Mediterranea 2015, diario di bordo

Commenti

  1. mariapia porta dice

    Grazie, Marco per il racconto così approfondito in tutti gli aspetti , di questa esperienza veramente costruttiva, di cui sui media non ho visto traccia. Eppure credo sia stata molto importante per te, per i ragazzi, per la ricerca scientifica. Davvero, qui, in Darsi Pace, sta nascendo una nuova umanità! Mariapia

  2. Maria Letizia dice

    Caro Marco,
    mi ha colpito la tua affermazione: “la materia che insegni si impasta necessariamente con l’umanità di chi apprende”.
    Credo che questo atteggiamento di un insegnante universitario, sia fondamentale nella trasmissione del sapere alle giovani generazione: è in questo modo che l’insegnamento diventa veramente “educazione”, ciò di cui i giovani hanno veramente bisogno e che si aspettano dall’università e in generale dalla scuola di ogni ordine e grado.
    Grazie per l’ interessantissima e bellissima esperienza che ci hai comunicato.
    Maria Letizia

  3. Cara Maria Pia,

    ti ringrazio per il tuo commento!

    Per quanto riguarda la copertura del media, in effetti sarebbe stato bello che questa iniziativa avesse avuto ancor più diffusione; non certo per me stesso ma davvero per quanto di bello c’è per i ragazzi e per questo modo sperimentale – e credo assai intrigante – di coniugare ricerca astronomica e scoperta geografica (non così aliene, bisogna anche dire), e non da ultimo ricerca “spirituale”, se vogliamo chiamarla così, perché la convivenza in barca favorisce – come ho visto – dialoghi anche molto profondi.

    Il mio ente (Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF) che ha creduto nell’iniziativa, tanto da sponsorizzarla, ha dato in effetti
    un po’ di copertura all’evento:

    http://www.media.inaf.it/2015/08/17/astronomia-e-navigazione-questo-e-mediterranea/
    http://www.media.inaf.it/2015/08/31/guidati-sul-mar-dalle-stelle/

    Inoltre sempre l’INAF ha montato questo video e messo nella sua pagina ufficiale (devo dire molto carino)
    https://www.youtube.com/watch?v=CAt-bJKuKgY

    Abbiamo poi questo pezzo su Repubblica online,
    http://www.repubblica.it/sport/vela/2015/08/31/news/su_mediterranea_si_fa_astrofisica_-122057432/

    E anche Radio 24 in una bella trasmissione ha voluto intervistare uno dei ragazzi (ora non ho il riferimento ma penso si possa trovare).

    Sono davvero grato a chi ha pubblicizzato l’iniziativa, perché ho visto quanto ha appassionato i ragazzi e dunque quanto è importante, in questi ed altri modi, riportare lo stupore al centro dell’esperienza conoscitiva. E sono grato a Darsi Pace, davvero, per questa opportunità del post!

  4. Amedeo Dibitonto dice

    Grazie Marco per aver voluto condividere un’esperienza viva ed entusiasmante vissuta intorno alle coste della Turchia come uomo/docente. [Siete arrivati fino alle alte
    coste meridionali che si affacciano su
    un profondo mare blu cobalto?]
    I riferimenti che hai fatto, ai rapporti umani – in senso pieno e profondo – evidenziano come concretamente
    l’esperienza che facciamo in Darsi Pace, può essere contagiosa e
    potenzialmente trasformativa.
    Mi vado convincendo sempre più, che un cuore “in fase di liberazione” è già
    capace di produrre liberazione, seppure parziale e graduale. E
    la”sintonia dei cuori” che si sperimenta,
    ci fa già presagire e “gustare” la gioia e la bellezza che si provano nel dare e nel ricevere un po’ di liberazione in più…
    in ogni nuovo ambiente che sia
    permeabile.
    Il racconto della tua esperienza mi ha risvegliato dei bei ricordi di
    quando, artigianalmente, con minore
    attrezzatura teorica di quella di D.P. e minor sostegno sociale di altri
    “compagni di viaggio”, in ambiente tra l’ostile e l’apatico, non era “normale” OSARE affrontare il rischio di avere rapporti più umani e dialoganti con alunni che erano ingabbiati anche fisicamente.
    Perché sai, i ragazzi – poi – sono anche
    esuberanti e, a volte, trascendendono pure; e allora ecco i maestri di una
    “asettica trasmissione di nozioni” che sono pronti a sbandierare la loro
    pedagogia fatta di ruoli, di regole e così via.
    … Ma, come puoi ben immaginare, questi docenti non hanno
    sperimentato come quel “rischio di
    apertura” “da cuore a cuore” ripaga,
    creando un un ping pong dialogico, capace di aprire pian piano anche la mente più assente di chi non ha ancora trovato qualcuno che li aiuti a sprigionare costruttivamente la propria creatività.
    Ed è a questa esigenza, di tanti milioni di alunni, che vorremmo cercare di dare una parziale, ma concreta e costruttiva risposta, attraverso il gruppo di lavoro un’ALTRA SCUOLA.
    Lavoro immane ma necessario, perché tanti altri ragazzi possano avere la possibilità di rapporti “cuore a cuore” capaci di liberare la loro intelligenza
    creativa bloccata, spesso, da una
    cultura e da docenti che probabilmente non hanno avuto un curriculum di preparazione che li aiutasse a liberarsi ed a liberare i cuori congelati e che non hanno un vera speranza nel futuro che
    può cambiare…
    Col contributo, soprattutto, di quelli che ne sono consapevoli e… COME TE, COMINCIANO A MANEGGIARE ED A SPERIMENTARE UN CAMMINO NUOVO DI HOMO DOCENS CHE SI
    NUTRE DELL’ HOMO NASCENS E
    INIZIATICO. SAPPAAMO CHE SOLO QUESTO CERCA DI RINASCERE CREATIVAMENTE OGNI GIORNO E DI REGALARE AGILMENTE STRUMENTI DI LIBERAZIONE E DI CRESCITA
    UMANA A TUTTO CAMPO.
    GRAZIE PER QUELLO CHE FAI E CHE ANCORA CERCHERAI DI FARE PER I TUOI STUDENTI E… PER TANTI ALTRI, NELLE FORME – DI VOLTA IN VOLTA – POSSIBILI.

