Tornare immacolati

Commenti

  1. La festa dell’Immacolata nel tempo di Avvento viene ad indicare il destino dell’uomo, il progetto per lui preparato.
    Mi dice la verità di una promessa e la grandezza del desiderio di Dio per ciascuno di noi.

    Nel mistero di peccato e di bellezza che ognuno di noi è avviene la salvezza.
    L’io che si costruisce sulla paura di essere annientato e si illude di essere felice facendo in proprio, ritorna a contattare il Principio, scopre che la sua identità si fa dentro questa relazione e che il suo vero desiderio non è quello di controllare il gioco creativo, ma di prenderne parte.

    Grazie Marco per la tua poesia e grazie Paola per continuare ad offrircela.
    Un abbraccio.
    Giuliana

  2. Silvia Rambaldi dice

    Oggi ho vissuto la festa dell’Immacolata con una serenità nuova, inimmaginabile prima del lavoro nei gruppi DP!
    E ora queste parole e queste poesie sono un regalo inaspettato e gradito! Grazie, Paola e Marco, grazie davvero, di cuore!!
    Silvia

  3. grazie Marco, nella meditazione , tu dici di sederci senza illusione alcuna e , questa volta , mi rigira da un po di giorni questa parola “illusa”. Forse inizio veramente a capire. E oggi, nella tua poesia,” siedo disimmaginata, senza colpa”, e qui cambio, “resto felice, mi accampo procreando. Buona relazione. Antonella

  4. Al terzo anno di lavoro nei gruppi forse sto incominciando a capire cosa significa “immacolata” …e perché non si poteva che partire da lì per mettere al mondo il “bambino divino”! Silenziare l’ego, lasciar andare, lasciar morire le sue pretese…questo ci può rendere davvero in grado di concepire vita nuova (mi piace ricorrere all’immagine del mandorlo che fiorisce quando gli chiedono di raccontare di Dio perché anch’io mi sento ‘fiorire’ quando finalmente fiducia e speranza tornano ad abitare in me …)! mcarla

  5. Penso a quante volte sono salita io, genovese, alla Madonna della Guardia; con parenti ed amici, era l’occasione per una scampagnata, era talvolta per ringraziare, per sciogliere un voto. La prossima volta cercherò di sentirmi immacolata. “ Assolta senza condizioni.” Mariapia

  6. Raccolgo con gioia gli spunti di questo post, così intenso. “Il monologo folle dell’ego”, “i rumori della mente paranoica”. Io sono al primo anno di DP anche se tanti ne ho trascorsi nella mia cella monastica per diventare “ascolto fecondo”. Il modello – e fonte di speranza – è proprio Lei, l’Immacolata, sorella in cui l’impossibile è diventato realtà, Umanità Nuova, nell’ascolto, nel “si compia”, nel magnificat.
    Dalle poesie di Marco prendo tre parole che mi sembrano particolarmente forti: “mi accampo qui”. E’ una decisione ferma! Mi ricorda il desiderio di Pietro di fermarsi sul monte della Trasfigurazione. Era bello stare lì.
    Ma nel frastuono della mente (tutt’altro che Tabor), per fermarsi ci vuole determinazione, e saper dire ogni giorno “mi accampo qui” nel silenzio, fonte della relazione.
    Grazie Paola, grazie Marco
    elisabetta

Inserisci un commento

*