LAMPI – Sanremo, la quaresima, e i nuovi mostri

Commenti

  1. Caro, carissimo Marco,
    grazie per questo discorso con-vincente !!! ed av-vincente
    dall’inizio alla fine.

    Un’ umanità che perde il contatto con la radice delle parole, con il loro mistero, si allontana anche dalla propria essenza, disumanizzandosi.

    Credo che un luogo privilegiato di vita sensata della parola sia la poesia ( ma prima ancora metterei la preghiera che sgorga diretta dall’intimo), dove ogni parola è soppesata – curata – limata e dove i silenzi sono altrettanto importanti alla comprensione.
    Tanto più quando la poesia si fa preghiera.

    Vorrei proporvi questi pochi versi che ho dedicato appunto alla bellezza della parola poetica

    [b]Le parole dei poeti
    [/b]
    grani di sabbia
    di sole bagnati

    maturi sorrisi
    del prodigo mirto

    spruzzi sottili di mare
    perduti nel vento

    ciocche di viole
    inattese
    tra cristalli di neve

    Con affetto
    Filomena

    letta

  2. cara Filomena,
    ci sono momenti nella vita in cui il silenzio si percepisce "desolato", al di là ed al di qua di qualsiasi "Buona ragione".
    Le tue parole sono un balsamo, viva memoria : "Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato."
    Grazie per i tuoi versi che riaccendono il mio iniziale sorriso.
    Lampo di luce nel cuore.
    un abbraccio
    letta

  3. Cara Rosella
    ricordo i tuoi occhi vivi e ridenti, la tua vitalità prorompente, all’intensivo dell’ Immacolata 🙂

    Ti ringrazio delle tue confortanti parole – nelle quali le mie acquistano spessore e senso – e, nell’attiva attesa della maturazione dei nostri acini, ti propongo questa brevissima composizione

    [b]D’uva[/b]

    verserò
    come fonte
    succo d’uva novella

    Una buona settimana di cammino
    Filomena

    letta

  4. letta

  5. Ascoltando "D’uva" di Filomena ho sentito la voce del Crocifisso
    e l’invito a dissetarsi alle sorgenti eucaristiche.

    Faccio fatica a pronunciarle in prima persona ma sento che sono parole pasquali,
    dicono decisioni trasformative perché oblative!

    Con gratitudine Corrado

    letta

  6. marcoguzzi dice

    Grazie Filomena, hai proprio ragione, la parola poetica è in fondo la cura, la camera di rianimazione del linguaggio.
    Non si tratta solo della poesia in senso stretto, scritta in versi, ma di ogni parola che porti con sé l’energia poetica dello Spirito.

    Tutti, in tal senso, siamo poeti o antipoeti, così come siamo viventi o antiviventi, cristici o anticristici, se incarniamo la parola precisa che dà vita, o se offriamo il nostro corpo e la nostra voce agli spiriti vani dell’aria.

    letta

  7. Caro Corrado,
    le tue parole mi colpiscono e mi commuovono, davvero, e mi indicano, con quelle di Marco che hanno il dono di illuminare s-piegando (nel senso che abbiamo scoperto l’anno scorso a Santa Marinella) , il percorso di una sempre maggiore attenzione e tensione alla Parola che si incarna in noi.

    Sono grata al Signore perchè in questo luogo, come nei gruppi, faccio esperienza di una relazione che mi guida alla Relazione con Lui. E mi conforta.

    Vi abbraccio
    letta

  8. Bello, d’avvero bello! È questa una parola poetica per me molto importante. È una parola che mi ha aiutato a sopravvivere e continua a rigenerarmi. Grazie a tutti voi per tutto quanto sapete scrivere e dire, per i luminosi densi e sintetici versi di Filomena, e in particolare per le parole di chiarimento che Marco riesce a esprimere con grande semplicità e nello stesso tempo fuori dagli schemi comuni, una semplicità che riesce ad incantare e affascina

    letta

  9. marcoguzzi dice

    Grazie a te, carissimo Fabio, ogni parola attende l’ascolto giusto che la renda viva nel cuore di un uomo.

    letta

  10. Ivan Malara dice

    Un caro saluto a tutti,
    Mi scuso tanto in anticipo se, "intromettendomi", dovessi rovinare in qualche modo questo stupendo dialogo.
    Ho scoperto questo sito da poco e un po’ per volta lo sto scoprendo sempre più vicino…

    La parola e il linguaggio sono due temi che mi affascinano molto e che ho scoperto quest’anno grazie a Renato.

    Per quel poco che un liceale come me sa, vorrei solo dire che la parola poetica, autentica, si è "persa" soprattutto perché ci si è dimenticati del valore dell’ascolto, anzi: Ascolto con la A maiuscola.
    Sempre per quel poco che so, secondo Kierkegaard l’individuo "sfuggiva" alla disperazione (l’impossibilità del proprio io) vivendo quella che lui definiva una vita religiosa. L’individuo ritrovava se stesso quindi nella Fede, cioè nell’apertura verso l’Altro, nell’Ascolto.

    Questo concetto di "aprirsi ed accogliere" secondo me è molto simile alla nozione heideggeriana di Soglia, di quella Chiamata che è in grado di unire dentro e fuori, mondo e cosa, senza per questo fonderli, ma mantenendoli nella loro pura essenza. Il linguaggio è appunto questo, è una Soglia, un incontro pacifico…

    Ma è il linguaggio che parla, e in molti fra gli uomini hanno perso la capacità di ascoltarlo ed accoglierlo.

    Più che incontro pacifico mi sembra di vedere spesso, sia in televisione che non, scontri e scontri e parole ripetitive alla "Sgarbi" in effetti un po’ vuote…

    PS: Non vorrei ancora una volta sembrare scortese, ma per la maturità (che incombe!) sto preparando una tesina sul linguaggio e sull’arte e mi piacerebbe tanto inserire alcune delle vostre importanti parole… è possibile??

    Grazie. Ivan
    letta

  11. marcoguzzi dice

    Carissimo Ivan, tu non disturbi affatto, anzi arricchisci il nostro dialogo.

    Le tue riflessioni sono del tutto appropriate, anche filosoficamente.
    E, come forse stai intuendo, il nostro lavoro, anche nei Gruppi, può essere inteso proprio come un’educazione all’ascolto, nel senso radicale in cui tu stesso intendi la parola.

    Utilizza in piena libertà tutto ciò che possa esserti funzionale alla maturità.
    E auguri di cuore per una ricerca da poco avviata e già tanto ben indirizzata.

    Marco Guzzi
    letta

Inserisci un commento

*