  5. Interessante il riferimento al gruppo di lavoro L’Altra Scuola…
    C’è già del materiale elaborato da condividere pubblicamente o i lavori sono solo all’ inizio?
    Grazie a tutti coloro che si stanno impegnando in questa direzione…ce n’ è davvero bisogno! mcarla

  6. Come dice bene nel post Marco Castellani insegnando si ha la possibilità, mentre si svolgono i programmi scolastici, di seminare interessi, idee, convinzioni… che fioriscano subito o rimangano nascosti dentro in attesa di fiorire magari orienteranno delle vite. Pensare ad ogni classe come ad un piccolo luogo in cui si prova a cambiare le relazioni e la visione del mondo credo che già cambi la prospettiva. Queste parole possono suonare retoriche, scontate, obsolete… se è così dobbiamo tornare a ripensarle perché se consideriamo l’insegnamento come questa bella possibilità possiamo avvertirne la grande responsabilità e considerarlo un lavoro significativo e avvincente. Chiedo anch’ io gentilmente notizie sul lavoro del gruppo “L’Altra scuola”. Un saluto e auguri. Stefania

    P.S.  nessuno invidia la barca a vela, il mare aperto, l’immensità del cielo, tutti preferiscono stare chiusi in un’aula se possibile con le luci al neon e le pareti color tristezza, comunque si può provare a dipingerle di azzurro 

  7. Amedeo Diitonto dice

    Salve Maria Carla e Stefania,
    rispondo brevemente alla vostra richiesta di informazioni su un’LTRA SCUOLA.
    Il gruppo, non numeroso, è costituito da persone di diverse regioni che frequentano i corsi Darsi pace telematicamente o direttamente a Roma. Dialoghiamo con le emails e attraverso un “gruppo” costituito su WhatsApp. Ci siamo sentiti anche su Skype.
    Finora abbiamo condiviso idee critiche, proposte e possibili iniziative utili, secondo noi, ad avviare un’altra scuola in cui, tra docenti ed alunni, si realizzino dei rapporti più “umani” che aiutino questi ultimi a liberare le energie e le capacità creative congelate nel loro cuore… Questo noi lo sperimentiamo nei Gruppi Darsi Pace; non so se li conoscete…
    Ad ogni modo il nostro dialogo e le nostre condivisioni non sono ancora pervenute ad un progetto condiviso e definito: questo è parte dei nostri obiettivi più urgenti e perciò sarà l’oggetto del nostro impegno nel prossimo futuro.
    E… ciascuna di voi, in che rapporto è con queste problematiche? Siete nel mondo della scuola o sentite in qualche modo l’urgenza che nella scuola cambino innanzitutto gli atteggiamenti dei vari “attori”?
    E poi… percepite che c’è ancora molto altro, tutto da identificare, vagliare e proporre ai vari livelli?
    Se, almeno su qualche aspetto di questo discorso, avete da dire o proporre idee, iniziative, contributi, ecc., potete usare il mio indirizzo email per iniziare a contattare Gruppo. Eccolo:
    Ogni vostra idea o proposta sarà accolta con rispetto e “ascoltata” con molta attenzione…
    A risentirci, se lo desiderate.
    Un cordiale saluto. Amedeo Dibitonto

  8. Amedeo Diitonto dice

    Gentilissime Maria C. e Stefania,
    vedo che l’indirizzo email non è “partito”. Lo avevo inserito tra i due consueti segni grafici ma “il sistema” non lo ha accolto. Mi hanno consigliato di inviarlo di nuovo senza i predetti segni e… così ci riprovo: amed40@yahoo.it
    Speriamo bene e buona giornata. Amedeo D.

  9. Ciao Marco,
    complimenti per la poeticità con cui sei riuscito a raccontare questa particolare esperienza a cui abbiamo avuto la fortuna, e il merito di partecipare. Io da studentessa partecipante dico un grosso grazie a te che sia da un punto di vista didattico, ma soprattutto umano, ci hai trasmesso una grande voglia di continuare a studiare e addentrarci nel meraviglioso mondo della ricerca. Ancora un grazie va all’equipaggio che hanno reso l’esperienza ancora più interessante e ricca di confronti, e per finire un grazie va alle “menti” del progetto L’Astrofisica su Mediterranea che sono riusciti a conciliare studio, esperienze nuove e divertimento! Un grosso in bocca a lupo per la seconda edizione!
    Viviana Filì

  10. Grazie cara Viviana per il tuo commento!

    Hai ragione, l’avventura di Mediterranea 2015 è stata particolare anche e soprattutto dal punto di vista umano. Davvero un modo nuovo e più “relazionale” di accogliere la scienza e comprendere il suo inestricabile legame con tutto – e soprattutto, con la nostra irriducibile umanità. Sono lieto che questo emerga dal mio scritto, era veramente il punto che desideravo mettere in evidenza.

    Un abbraccio grosso,

    Marco

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  1. […] è stata già debitamente raccontata in questo ambito, come pure ha avuto una buona ricaduta in altri contesti, nonché una discreta copertura da parte dei media (qui citiamo per concisione […]

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