive – il sesso, la musica divorante, la televisione, i riti collettivi, la ‘trasgressione’, le diavolerie elettroniche – che contribuiscono sempre più a comprimere lo spazio dell’Inconscio, fingendo di liberarlo.

    La tirannia oggi è ancora più spietata. Il nostro inconscio se ne sta in un cantuccio, segregato, imprigionato, e aspetta che qualcuno venga ad ascoltarlo veramente, a dargli voce veramente.

    E come insegnava Freud, il rimosso fa sempre danni. Oggi che è così grande, il rimosso, ne fa ancora di più. E lo vediamo bene, a livello personale e collettivo.

    f.

    letta

  4. letta

  5. Caro Massimo, l’analisi di Recalcati sulla crescita ipertrofica di un piccolo ego narcisistico mi pare corretta.
    Nel linguaggio dei nostri Gruppi noi parliamo dello stato terminale dell’io ego-centrato, che, proprio perché arrivato agli spasmi finali, si irrigidisce sempre più e si chiude in sé e nei propri deliri.

    E’ il mondo del "Gestell" di cui parla Heidegger: il regno della mente calcolante, della tecnica guidata dal mercato.

    Però mi sembra che abbia ragione Fabrizio: questo dominio totalitario dell’ego terminale, degli ultimi uomini nietzschiani, per intenderci, produce, come sappiamo bene, una gigantesca Ombra non-conscia.

    Ogni irrigidimento egoico, ogni forzatura alienante della nostra natura, produce un’area di rabbia-risentimento-energie compresse, di potenza direttamente proporzionale alla rimozione-chiusura del nostro ego: è una legge naturale, direi, della fisiologia dell’anima.

    Per cui non c’è una reale eliminazione dell’inconscio, a meno che non diamo un significato molto ridotto al termine.
    Fuori dalla coscienza egoica terminale, in realtà, rumoreggiano potenze spaventose, in questi giorni terrestri: sia distruttive (l’Ombra), che creative.
    E’ chiaro che le potenze divine non sono inconsce, nel senso del subconscio istintivo di Freud; ma sono comunque non-consce, nel senso che sono fuori dal raggio della consapevolezza del nostro io ordinario.

    E’ nell’indebolimento dei falsi confini di questo stato egoico e reclusivo della coscienza che inizia il grande viaggio della nostra liberazione.
    Questo è il bivio che ci attende: uno per volta, e tutti insieme come popolo terrestre, in quanto l’egemonia egoica del mondo sta mostrando di avere i giorni contati (anche se questi giorni possono essere anni o decenni…).

    Grazie dell’ottimo spunto. Un abbraccio.
    letta

  6. Anche qui c’è tanto rimosso. Lo so, il collegamento con questo post è debole, ma per chi ama i telefilm americani – vero orto del nostro inconscio – un video davvero davvero imperdibile.
    Grazie a tutti per le osservazioni.

    letta

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