Ricominciare a creare

Commenti

  1. Giuseppina Nieddu dice

    Che Gioia, Marco,
    leggere stamane e ri-vivere il “mio intensivo” che specchiandosi, ha vibrato in risonanza con quanto scrivi! Tutta la tua condivisione, in sintesi, afferma con forza esperienziale|:” abbandonati, affidati, lasciati fare, sei guidato, sei lavorabile, chiamato a dire Si, come Maria, per vivere insieme a me tutta la tua vita come Opera d’Arte. E a viverla con esultanza perché non sei solo” …SAL 99 di oggi “Acclamate il Signore, voi tutti della terra,/ servite il Signore nella gioia,/ presentatevi a lui con esultanza.”
    Anche per me, la più grande ricchezza dell’intensivo sono stati gli incontri, nuovi o rinnovati con le persone e poi tutto, proprio tutto, certamente anche la luna piena e il mare calmo, ci hanno invitato “ad un lavoro interiore calmo…per entrare nel campo del perdono” ed uscire senza paura dalla Notte.
    Con piacere condivido i versi nati da momenti di contemplazione di quella

    NOTTE A SANTA MARINELLA

    Piena la luna
    sospesa
    tra terra e cielo.
    Misteriosa scacchiera
    il mare.

    Stelle di lucciole
    vibrano in palpiti argentei.
    Mormora la risacca
    canzone innamorata.
    Nessuna nave all’orizzonte.

    Da Sud a Nord
    viaggio e mi specchio
    scivolo lenta tra terra e cielo
    all’alba tramonto
    svanisco nel mare.

    In trasparente scacchiera
    tra le braccia dell’Aurora
    muoio
    e
    mi inchino.

    Grazie sempre a tutti, a tutti i Marco e.. alla Mater Gratiae di Santa Marinella. KYRIE, AMEN, ALLELUIA
    Giuseppina

  2. Caro Marco, grazie per aver saputo raccontare la tua esperienza dell’intensivo, rinnovando in me l’emozione di incontri così intensi, seppur fugaci.Sì , abbiamo tutti sperimentato di far parte di un processo trasformativo che per me si palesa anche come luogo di guarigione, scioglimento fisico di nodi cui non so dare un nome, ma che avverto come limiti, steccati, appunto, che mi rinchiudono in un’impotenza che diventa sterile rassegnazione se non é accolta con consapevolezza e fiducia.Non sono capace di riassumere in poche righe ciò che é stato per me questo intensivo di santa Marinella 2016, il secondo per me.Ma so che era importante esserci , so che qualcuno mi ci ha portato , mi ha atteso , mi ha parlato, rispondendo a domande che nessuno sembrava voler ascoltare.Grazie a te, a Marco” primo” e a tutti i volti che ho incrociato sullo sfondo quieto di quel mare pacifico e pacificante. Un abbraccio .Monica

  3. Monica, grazie per le tue righe, che condivido pienamente, e sottoscrivo fin nei dettagli quando dici “so che era importante esserci , so che qualcuno mi ci ha portato , mi ha atteso , mi ha parlato, rispondendo a domande che nessuno sembrava voler ascoltare.” Anche per me è il secondo intensivo, anche io ho dovuto riconoscere – fin da venerdì sera, a valle di un intensissimo quanto “casuale” dialogo con una formatrice – che io semplicemente ero stato guidato. Che di mio non dovevo fare niente – non devo fare nulla – se non accettare ogni volta di essere guidato. Questo atto di “rinuncia” (a condurre io), è sempre uno strappo doloroso, ed insieme sempre – quando avviene – una benedizione.

    Un abbraccio,

    Marco

  4. Giuseppina,

    grazie per le tue parole e la tua poesia, che sento proprio impregnata del clima bello e sereno di Santa Marinella. Leggendola risento le emozioni sentita là, e la possibilità di avere un posto dove potere essere ascoltato, confortato. Accolto.

