In fondo non facciamo che preparare il terreno

Commenti

  1. buongiorno Daniela! una sintesi precisa la tua per quel che riguarda la qualità del ricominciamento….a proposito mi torna in mente la lettera agli Efesini di Paolo, letta proprio ieri,nella liturgia: Dovete abbandonare l’uomo vecchio cambiando lo spirito della vostra mente per rivestire l’uomo nuovo, Questa e appunto la direzione (ed anche la frase che ci ha detto più volte lo stesso Marco), Bene! sembra che tutto sia un caso e quindi non lo è. Grazie per questo ricordo della direzione del percorso che per me è al primo anno. Buone vacanze a tutti! Ciao Massimo

  2. Francesco Marabotti dice

    Non facciamo che preparare il terreno per una fioritura celeste,
    per il nascente che scalcia in queste sementi stagioni terminali e inaugurali al contempo.
    Una speranza inaudita di ricominciare da capo,
    veramente nuovi e immacolati, lindi perché sorgivi,
    è l’unica via ancora percorribile e in fondo estremamente gioiosa, ricca, autentica.

    Un saluto caloroso
    da una Milano torrida
    e splendente

    Francesco

  3. Giuseppina dice

    Grazissime a Daniela e ai compagni di viaggio, cercatori d’infinito che vogliono imparare a ..” farsi le domande giuste..”:
    questo è l’aratro che lavora in profondità il nostro terreno, con l’unica consapevolezza che da soli non possiamo fare nulla..”senza di me non potete fare nulla”.
    Questo post e i relativi brevi commenti fanno risuonare in me il momento “torrido terminale, inaugurale e splendente” che sto vivendo in questa complicata e dolorosa fase della mia vita, facendomi gustare ancora una volta il miracolo delle eterna fioritura celeste.
    Grazie e ricambio con un caloroso saluto e un …respiro di sollievo.
    Giuseppina

  4. Grazie per queste folate di vento che rinfresca un po’ il clima di questi giorni. Aprire il PC e leggere ed ascoltare quanto ci scambiamo tra di noi mi fa l’impressione di sfondare un po’ il Cielo ed antrare nella Pace. Basta con chiacchere personali e altrui, asfittiche e deprimenti…basta quanto emerge di amaro dal passato e dal presente. Entriamo e sostiamo in questo mondo che tanto desideriamo e che per Promessa è nostro. Una vita Nuova , come dice spesso Marco, avvolgerà noi, quanti ci sono vicini, e fatalmente diventeremo diffusori di speranza e di gioia.
    Un abbraccio a tutti
    Mir

  5. Ho ricevuto sollievo e piacere sia dalla foto che dalle tue parole , Daniela.
    Veramente i papaveri sono così pieni di sfumature di luce (ho ingrandito la foto) e gli steli dei loro boccioli così dolcemente ondulati ? Sono proprio infinite le bellezze di un fiore.
    Quando ho letto ” . . gli ingranaggi dell’ovvio iniziano a cigolare ” ho provato un senso di liberazione :
    si, quello di quando capisci che non vuoi più vivere una vita fatta di false certezze ereditate, non tue,
    e cominci ad esserci, con il desiderio di generare pensieri e azioni veri che seguano la direzione dello Spirito che dà la Vita.
    Grazie e buon caldo a tutti voi
    Laura

  6. maria carla dice

    Sono con voi…e intanto mi affiorano alla mente le parole di Etty Hillesum che dal suo ‘inferno’ ci ricordava di “aiutare Dio a nascere” disseppellendolo dentro di noi.
    Parole sempre di un’ attualità straordinaria…mcarla

  7. Cara Daniela grazie per la stupenda fotografia e per le tue parole che mi hanno stimolato alcune riflessioni .
    – Quando ci disponiamo per la meditazione prepariamo il terreno alla fioritura spontanea: I nostri piedi sono ben radicati a terra, il nostro bacino stabile e saldo sul bordo del sedile,la colonna vertebrale che si allunga e si allinea fino alle vertebre cervicali che allineandosi spingeranno il mento un po’ verso il basso….ma senza rigidezza con la flessibilità e verticalità dello stelo del papavero……
    “Se osservi bene il papavero esso ti insegnerà non soltanto la dirittura dello stelo ma anche una certa flessibilità sotto le ispirazioni del vento, e poi una certa umiltà. Il papavero si orienta verso la luce, verso il sole, verso il cielo ma nel farlo é docile e flessibile, perché sa stare in relazione con il vento” .
    imparare a farsi le giuste domande…..ad interrogarci …..a chiederci perché ? Le” giuste domande” sono quelle che trovo negli esercizi di auto conoscimento che impariamo a fare in questo speciale cammino di Darsi Pace.domande giuste con risposte sempre più profonde giù giù a ravanare nel sacco nero delle paure……
    Domande giuste sono quelle che sto imparando a farmi dopo le letture del giorno….cosa mi dice mi dice personalmente ? quale nutrimento riesco a cogliere e gustare? Quale situazione va portata alla luce, interrogata ?e così via nella ricerca dei significati nella quotidianità .
    In questi gironi ho ripreso in mano la lettura di un libro di Christiane Singer che ha per titolo due giuste e importantissime domande : Dove corri?non sai che il cielo é in te? Ne consiglio la lettura accanto all’ altro libro di Antonia Tronti dal titolo” impara da….”da cui ho trascritto il commento al papavero……buona lettura ……con un abbraccio Irenilde.

  8. Cari amici,
    Se non la avete già vista, vi consiglio la conferenza di Marco tenuta a Misano Adriatico lo scorso novembre, con tema l’insurrezione, l’economia e il cambiamento della mente. La trovate nei video, sezione Marco Guzzi. Ogni conferenza nuova che ascolto di Marco è più bella, appassionata e illuminante delle precedenti. Ha una mente, eun cuore, veramente grandi, grazie!

  9. Leggere i vostri commenti è stato più bello che scrivere il post.
    Profondi, poetici, intensi… una prosecuzione creativa di un discorso comune; echi di una umanità rinnovata.
    Un po’ più morbidi, un po’ più fluidi, un po’ lavorati, tentiamo insieme di dare voce al Nascente, che teneramente, dolcemente e un po’ goffamente fa le prove fonetiche con la semplicità magnifica del papavero.
    Buona prosecuzione!
    Daniela

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