Lampi – Questa volta è diverso: la lunga marcia per uscire dalla crisi

Commenti

  1. I nostro governanti, anche qualora intenzionati onestamente “nulla possono” stritolati come sono in un ineluttabile destino: “il privilegio della poltrona o la brace nella quale scomodamente seggono, per campà alla grande!”, scusate, intendevo dire per IL NOSTRO BENE.
    Non hanno alternative, non si concedono il tempo di osservare il microcosmo che li circonda, così come il macro, che li abita infinita-mente.
    Nella bagarre politica si parla, talvolta strumentalmente,di solidarietà, ma cosa sarà mai quella che sostiene le nuove famiglie nella loro formazione e quando nascono i figli? La solidarietà che si da mano nella mano? Fatta da generazioni che avrebbero il piacere di riposare almeno un po’, nell’età d’oro (quella che precede la fine?); ma, che per amore non se ne arrogano il diritto e donano, senza nulla chiedere in cambio?
    Se stai ad aspettare lo stato, puoi evitarti il disturbo di metter su famiglia ed ancor meglio quello di nascere (e così per molti è!).
    La contrazione di tanti beni superflui (e di prima necessità) nel tempo, pronuncerà la sua parola nuova, libera dall’ingombro di tanti rifiuti; non serviranno più forni inceneritori o centri di stoccaggio, e magari, ancora sorprenderà, che per le vie delle città NUOVAMENTE sorridano o giochino i bambini.
    A tutti gli altri, a quelli che si vogliono ONNIPOTENTI, innalzo un brindisi alla salute:
    ” che almeno una volta nella vita gustino IL MISTERO INSITO NELLO STUPORE DI CONOSCERE d’esser sempre stati morti, forse persino infami.

    Rosella

  2. Un’amica mi ha chiesto di chiarire meglio questo concetto che avevo espresso nel blog di Iside: mio padre il mercato mia madre l’economia ed io ho deciso di farlo qui.
    “… Attraversando il mio dissenso, circa questi fatti che continuamente minano la cultura profonda del popolo, ho trovato soluzioni alternative, decisamente più piacevoli, salubri ed economiche.
    La sobrietà in me nasce da uno stato di felicità e non da una penuria, da una pienezza e non dalla mortificazione nella vita.
    E così mi piace.

    Cara Irene
    Ho dovuto approfondito un po’ la mia esperienza e constatare che di fatto la sobrietà in me nasce da un conflitto, che sfocia in un piacere che poi la sostiene nel tempo, affinandola e donandomi ulteriore soddisfazione.
    In me lavorano ancora i “piccoli passi”scritti da Eva, tempo fa.
    Prendiamo ad esempio la minor disponibilità di denaro che t’impone di rivedere i consumi
    Prima comperavi le cose per abitudine, acquistavi senza neppure pensarci, poi vivi un disagio, un conflitto interiore che si fa sentire e t’impone quasi di porti in ascolto ed allora cominci ad osservare, quante cose che stanno per scadere hai nel frigorifero, così come quante ne possiedi di inutilizzate nell’armadio, ed inizi ad usarle, scoprendo che in fondo ti piace stare un po’ più comoda, senza affannarti a correre, ti resta anche il tempo per pensare e riposarti.
    Io ho fatto spazio e ordine in questi mesi; eliminato molte cose e non per acquistarne altre, ma, per scoprire che vivo meglio e faccio anche più in fretta a rassettare. Mangio meno “cibo spazzatura” a tutto vantaggio della mia salute e non scopo “sotto i tappeti” così posso usare molto, ma molto meno, l’aspirapolvere, evitando di passarlo “la notte” per risparmiare (mai fatto intendiamoci!).
    Acquisto e consumo anche un minor numero di sacchi per i rifiuti, inquino meno il pianeta e così via: tutto è più semplice .
    Quando imbocchi la strada giusta per te “è un piacere che si fa da sè”, una catena che acquista “senso personale”, non è per tutti allo stesso modo evidentemente.
    Però è vero: all’inizio vi è un conflitto. Sei costretta a fermarti, ad interrompere la catena automatica, impulsivo/compulsiva… è come emanciparsi da una dipendenza; ed io sono cinque anni che non fumo più e sono molto felice, non faccio proprio alcuna fatica a non fumare, anzi mi piace essere libera.
    Ciao un abbraccio
    Rosella

  3. Caro Marco,
    son consapevole di ridurre ai minimi termini il valore di questo tuo “lampo” ma ciascuno metabolizza come può le tue parole e io sono una comune casalinga.
    ciao, buona giornata
    Rosella

  4. grazie Rosella per qs tuo approfondimento sulla sobrietà che nasce da uno stato di felicità e non di penuria…nelle tue indicazioni mi specchio e mi intravedo…. vedo con maggior cosapevolezza, facendo attenzione …..ponendomi domande…mi serve…non mi serve….proprio stamane sono andata al mercato e sono tornata senza aver acquistato niente….spezzando l’automatismo dell’acquisto compulsivo…..
    ma a cosa ti riferisci ..”In me lavorano ancora i “piccoli passi”scritti da Eva, tempo fa…..”?…ciao un abbraccio irene

  5. … Tempo fa, agli inizi del blog, Eva Maio ha inserito tre post che titolavano “piccoli passi” e li avevo letti con molta attenzione (vado a braccio e non mi va di fare la fatica di ricercarli per una maggiore precisione) in uno di questi raccontava come abitando in un piccolo appartamento utilizzasse ancora la scopa, invece dell’aspirapolvere unitamente agli ultramoderni straccetti…
    Quattro anni fa (più o meno) la cosa mi aveva colpito.
    Qui oggi tutto bene, spero di rivederti presto, ciao e buona domenica
    Rosella

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