    Un abbraccio,
    Marco

  5. Grazie Marco, se stato bravissimo a descrivere le atmosfere dell’intensivo, perché poi lo Spirito passa o soffia proprio attraverso le fessure dell’anima che sono fatte come stretti meandri, sottili vie del sentire e del fluire…
    Grazie dei commenti che ci siamo scambiati e delle impressioni comunicate, che anche esse partecipano di tutta la ricerca che facciamo,… aperti alla vita. E a presto eh!? ciao un abbraccio, Michele

  6. Percepire l’impotenza…mi capita spesso durante il quotidiano, ma ora so che posso accettarla e accoglierla. E da questo atto profondo di umiltà e di fede rinasce la speranza e con essa la mia forza creativa che credevo spenta.
    Ogni anno Santa Marinella mi insegna qualcosa sempre di nuovo e inedito.
    Grazie a Marco e Paola. Grazie a voi tutti per la compagnia che nello Spirito ci unisce e che va oltre le differenze di ogni genere anche culturali (non saprei mai scrivere come te Marco).
    Ma soprattutto grazie ai giovani, forza esplosiva dei nostri gruppi, e ad uno in particolare le cui lacrime, sgorgate alla fine dell’incontro mentre era seduto accanto a me, mi hanno fatto capire che devo crederci e perseverare. Un abbraccio Gabriella

  7. Michele, Gabriella

    grazie per le vostre parole! Ho cercato solo questo, in effetti, di scrivere in modo sincero, di cercare di fa emergere quello che spontaneamente veniva su dopo l’Intensivo. E’ stata una cosa importante, anzi una cosa della cui importanza lì per lì magari non ti rendi conto completamente, ma che la capisci piano piano, quando si mischia alla vita ordinaria e ti inizia a dare un punto di vista diverso, un po’ più libero… e che ci consente di cercare, di sperimentare, di … giocare. Cioè di creare, tornando sempre a questo punto di libertà.

    Un grande abbraccio,
    Marco

  8. Eravamo in tanti a santa Marinella, ma il clima di apertura, di leggerezza, di accoglienza che ho respirato resta sempre lo stesso.

    Che meraviglia!

    Il corpo ne resta impregnato e se la quotidianità mi riporta dentro contesti in cui sembra che nulla cambi posso ritornare dentro me stessa, nelle profondità in cui l’impotenza si fa ora compagna di cammino; se la accolgo senza sentirmi schiacciata o annullata riesco ad attraversarla come una soglia, un passaggio verso l’Oltre che posso conoscere lasciando che si faccia in me.

    Allora mi sento davvero a casa e diventa bella la strada che porta dove Qualcuno mi aspetta già.

    Grazie Marco e grazie a tutti i compagni di cammino.
    Giuliana

  9. Paolo Galli dice

    Che non essere presente a Santa Marinella sarebbe stata una grave perdita era oltremodo evidente. Rimpiangere le occasioni perse impedisce però di aprire gli occhi su quelle nuove che continuamente la vita in sovrabbondanza continua a offrirci. E non sarà il mio atteggiamento. Adesso infatti un vantaggio ce l’ho. Immaginare quello che è stato a partire dalle vostre parole. E posso farlo libero dal circolo vizioso di accogliere le vostre esperienze confrontandole e avendo come termine di paragone una mia personale. Questo in genere costituisce per me un filtro che sceglie in automatico alcuni aspetti e ne scarta altri (il problema è che l’avanzamento spesso sta proprio in questi altri). Quindi posso leggervi “più in pienezza” e ricreare oggi pezzo per pezzo attraverso le vostre singole esperienze quel mondo che si è manifestato allora e che soprattutto continua a farlo oggi in voi. Cogliere più appieno lo scorrere della vita in tutti i suoi rigagnoli attraverso ognuno di voi, senza pensare che questi debbano necessariamente sempre confluire nel fiume della mia vita personale, ma invece piuttosto (e così com’è in realtà) semplicemente nel fiume della Vita. Chissà che poter immaginare così liberamente non sia il primo atto di una creazione nuova. Quindi grazie a tutti voi che avete scelto di condividere, soprattutto con quelli che come me (ahimè!) non c’erano.
    Un caro saluto a tutti, Paolo.

