Il Tempo ritrovato

Commenti

  1. Cara Grazia,
    davvero bella la tua riflessione che produce in me più di una risonanza, mi soffermo soltanto su quella che suona più forte.

    Riferendoti al percorso Darsi pace dici che “il punto di svolta è avvenuto nel secondo anno ed è iniziato con la consegna della preghiera (La preghiera dei figli di Dio)”.
    Per te “rigorosamente laica” è stata la decisione di riorientare il tuo mondo interiore iniziando un cammino che solo intravvedi.

    Io provengo da una formazione “rigorosamente cattolica” e anche per me il secondo anno del percorso è stato rivelativo per comprendere che nella mia contestazione in casa, in parrocchia, in ambito lavorativo, pur dentro modalità distorte da correggere c’era e c’è una parte di verità.
    Ho sentito e vivo il metodo integrato che usiamo nel nostro laboratorio come le grandi pulizie pasquali simili a quelle che mia madre metteva in atto ogni anno in prossimità della Pasqua in ogni parte della casa e arrivavano negli angoli più nascosti dei cassetti.

    Cercare un nuovo equilibrio come germoglio verso il sole è l’atto insurrezionale/rivoluzionario che profuma di futuro.

    Grazie e a presto.
    Giuliana

  2. Che bello Geazia! Grazie! Senza fretta ma con urgenza e spirito di vita “adelante!”

  3. Anche per me il secondo anno è stato determinante. La scelta di Fede ha avuto un grande Significato ed ho voluto dare da subito Corpo e Senso al ” Credo! “.
    DP ha ricucito il filo della mia vita, che, ho vissuto, è un continuum.
    E’ la vita esteriore che si è snocciolata in mille diversità e cambiamenti, ma io sono scivolata, vivo ora, lungo il filo della vita, con Unità Interiore. Il palpito, di Gioia e di Pienezza, che ai tempi del liceo provavo quando passavo in chiesa prima di andare a scuola, è lo stesso di oggi; il tempo esteriore passa, quello interiore è eterno perchè riguarda La Nostra Essenza!
    E magicamente, tutto il lavoro che facciamo, mi porta sempre più unificata e compatta tra le mille diversità della vita, quasi come se si unissero in un’unica danza l’Eterno Che è in me e il divenire che è fuori di me!

    Grazia ti abbraccio insieme a tutti gli altri amici di viaggio Maria Rosaria

  4. Da quando frequento i corsi telematici di “Darsi pace” e questo blog ogni tanto ho l’impressione di trovarmi di fronte a qualche fotocopia di me stesso. Anch’io ho quasi 70 anni (solo 67 per ora) come Grazia e se, Grazia, ti raccontassi il mio percorso di letture, studi e frequentazioni culturali e religiose, diresti che hai incontrato una tua fotocopia. Forse siamo soltanto il prodotto di un’epoca e forse oggi è proprio Marco Guzzi che ci sta offrendo la possibilità reale, non solo fatta di parole, ma di carne e sangue, di dolore e di gioia, di accedere finalmente al nostro spirito, a quella interiorità che nelle parrocchie, o nei circoli culturali, spesso, troppo spesso, abbiamo messo a tacere. Bisognava seguire gli schemi di pensiero, i binari già tracciati, raggiungere mete prefissate da altri: la libertà che ho trovato in Darsi pace di crescere e svilupparmi spiritualmente è quella stessa libertà che ci ha sempre bruciato dentro, nel confronto con gli altri, in ogni ambito. Non siamo forse sembrati, Grazia, sempre un po’ strani, un po’ “diversi”, spesso stravaganti? L’amore per la verità non ci ha forse sempre estraniati dagli altri? e la perenne voglia di cambiare le cose, noi stessi, il mondo circostante, non ci ha sempre mostrato agli altri come visionari, gente che aveva bisogni di psicoterapia e di ansiolitici, rivoluzionari “tout court”? Forse, Grazia, non siamo più tanto soli ….. ma io credo che non lo eravamo neppure prima. Chi incontra Gesù – e basta una volta sola, ve l’assicuro – non è mai più solo! Grazie, Grazia che, provocando la mia risposta, mi hai costretto a uscire ancora una volta dalle prigioni della mente che ogni tanto mi invento da solo. Alla prossima.

  5. Cara Grazia ti ringrazio davvero per questa testimonianza tanto preziosa per il  punto del cammino di Darsi Pace (secondo anno sesto/settimo incontro) che stai seguendo ed in cui io mi trovo come accompagnatrice.
    I dubbi, leciti e scontati, che assalgono i praticanti in questa fase del nostro lavoro hanno bisogno di tali parole, dettate da una profonda esperienza come quella tua che hai descritto in modo così spontaneo e preciso.
    Ti abbraccio con affetto Gabriella

  6. Grazie a Giuliana e Gennaro per aver ascoltato le risonanze con quanto ho scritto, grazie a Lula per l’esortazione (che mi rivolgo sempre), grazie a Gabriella per il gradimento. Un abbraccio a tutti. Graz

  7. Ho dimenticato M. Rosaria, le chiedo scusa e rimedio con un forte abbraccio. Graz.

  8. Cara Grazia,

    sì! “cara grazia, più invecchio e meglio sto!”.

    Non so che dire, se mi guardo indietro il tempo migliore è sempre stato “quello che sto vivendo”, ciò che mi ha veramente sorpreso e stupito nella vita è rendermi conto che al mio interno vi è un pozzo nel quale posso immergermi per lavorare e trarre cose antiche e nuove o rinnovate se offerte alla potenza dell’ Eterno “infinito senza tempo”.
    E posso riposare.
    Comprendo che è proprio l’incarnazione, per me la parte più faticosa, non ho mai rimpianto il tempo passato, sono sempre stata “meglio ora di prima” anche se “bene mai”.

    Questo:”anche se bene mai” mi fa pensare.

    Mi pare d’essere più giovane e positiva a settant’anni di quando ne avevo venti e di avere più speranza ora di allora e una saggezza buona che colma di senso il cuore.

    Eppure il corpo con la sua forza fisica, piano, piano, se ne va; ed io sorrido alla sapienza della vita che m’introduce, poco a poco nella morte che, disincarnandomi pare mi dica: è quasi ora di tornare a casa, per addentrarsi nella conoscenza della Resurrezione nel Corpo mistico.

    Ma forse ho ancora da lavorà un pochettino sulla pazienza o altro. Ancora.

    Buona continuazione a tutti

    Rosella

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