Imparare ad Ascoltare è la vera Trasformazione

Commenti

  1. …forse è la trivella di cui parla Marco che a lungo andare crea una falla nella sotanza dura della mia interirità lasciando zampillare stati emotivi che mi travolgono un po’,mi stordiscono, ma mi fanno anche sentire VIVA come non mai, dentro le mie lacrime la gioia di “sentire” qualcosa di palpitante di vero e la paura svanisce …ho toccato la mia ferita e la mia morte, ma sono ancora qui…integra, e grata perchè tutto il mio dolore e tutta la mia angoscia possono essere annientate in un istante e in ogni istante e quello che trovo oltre è meraviglioso…
    grazie Domenico mi piacciono le parole che provengono dalla “pancia” e non solo dalla mente razionale mi fanno vibrare in maniera empatica e spontaneamente sopra è quello che ne è scaturito.
    Daniela

  2. Grazie Domenico, nelle tue emozioni riconosco e ri-ascolto le mie. Un abbraccio.

  3. Carissimo Domenico, grazie!
    Ascoltare le emozioni (ciò che ci muove, la vita), lasciarle parlare fluida-mente, genera una scrittura nuova: un parlare a stretto contatto con l’essere, nella verità dell’essere,un parlare ‘divenuto’.
    Ascoltandoti scopro un nuovo Domenico ed anche una nuova Giovanna: mi porti a sintonizzarmi su altre frequenze, a contatto con energie più sottili.
    Grazie ancora. Un grande abbraccio. giovanna

  4. Nelle tue parole, carissimo Domenico, sento la trasformazione.

    La tua, la mia, la nostra.

    Grazie e un abbraccio.
    Giuliana

  5. Vi ringrazio per le vostre risonanze, non nascondo che ci ho pensato un po’ prima di condividerle. Quando le rileggo effetivamente mi scopro altro e questo oltre ad essere liberatorio è fonte di una grossa speranza anche per gli altri che incontriamo. Realizzare un ponte invisibile con un altro per abitarlo quel tanto che basta per “sentire” il suo mondo per poi ritornare nella nostra identità più consapevoli.

    Una esperienza totalmente evengelica…

  6. “Realizzare un ponte invisibile con un altro per abitarlo quel tanto che basta per “sentire” il suo mondo per poi ritornare nella nostra identità più consapevoli.”

    Grande! Non si poteva dire meglio. Grazie Domenico.

  7. Vedo e sento sulla mia pelle che ognuno di noi ha i suoi tempi per portare a compimento il proprio processo di identità umana e spirituale. Questo va ascoltato con tutti i nostri sensi.

    Se veramente vogliamo fare un salto “nuovo” allora abitare sinceramente e senza giudicare l’altro spero possa essere vissuto sempre di più come un piacere. E qualcosa si muove anche negli ambiti più insperati.

    La nostra missione personale ritengo che debba partire anche da questa consapevolezza nuova. Il Buon Dio ci ha mostrato la strada, adesso tocca a noi trovare la nostra a partire da quella tracciata.

    Ogni nostro insuccesso relazionale non è solo nostro ma ha un impatto su tutto il resto delle nostre relazioni anche quelle indirette: politica, scuola, lavoro..

    UN abbraccio di cuore caro Renato

Trackbacks

  1. Visioni E Desideri ha detto:

    […] Cosa chiediamo agli altri e ci chiediamo? Mi guardo, mi ascolto. Ti guardo, ti ascolto. Mi emozioni, ti emozioni. Tutto questo accade nel presente mentre avviene. […]

Inserisci un commento

*