Seconda Meditazione: il mio io è aperto all’infinito

Commenti

  1. Grazie Marco e Paola,
    Io non riesco quasi mai a accogliere e eliminare i pensieri che sono forse troppi, mi sto chiedendo se riscriverei al secondo anno o procedere…….
    Che consiglio mi date?
    Un abbraccio Francesca

  2. Marco Guzzi dice

    Cara Francesca, non ti preoccupare, è del tutto normale confrontarci con il nostro proliferare mentale, con pazienza e perseveranza. Già questo sforzo paziente è di grande utilità. Per decidere se rifare il 1° anno o proseguire dovresti sentire te stessa, cosa preferisci tu, senza perfezionismi. Il nostro lavoro serve solo ad aiutarci nel lungo processo di liberazione. Per cui chiediti con semplicità: quale scelta mi dà un maggiore senso di liberazione?
    Ciao. Marco

  3. Oso questa riflessione: si può dire che quando siamo immersi nei nostri pensieri automatici, fatti di paura e confusione, ci troviamo nel regno degli uomini; mentre quando nell’attenzione consapevole li lasciamo andare, stiamo entrando nel regno di Dio?
    Un caro saluto

  4. Marco Guzzi dice

    Caro Aldo, credo che il mondo degli uomini sia stratificato: in noi c’è un po’ tutto, come diceva già Aristotele, c’è l’inferno della paura e dell’odio, c’è la confusione, e ci sono stati di illuminazione e di beatitudine davvero divini. Siamo noi la grande scala che arriva fin o al Regno, che, come dice il Cristo, è in noi e tra di noi.
    Ciao. Marco

  5. Caro Marco
    Leggendo il tuo secondo post sulla meditazione, la mia mente è entrata come in un tunnel di oscurità quando ho letto che” le leggi dello spirito sono poi all’origine di tutto ciò che è nel mondo fisico” Cosa vuol dire? Per esempio la legge della gravità come si esprime nel mondo fisico è anche una legge dello spirito? E la legge dell’entropia? Oppure lo spirito ordina anche la realtà fisica? Potresti chiarire?
    Grazie! Mariapia

  6. Marco Guzzi dice

    Cara Mariapia, il punto che tocchi è molto difficile. Potrei dire intanto questo: in ogni minimo fenomeno della natura, dal dinamismo degli atomi fino a quello delle galassie, noi individuiamo un elemento intelligente, anche se inconsapevole, una sorta di autoorganizzazione, come oggi ci dice la stessa scienza più avanzata. Ebbene questo impulso “intelligente” per il credente non è altro che il Logos, il Pensiero di Dio, che nell’uomo diviene consapevole di sé. In tal senso il Logos è ovunque, e, come dicono i cristiani, in Cristo/Logos universale e nel suo Spirito tutte le cose sono state create e sussistono. Questi concetti richiedono molta meditazione e preghiera per divenire realizzazioni interiori. Anche per questo lavoriamo nei Gruppi DP. Un abbraccio. Marco

  7. giancarlo salvoldi dice

    Le tracce che Marco ha proposto nel cd come guida alla meditazione sono indispensabili per i primi mesi o anni.
    Essendo io in parte schematico, seguendo le tracce proposte ho rischiato di accentuare tale vizio, ma sono poi riuscito a usarle come introduzione alla meditazione o a farne a meno.
    Ora Marco ci ha offerto una seconda lezione sulla meditazione, e l’ho trovata molto utile ed anzi indispensabile.
    Resto sorpreso dall’importanza che viene data alla tecnica della meditazione, che tendo a considerare un po’ banale
    rispetto alla profondità e all’altezza del “luogo” al quale ci vuole condurre, ma poi mi rendo conto di quanto sia essenziale l’umile tecnica per entrare nella dimensione spirituale.
    La creta del nostro corpo ha bisogno della tecnica che è come un’impastatrice che ammorbidisce la mente e il cuore per permetterci di scendere prima dentro di noi, poi di poggiare sul presente, e quindi salire in modo imprevedibile.
    Qui Marco propone l’affascinante personalizzazione dell’incarnazione per la conversione e la salvezza.
    E’ un percorso di incarnazione di Dio nell’Io, di incontro del mio Io umano col Divino, in una relazione biunivoca
    in cui i protagonisti devono essere due, non possono che essere due, sono relazione, e sennò forse non sono.
    A noi tocca il faticoso e affascinante lavoro di preparare in noi le condizioni per crescere nell’umanità piena di Gesù Cristo.
    GianCarlo

  8. Una meditazione bellissima e molto ricca… di spunti e… di possibili “trabocchetti”, in cui si può incorrere molto facilmente se non si rimane ancorati al corpo, al respiro, alla consapevolezza, come ricorda giustamente più volte Marco. In effetti in nome della libertà dello Spirito si possono verificare le esperienze più disparate, individualmente e come gruppo. Penso sia necessaria una cura e un’attenzione, una sensibilità e una capacità di “drizzare le antenne” davanti alla complessità dell’essere umano davvero straordinarie per non perdersi… Sinteticamente: se prevale la “testa” sono le sovrastrutture mentali, razionali, ad emergere, non la vera libertà; se prevale la “pancia” sono gli istinti, le emozioni viscerali a non rendermi libero. Occorre LASCIARE che il CUORE SI unifichi e purifichi ciò che è disperso… (di nuovo l’abbandono fiducioso più che la lotta; è un “levare”, forse, più che un “costruire”?). O per chi crede nel Signore Gesù, che sia l’incontro con Lui, con la Sua Parola, che emerge dalle profondità del cuore, a unificare e purificare. Purtroppo quanto è facile ingannarsi!

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