Un’esperienza di Resurrezione in carcere

Commenti

  1. Carissima Mirella, grazie per questa testimonianza pasquale pubblicata proprio in attesa della festa della Divina Misericordia domenica prossima!

    Grazie anche a te Elisabetta per aver consentito questa testimonianza!
    Felix culpa! Misericordias Domini in aeterno cantabo!

    Ho partecipato prima di Pasqua alla Via Crucis nel carcere di Rebibbia a Roma e sono rimasta colpita dal silenzio, dalla partecipazione intensa che ho letto nei volti dei presenti: dove i cuori sono molto feriti il terreno è disponibile all’azione della grazia.

    Cara Elisabetta ti sono vicina con l’affetto e la preghiera.
    Grazie Mirella per la tua instancabile opera.

    Un grande abbraccio. giovanna

  2. Che bella testimonianza! Sono anch’io vicina ad Elisabetta, che possa avere perseveranza nella Speranza!
    Ed a lei dedico questa poesia di Jalâl ad-Dîn Rûmî forse il più grande poeta mistico persiano del 1200.
    Me l’ha fatta trovare mio marito sul comodino sapendo che avevo trascorso una notte insonne per un po’ di pensieri che mi accompagnano in questi giorni.

    La locanda
    E’ come una locanda l’essere umano.
    Ogni mattina, qualcuno che arriva.

    Gioia, tristezza, squallore,
    rapidi e fuggevoli si presentano alla coscienza,
    visitatori inattesi.

    Accoglili di buon grado!
    Anche se una folla di afflizioni
    irrompe impetuosa nella tua casa
    spazzando via ogni arredo,

    onora ogni ospite.
    Forse ti sta ripulendo
    per prepararti a un piacere nuovo.

    Pensieri cupi, vergogna, risentimenti:
    apri loro la tua porta ridendo,
    invitali a entrare.

    Ringrazia chiunque si presenti,
    perchè è una guida
    che ti è stata mandata dall’al di là.

    Rumi

  3. Bellissima poesia! grazie, la conservo
    Daniela

  4. Contempliamo il mistero della vita che fa sgorgare altra vita dalle polle più profonde, dove non vorremmo mai scavare.
    Grazie a voi tutte, care amiche, per la testimonianza di fede.
    Sento che nasce della perseveranza nella preghiera e che solo una vita di preghiera può suscitare in noi queste trasformazioni:“Quanto più pregherai – scrive Angela da Foligno – tanto maggiormente sarai illuminato; quanto più sarai illuminato, tanto più profondamente e intensamente vedrai il Sommo Bene, l’Essere sommamente buono; quanto più profondamente e intensamente lo vedrai, tanto più lo amerai; quanto più lo amerai, tanto più ti diletterà; e quanto più ti diletterà, tanto maggiormente lo comprenderai e diventerai capace di capirlo. Successivamente arriverai alla pienezza della luce, perché capirai di non poter comprendere”
    Auguri di essere avvolti e trasfigurati dalla misericordia divina!

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