  10. Grazie Giuliana per le tue dolci e autentiche parole, segno di un cammino che non elide mai la nostra libertà, e dunque anche dopo eventi straordinari come Santa Marinella ci mette davanti alla possibilità di dire nel quotidiano il nostro piccolo “sì”, piccolo ma grandissimo, certo uno spettacolo per gli angeli…

    “A questa libertà ho sacrificato tutto, dice Dio, / Al gusto che ho di essere amato da uomini liberi / Liberamente” dice Peguy (Il mistero dei Santi Innocenti)

    Paolo grazie anche a te. E a costo di correre il rischio di atteggiarmi a chi “ha capito” (sarebbe odioso in quanto niente di più lontano dal vero), mi viene da pensare che comunque sia, il passato (e il futuro) non esiste, e siamo di fronte tutti alla scelte dell’istante presente, se aderire a questo lavoro, questo cammino, oppure no. Sia che siamo stati a Santa Marinella oppure non ci siamo stati. Tutto è continuamente azzerato, perpetuamente “messo a massa” ogni microsecondo (non per dire che si annullino gli eventi, ma è il presente che domina, sempre). Dire sì, accogliere l’impotenza da cui sorge la domanda vera, è la sorgente della fecondità, e allo stesso tempo è una fatica, contro la distrazione, la superficialità, la paura del sacrificio, la tentazione di scorciatoie, la “angosciosa illusione dell’autonomia”, per dirla con il mio Don.

    Un abbraccio caro,
    Marco

  11. Che invidia ragazzi, a leggere l’esperienza di Marco Castellani ! Come si fa a non invidiare chi ha già raggiunto il cielo quando noi sfigati che non siamo andati a Santa Marinella, stiamo qui ancora a rotolarci per terra ? Loro hanno raggiunto il Paradiso, mentre noi, stiamo arrampicandoci ancora sul monte del Purgatorio , con ogni tanto uno scivolone all’indietro, ricadendo dentro il nostro inferno. Scelgo questo sentimento dell’invidia per motivare la mia mancata presenza a Santa Marinella. Più precisamente si è trattato di auto-invidia, ciò di una bocciatura di me stesso, ritenuto incapace di fare propri, cioè di incarnare davvero nella mia vita, tutti quei sentimenti, quelle straordinarie esperienze di fede e spirituali nelle quali pure credo, che pure ho condiviso in questi anni con tante persone che ho sentito vicine e fraterne…ma ancora con un sentimento di estraneità, come come se questo percorso interiore lo avesse compiuto un ALTRO IN ME , non io stesso ! Forse “il Je est un autre” di Rimbaut che ricorda spesso Marco Guzzi…….qualcosa del genere ! Mi sto attrezzando per incontrare questo mio altro in me, forse quando cadrà l’ultima barriera della galleria che ciascuno sta scavando per venirci incontro.
    Se non a Santa Marinella l’anno prossimo, o in qualche altro incontro, ma meglio se in me stesso, vorrei imparare a ringraziare e a perdonare il mio passato inglorioso, per trovare la mia vera gloria, smettendo di invidiare quella degli altri e sperare persino che sarà Dio stesso a scoprire che anch’io sono una sua piccola gloria, della quale magari sorridere.
    Nonostante la mia complessità, o ciò che a me pare tale, vorrei tranquillizzare gli invidiosi che si rispecchiassero con angoscia nelle cose che ho detto, ricordando quanto bene faccia riconoscersi come si è davvero in realtà , nonostante abbiamo spesso a dirci che siamo tutti figli di Dio e plenipotenziari sulla terra del suo potere creativo. Siamo entrambi le cose, ma passo passo, possiamo scegliere sempre da che parte stare ….così anch’io scelgo di stare dalla parte di Marco Castellani e della sua tesi di laurea, con quella sua immagine poetica che mi ha colpito e distrutto ogni moto invidioso perchè la mia verità si è riconosciuta nella sua ….anch’io gravido di una possibile felicità .. che mi scalcia in pancia, come nuova creazione !
    Con l’abbraccio col quale avrei salutato ognuno di voi….se fossi venuto a Santa Marinella .
    Ivano

  12. Ivano, grazie per le tue belle parole, e soprattutto per “tesi di laurea” !!! Troppo buono! Sento già il mio ego che si gonfia come la rana della famosa favola! 😉

    Però, seriamente, non vorrei aver dato una sensazione errata, con il mio resoconto. Io infatti penso che mettere uno spartiacque così “netto” (anche se capisco la natura un po’ argutamente enfatica ed iperbolica del tuo scritto) tra chi è andato e chi no, non sia propriamente una cosa esatta (da come la vedo io, ovviamente). Mi pare infatti che ogni incontro – anche così ricco – sia appena una occasione, ma il Mistero ci prende sempre e continuamente da dove siamo, ogni momento, e ci indica una nuova strada (come il navigatore dell’automobile, ricalcola sempre il percorso). E allora, tutto si riduce a seguire il percorso ricalcolato, che può contemplare momenti di “purgatorio” sia per chi è andato sia per chi è rimasto.

