Il carnevale delle maschere

Commenti

  1. Puo’ darsi che io non sappia cogliere la sottile ironia e l’intelligenza del tuo post. Forse in Libia sara’ compresa meglio. Ma la giornata mi sembra si presti di piu’ ad un anticipo di Quaresima, al
    raccoglimento e alla preghiera.

  2. Andrea Vitolo dice

    Carissimo Anonimo, non essere troppo modesto, il tuo commento è talmente coerente con il mio post, anzi direi addirittura più efficace nel trasmetterne il messaggio. Grazie! Non sono ironico. Ciao.

  3. Con maggiore chiarezza vedo in me la mascherina accondiscendente che reprime la tigre pronta a sbranare, un falso amore fondato sulla paura che nasconde violenza e si manifesta in azioni apparentemente buone e corrette, ma anche spietate e crudeli perché nascono da uno stato di prigionia.

    Il lavoro nel gruppo formatori e di approfondimento terminato ieri, sempre intenso e coinvolgente, mi ha aiutato a osservarmi meglio nella dinamica maschera-ombra.

    Relazionarci come belle mascherine è davvero noioso.
    E’ più divertente la quaresima, come dice Marco, ci permette di comprendere che né la maschera, né l’ombra sono vincenti.
    Per questo diventa sempre più urgente entrare in conversione, sia personalmente che collettivamente.

    “Finchè tacevo si consumavano le mie ossa
    e ruggivo tutto il giorno

    Allora ho confessato il mio peccato
    non ho nascosto la mia colpa
    ho detto:”Confesserò contro di me
    le mie rivolte al Signore”
    e tu hai portato la colpa
    e il mio peccato .” (S. 32, 4-5)

    Il laboratorio dP è la palestra dove sto imparando la conversione del cuore.

    Grazie Andrea e un abbraccio.
    Giuliana

  4. Fin dalla più tenera età ho provato sgomento nella contraddizione fra la parola e la persona, fra ciò che le persone dicevano, magari pubblicamente, e il loro comportamento, diciamo la qualità umana, la modalità di relazione. la capacità di empatia…
    e di conseguenza ho cercato di
    non essere smaccatamente incoerente.
    Probabilmente è solo una mia idea fissa dalla quale devo liberarmi.
    Consigliate i dubbiosi. Grazie

  5. Grazie Andrea, per questa gabbia di matti che hai evidenziato così bene e che è spesso il nostro scambio relazionale ordinario… la follia sembra alle porte della coscienza e nessuno, pare, si salvi. Anche il medico, e forse più degli altri, è a rischio…..
    La maschera, ogni maschera, produce la sua ombra: le mascherine convenzionali dei benpensanti, e quella gigantesca di un Occidente che ha abdicato al suo compito fondamentale e si ritrova l’ombra-Jekill di tagliagole spietati e sempre più minacciosi. Il compito fondamentale, mentre certamente c’è necessità di amministrare le prossime catastrofi del treno in corsa, è ricordare a noi stessi chi siamo: esseri spirituali, luoghi di manifestazione di spiriti, campi di battaglia di forze più grandi di noi. E sviluppare il discernimento degli spiriti, lavorare per comprendere a chi diamo la nostra anima, a quali parole affidare la guida della nostra vita.
    Un saluto e buon inizio di quaresima! Paola

  6. massimo cianfrini dice

    Andrea, innanzitutto ciao! hai messo in scena un tragicomico carnevale che mi ha fatto ricordare una rappresentazione di Marco (frequento il primo anno di darsi pace) in cui rappresenta ciò che capita di frequente in noi tutti; vale a dire la dis-integrazione del nostro essere tra ciò che pensiamo-sentiamo-diciamo e facciamo. partiamo da lì tante volte, lo credo anch’io. Bene questo è il carnevale con le mascherine! che dire: buona quaresima a tutti noi darsipacisti.

  7. …sì, giù la maschera, finalmente! E’ la prima volta che mi ritrovo a fare gli auguri, in piena consapevolezza, di BUONA QUARESIMA a tutti (magari! potremmo già gioire della futura primavera), mcarla

  8. Andrea Vitolo dice

    Cari tutti, allora tana libera tutti e giù la maschera!
    Grazie mille per i vostri preziosi contributi.

  9. Che forte questa rappresentazione! Ieri è finito il carnevale, ma il teatrino continua non conosce Quaresima. Per noi può essere il momento di maggior consapevolezza della nostra maschera quotidiana che magari sorride ma che in realtà può ferire come non mai.
    Con le ceneri ancora sul capo mi raccolgo in silenzio e chiedo più luce e speranza! Gabriella

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