LA CROCE COME VIA: CROCEVIA DELL’UMANITA’

Commenti

  1. Il video si vede male, subisce interruzioni, suggerisco di vederlo direttamente su youtube

    http://www.youtube.com/watch?v=Gyr6JWDPAdo

  2. “La Via Crucis può diventare Via Lucis”.
    Grazie di averci ricordato, cara Giovanna, questo segreto “pasquale”: sempre da riscoprire, ritrovare, risperimentare nella propria carne.

    Mi ha fatto bene mettermi in ascolto questa sera – venerdì di Quaresima – della vissuta testimonianza del maestro Brancatello.

  3. Grazie Giovanna.
    Non amo viaggiare e tu lo sai, mi piace stare rintanata NEL MIO BUCO; ma questo tuo post mi ha portato una boccata d’aria fresca dalla tua terra, e solo Dio sa di quanto ne abbiamo bisogno.
    Sento il cuore fraterno palpitare all’unisono e mi commuove vedere la varietà delle possibilità che la vita ci dona per RIANIMARE L’ESISTENZA.
    Ecco io desidero cieli e terra nuovi, dove il nostro travaglio nel dolore della nostra impotenza renda AMPIA quella stretta VIA che conduce al ritorno.
    Mi accorgo che, costantemente in me, la tentazione maggiore è quella di cercare di risiedere in quegli strati interiore della mia anima, già pacificati, o in quelle relazioni esterne che mi donano serenità e di volere: restare sempre lì, desidero riposo, mi pare giusto (ed anche lo è… in parte).
    Non è facile vivere IL PRESENTE nel suo essere contemporaneamente bene e male, giusto sbagliato, bello e brutto; siamo stati così condizionati a separare le cose da non comprendere che coesistono in sè stersse, sia in noi che fuori di noi: e la soluzione non è quella di negare l’una o l’altra ma d’implorare dal Signore della Vita quell’alchimia sublime che CI TRASFIGURI consentendo al nostro corpo (risorto) di gustare il pesce arrostito sulla riva con gli amici, cos’ come di far loro mettere il dito nella nostra piaga.
    La pace e la gioia allora parlano al cuore in modo differente, ribaltano in me il concetto che mi son fatta di “puro o senza alcuna macchia”, ma luminoso ed intenso mi colpisce IL SENSO della vita che traspare nel sorriso di un vecchio carico d’anni o dall’immobilità sofferta in un corpo che giace in ospedale.
    Grazie sai e son curiosa di godermela TUTTA INTERA L’OPERA, quella messa in musica dal talento altrui, così come quella DELLA VITA la mia.
    Ti abbraccio e buona domenica, un cordiale saluto anche al maestro Brancatello.
    Rosella

  4. Carissimi Corrado e Rosella, grazie delle vostre risonanze.
    Via crucis -Via lucis, Passione -Resurrezione. Finché viviamo nel tempo, nella ferita, nello stato di coscienza duale, vediamo e sperimentiamo passione e resurrezione come momenti successivi, separati nel tempo.
    Aspiriamo a cieli e terra nuovi dove ogni dualità è superata, dove Tutto E’ Uno. Ad ogni inspiro possiamo farne una piccola esperienza,pregustare questi cieli e terra nuovi. Siamo nel già e non ancora.
    Cara Rosella, desiderare di risiedere negli strati pacificati della nostra anima, di coltivare relazioni pacificanti mi sembra una legittima ricerca e tutela dell’integrità, il buon nutrimento di cui abbiamo bisogno.
    Solo ben nutriti di pace possiamo affrontare le contraddizioni del presente senza essere disintegrati.
    “Implorare dal Signore della Vita quell’alchimia sublime che CI TRASFIGURI consentendo al nostro corpo (risorto) di gustare il pesce arrostito sulla riva con gli amici, così come di far loro mettere il dito nella nostra piaga.”
    Si, questo è il dono da chiedere al Signore!
    Mettiamoci all’Opera, e godiamoci l’Opera.
    Un grande abbraccio. giovanna

  5. Grazie, Giovanna per averci dato notizia di questa opera insolita che ha impegnato così profondamente il suo autore. Speriamo che si possa vedere anche in altre città d’Italia! Mariapia

  6. Carissima Mariapia, non ho notizie di repliche dell’Opera. Si può vedere in DVD, ma certamente l’emozione è diversa; mi hanno detto che quando è stata rappresentata le persone sono tornate a rivederla più volte.
    La Nuova Evangelizzazione dovrebbe privilegiare sempre più oggi questo tipo di linguaggio capace di raggiungere con facilità persone lontane; dovrebbe essere meno mentale, dare spazio alla poesia, al canto, alla musica, alla danza.
    Mio fratello, cui è stata dedicata l’Opera, credeva in questo linguaggio e dava fiducia ai giovani; ho appreso che sosteneva un gruppo giovanile che attraverso l’arte e la musica proponeva un nuovo modo di fare Chiesa, e li invitava ad esibirsi ai Convegni, ritenendolo un esempio di ‘essere Chiesa’ da proporre alla Chiesa istituzionale.
    In effetti, se ricordo bene, anche Marco, prima che iniziasse l’avventura del sito, aveva pensato ad un Evento musicale per dare visibilità al lavoro di gruppi.
    Un grande abbraccio. Ci vediamo a S. Marinella. giovanna

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