    Avessimo fatto la più grande caXXta un momento prima (e c’è di peggio del NON andare a Santa Marinella, siamo d’accordo), l’importante è guardare il display, adesso! Dunque non serve l’invidia, e se il Mistero ha condotto un poveraccio come me (credetemi), conduce proprio tutti!

    Un abbraccio,
    Marco

  13. “Non importa assolutamente da dove parti, da quale costellazione di situazioni interiori ed esteriori: conta solo questo, che sei comunque lavorabile.” Copio e incollo del tuo, condividendo pienamente anche tutto il resto….Siamo in cammino, IndividualmenteInsieme….
    Per associazione di pensiero, uno di S. Ignazio di Loyola:
    “Non è
    il molto sapere
    che sazia
    e soddisfa
    l’anima,
    ma il sentire
    e gustare
    le cose
    interiormente.”
    Riscoprire oggi che non siamo solo out/carne, ma Spiriti Incarnati, è già un bel punto da cui partire, per ricominciare ogni giorno, sempre cercando….

  14. maria carla dice

    “L’ importante è guardare il display, adesso”…mi confortano queste parole, danno senso a quei momenti dell’ esistenza che tendi a svalutare perchè vorresti essere da un’ altra parte (a S.Marinella per es.) e invece ti ritrovi ‘inchiodata’ sulla tua croce di sempre, come se non avessi altre possibilità di vita!!!
    Comunque un po’ d’invidia la provi, anche se non “serve”…nello stesso tempo cerchi di non cadere nella fossa della delusione (se non addirittura depressione) per un’ esperienza che avresti voluto fare e non hai potuto fare. Forse è lì che ti chiedi cosa ti stia dando ‘proprio’ quel momento e incominci ad apprezzare ciò che nel presente semplicemente c’è e sta accadendo.
    Aspettando il video, grazie comunque a tutti i partecipanti per averci ‘raccontato’ di S. Marinella,ciao,
    mcarla

  15. Va bene, ricevuto, grazie Marco, ricalcolerò di nuovo il percorso , come sempre ho dovuto fare.

    Mi è sempre difficile entrare in comunicazione con un mezzo telematico, dove tutto quello che spedisci verrà assunto nello stato in cui chi è dall’altra parte, si troverà, senza cioè l’effetto empatico di un volto, di un sospiro, di un movimento del corpo da parte dell’altro, come sarebbe avvenuto se fossi venuto a S. Marinella. Eppure cerco sempre di provarci con tutti i rischi e le paure che mi ritornano…chissà come la prenderanno per quel che scrivo …? Poi mi abbandono sempre alla mia pazzia, sperando in un ritorno rassicurante….ma anche critico, se centrato sul mio reale vissuto.
    Ti ringrazio perciò per la tua risposta che mi offre la possibilità di comprendere meglio qualcosa di profondo che mi sono sempre portato dietro lungo la vita.

    Ricalcoliamo allora il nuovo percorso : sul display vedo che ogni volta che ri-comincio ho con me un pezzetto di fiducia in più che mi fa capace di placare l’ angoscia dolorosa di quel mio vecchio bebè che – non trovando nutriente o accogliente il seno della madre , lo aggredisce con la sua rabbia invidiosa e si dispera.

    “L’invidia nasce al seno” , diceva il mio ex psicanalista , citando Melanie Klein.
    Come è capitato a te col tuo don Giussani , il lavoro di Darsi Pace riattiva anche in me tutti i miei precedenti incontri più significativi , quelli felici e quelli dolorosi.
    Si, Darsi Pace è anche un percorso dove un piccolo bambino angosciato, tentato dalla sfiducia e dalla rabbia, per l’impotenza in cui crede di trovarsi , può ricostruire in sé stesso il seno buono e affidabile che gli mancava.

