Tor Sapienza: Deficit di verità

Commenti

  1. paolo ferronato dice

    Grazie Giancarlo, ottima analisi finalmente!!! dopo il marasma di chiacchiere insulse di “destra”,di “sinistra” e di “chiesa” basate sull’ ideologismo che mi son trovato ad ascoltare dopo questi fatti. Grazie per la tua analisi semplice e cristallina. Ciao paolo

  2. maria carlae dice

    Concordo pienamente! E’ ora di puntare lo sguardo sulla “qualità” della vita di chi accoglie e di chi è accolto senza paraocchi ideologici e relativi giudizi pre-confezionati! Accoglienza, integrazione, inclusione…non sono facili slogans del “detto/fatto” , implicano dinamiche profonde che hanno bisogno di tempo e serietà per essere affrontate…grazie Giancarlo, mcarla

  3. Mi unisco a Paolo, che saluto! “Ottima analisi” ed ottima conclusione, aggiungerei! Grazie per la profonda riflessione! Maria Rosaria

  4. concordo pienamente anch’io su tutto ma sopratutto sull’auto censura giornalistica, secondo me corresponsabile della classe politica e spesso della nostra condivisione o accondiscendenza. grazie a Giancarlo e a voi. Antonella

  5. Caro Giancarlo, grazie.

    Tento di corrispondere al tuo post e quel che immediatamente mi si appalesa è che “io stessa non ci credo” che possa esservi una soluzione d’integrazione sociale senza una catastrofe umanitaria vera e propria nelle nostre civilissime città europee.

    E’ difficile accogliere il diverso, ma anche per il diverso è difficile “desiderare veramente di essere accolto” condividendo quello che, per così dire, passa il convento.

    Quel che è accaduto a Roma serva almeno a far cadere alcuni stereotipi triti e ritriti, visto che lambisce i palazzi del potere.

    Da troppo tempo il “buon senso” è stato vilipeso e bandita dai salotti buoni l’onestà.
    E, con la banderuola di “razzista”, si è promossa la furbizia e la pretesa, così come l’illegalità.
    Anche il volontariato è fatto oggetto di perfezionismo, da parte di uno stato che, di fatto ne deprime ogni potenzialità o quasi.

    Pur con ogni limite ed imperfezione credo che solo la gratuità possa essere realmente foriera d’integrazione, ma anche la carità cristiana pare che indichi una misura, quella di amare il prossimo senza distogliere gli occhi da coloro che abitano la tua casa e noi sappiamo quando difficoltoso sia amare quelli che condividono le quattro mura di una stessa famiglia.

    Auguri per tutto e per tutti: che il Signore della Vita ci converta il cuore donando luce ai nostri passi.

    Ciao
    Rosella

  6. Come non essere d’accordo con quest’analisi, ma mi preoccupa il fatto che, mentre analizziamo e riflettiamo sulle situazioni esplosive che sono state sottovalutate e trascurate probabilmente di proposito, gli eventi proprio per questo sembrano così accelerati che ci piombano addosso ad una velocità che sembra non trovarci pronti ad una risposta che si concretizzi in un programma e in un progetto.
    Personalmente non so che fare, mi sento impotente.
    Grazie
    Ciao
    Irene

  7. Interessante analisi. Volevo aggiungere, come esempio dei tristi tempi che viviamo, la sorprendente contemporaneità di due avvenimenti. La clamorosa conclusione, dopo 2 anni di intercettazioni, dall’inchiesta “Mafia Capitale” e nello stesso giorno la distratta, definitiva approvazione del Jobs Act, che trasformerà milioni di lavoratori in timorosi e obbedienti sottoposti.

  8. Caro Giancarlo dici bene, ogni cosa per essere buona deve essere basata sulla verità.
    Io che sono un’anima semplice e poco adatta a vivere su questo pianeta, mi risento e rattristo delle disgrazie altrui, ma per quanto si venga subissati dalle catastrofi e dai drammi che ci vengono continuamente comunicati non mi sono ancora assuefatta.
    Nella mia ingenuità credo che nessun uomo possa vivere bene se privo del necessario e abita in luoghi squallidi, pieni di violenza, senza bellezza e snaturati. Occuparsi degli ultimi non fa notizia per i media, è socialmente poco attraente, non interessa ai politici, o meglio come vediamo in questi giorni ad alcuni interessano per poterci lucrare.
    Esiste un proposta politica che sa e può proporre soluzioni politiche diverse, non di facciata, che guardi alla possibilità di vita dignitosa per le persone? Un saluto.

  9. giancarlo salvoldi dice

    Desidero ringraziare uno ad uno quanti hanno condiviso e ampliato le mie riflessioni.
    Ma soprattutto voglio confortare chi potrebbe pensare che la conversione di tutti è un lavoro lungo e difficile, di cui rischiamo di non vedere i frutti. Niente paura, perchè sappiamo che il bene non va mai perso, è sempre fecondo.
    Ma soprattutto restiamo nella speranza, perchè sono inimmaginabili e sorprendenti le conferme al nostro metodo.
    Proprio oggi parlavo con uno psicoterapeuta, marxista e ateo, che diceva che con la filosofia si può conoscere, ma che poi bisogna cominciare a cambiare il mondo: e non con la politica, ma attraverso il cambiamento che le persone devono fare.
    Un’altra conferma mi è venuta da una radio che fa catastrofismo ambientale, e che non propone organizzazione o manifestazioni, ma che punta esclusivamente sul cambiamento del modo di pensare delle persone, una ad una.
    Ieri ascoltavo l’economista Cantone, l’autorità preposta alla prevenzione del crimine, sul marcio che emerge nello scandalo romano dove sono coinvolte sia le destre che le cooperative rosse, e tutte le domande che gli facevano erano inerenti alla politica, alle riforme e alle sanzioni. Ebbene, la sua risposta era che deve cambiare la cultura, che si esce dal disastro solo se le persone, una a una, cambiano il loro modo di pensare: è sempre il principio della conversione.
    Ultimo esempio che porto. Sono stato a visitare una comunità che si occupa di curare la salute invece della malattia.
    Sono una goccia nel mare, e ci si potrebbe chiedere come fanno a spenderci una vita.
    Eppure sono determinati nella convinzione che non vi sia altra possibilità che quella del cambiamento individuale.
    E allora, mentre ribadisco l’importanza dell’impegno politico volto al bene comune, voglio confermare che il metodo di “Darsipace”, non solo è giusto, ma riceve sempre nuove conferme che vengono sia da mondi affini al nostro sia da mondi che sono stati agli antipodi rispetto a noi. Rallegriamoci che siamo sulla strada giusta.

  10. Perdona l’amarezza dello sfogo. Di nuovo dici bene perché “Meglio accendere una lampada che maledire l’oscurità”
    come ci insegna un saggio da oriente e un santo da occidente papa Giovanni XXIII: “Ogni credente, in questo mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio”. Allora le piccole luci possiamo essere anche noi quando proviamo ad illuminare le tenebre attingendo alla fonte della luce.
    Auguri. Anonymous di qui sopra.

  11. Angelo artale dice

    O

  12. Angelo artale dice

    Ottimo il commento di Savoldi molto condivisibile Angelo

  13. dante fasciolo dice

    La goccia scava la pietra….forza GianCarlo

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