Un Anno di Misericordia

Commenti

  1. Una testimonianza che vale più di 1000 omelie!
    Il 6 gennaio ricorrerà il 16° anniversario della morte della mia mamma e lo scritto di suor Giulietta mi ha riportato con il cuore a quei giorni.
    Ho riprovato l’emozione delle carezze, degli abbracci, di quello “scambiarsi tenerezza” tenendosi la mano (frase che già mi aveva molto colpito nello scritto di Mariapia in occasione della morte del marito).
    Io purtroppo ho fatto un percorso inverso rispetto a suor Giulietta; per tutta la vita ho avuto un bel rapporto con la mamma, ma nei 3 mesi intercorsi tra la morte del papà e la sua ci sono state piccole incomprensioni.
    Quando è mancata ho avuto grandi sensi di colpa che ho superato grazie alle parole illuminate di una grande amica e con la preghiera .Ora che sono approdata a Darsi Pace sento più vero e realizzato il perdono che la mamma e Cristo mi hanno concesso.
    Grazie a suor Giulietta e alla redazione.
    Buon anno e buon cammino a tutti.
    Rosaria

  2. Cara Suor Giulietta,
    la tua testimonianza mi è entrata nel cuore anche perché essendo anch’io suora conosco le difficoltà di certe scelte all’interno di questo “mondo religioso”. La tua esperienza mi ricorda un detto di Chiristian Bobin : ” Non sono la bellezza, la forza o la mente che amo in una persona, bensì l’intelligenza del legame che ella ha saputo stringere con la vita” … è la Vita a cui hai dato respiro e che palpita nelle tue parole a dire che cosa CONTA per Dio. Chiara

  3. Bellissima testimonianza: scalda il cuore ed illumina sulla “sapienza” del servire amando. Grazie!

  4. Giuseppina dice

    Grazissime, Suor GIULIETTA,per la profondità della tua testimonianza e per la grande risonanza che ha avuto in me. Sempre, con stupore constato che le testimonianze autentiche edificano e lanciano ponti unendo stati di vita e storie diversissime ed uguali.
    Ho 69 anni e anch’io per otto anni ho imparato a diventare madre di mia mamma, morta dieci anni fa a 97 anni. Ho anch’io almeno in parte verificato che “una vita che si spossessa di sé , perdendosi nell’amore, unita a Cristo, vince la morte e dà vita al mondo”. Dopo la sua morte sempre piu’ sento che questo spossessamento che ribalta i ruoli e rovescia gli sguardi è in atto in tutte le mie relazioni, purificando sopratutto quelle non facili con i due figli adottivi. Ora sempre più in CRISTO, più che figlia o madre mi sento davvero predestinata, come tutti, ad essere figlia adottiva. “Benedetto Dio, Padre del Signor Nostro Gesù Cristo,… in lui ci ha scelti , predestinandoci ad esser per lui figli adottivi, mediante CRISTO secondo il disegno d’amore della sua volontà..(Ef 1,3-5). Kirie, Amen, Alleluia.

  5. Ho percepito calore, bontà e forza, e conosciuto un’altro po’ che cosa significa: “imparare ad amare”. Terrò con me come un amuleto le tue parole; “se non si è capaci di morire per uno, non si è capaci di amare i molti.”!
    Grazie! E vista la festa di oggi auguri a tutti pieni di tanta Luce!
    Un carissimo saluto,
    Fabio.

  6. Cara Suor Giulietta,
    Leggendo la tua testimonianza due sorgenti di lacrime han cominciato ad irrigarmi il viso di consolazione.
    Non è tanto il ricordo nostalgico del passato o l’assonanza o la differenza del tuo o del mio rapporto con la madre, ma la consapevolezza della Verità del Presente che viene, nel fragile corpo, “bisognoso di cure”, come fosse un bambino.

    “Madre, figlia del tuo stesso figlio”

    Il corpo, ancor oggi “mortale”, necessita di cure amorevoli, che solo uno spirito “immortale” può elargire coniugando liberamente sacrificio e amore.

    Ciao, buona continuazione
    Rosella

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