    Siamo nati la prima volta con i nostri guai, ma Darsi Pace ci mostra ( incredibile ma pare che funzioni davvero… se ci crederci ) che si può rinascere in una forma nuova, più giusta, più soddisfacente, felicemente libera e creativa, basta disporsi nella fede del Figlio, per lasciarsi lavorare e il miracolo avverrà , anzi sta sempre avvenendo, basta accorgersi , accoglierlo… anche se le tue paure resistono e pare non te lo permettano !
    Mi pare che adesso, dopo tutto il lavoro e le tensioni del triennio, riesco a comprendere che è tempo ormai di smettere queste vecchie paure, che sono solo delle parole male-dette , per rivestirmi invece , di parole bene-dette , accoglienti , tenere , rassicuranti, sperimentate e competenti, ma anche di sorrisi di volti e di incontri felici, che mostrino la verità e la potenza di questo nostro lavoro trasformativo. Quando riesco a sentirlo buono e positivo, mi dico, di certo non sono cose mie, brutto come mi penso sempre, per cui non possono che essere di quello Spirito di Vita che ancora tengo sotto controllo, in gabbia dentro di me, quel “prigioniero illustre” a detta di papa Francesco, che per essere forte, libero è pericoloso come un Mandela che riesce a liberare il suo stesso carceriere ! Quanto potere creativo è davvero dentro di noi ! La stessa mia invidia che è una forza distruttiva, può modificare la sua polarità e diventare una energia utilizzabile, positiva , a questo ci credo perché lo provo quando capita qualche giorno buono della mia vita. Ma comincio a pensare che anche tutti i giorni brutti della mia vita, in fondo sono sempre stati giorni buoni se mi hanno portato fino a qui, su questo post , a dire queste cose, a persone che non vedo, non conosco. Qualcosa di potente mi dice che posso fidarmi di tutti loro, di tutti voi ! . Anch’io ci sono nella vita ! Lo sarò a modo mio, come Dio vorrà ! Anche se non sono venuto a Santa Marinella che però …. resta un desiderabile luogo che mi piace pensare quello della Festa di Cana, dove amando anch’io la gioia che è nel vino nuovo, vorrei venire presto a brindare con voi , alla salute di tutti e del mondo intero.

    Invio qui un Grazie a te, Marco Castellani, antico antagonista ciellino , ma non dimenticando l’opera incredibile e creativa di quell’altro Marco che del suo, ci mette le sue giare con l’acqua viva , spillata alla Fonte della Eterna Vita .
    Un abbraccio a tutti .
    ivano

  16. “Invio qui un Grazie a te, Marco Castellani, antico antagonista ciellino …” Grazie Ivano, leggo con molto interesse il tuo lungo e appassionato commento. E imparo, ancora, e capisco che Santa Marinella non si esaurisce nel tre giorni scarsi in cui è avvenuto, ma continua a gemmare idee e fermenti, proprio qui in questo spazio!

    Apro parentesi sull’antagonismo ciellino, perché siamo tra amici e mi sento di aprirmi: è bizzarro perché a me stavano proprio sul.. ehm, io proprio non li sopportavo, i ciellini (parliamo degli anni ’80 del secolo scorso). Per me erano segno di tutto ciò che esisteva di più “reazionario” e “conservatore”, in ultima analisi. Andavo da loro per polemizzare… Fino a che… è iniziata una storia che non mi ha più mollato. E da questa storia riporto un estratto recentissimo, che quando l’ho sentito mi ha fatto quasi sobbalzare sulla sedia, come capirà chi è stato all’Intensivo.

    Cito da don Juliàn Carron, mercoledì sera scorso:

    “Lasciamo aperto questo punto, perché dobbiamo guardarlo in faccia. Perché rimane questo scetticismo? Quando la Maddalena si trova lì a piangere, è solo scetticismo o è che in fondo la dimensione del problema è superiore alle sue capacità di risolverlo? Lo chiamiamo scetticismo, ma in fondo è una IMPOTENZA: ciò che ci piacerebbe non funziona, o non riusciamo a farlo funzionare secondo le nostre immagini.”

    (Appunti di “Scuola di Comunità” del 25.5.16 http://it.clonline.org/la-scuola-di-comunita-di-comunione-e-liberazione/default.asp?id=752)

    Ora magari sorriderete, ma a me sembrava che avesse esattamente ripreso il tema di Santa Marinella. O meglio, sembrava che nella mia vita tutto si allineasse. Qualcuno, sapendo come mi confondo facilmente, come vado appresso a cose inconsistenti (o che non durano) stesse facendo chiarezza, con grande pazienza e bontà, per indicarmi una strada.

    Una.

  17. Continua a crederlo Marco per te e per tutti , continua a credere e ad affidarti, come devo fare io, perché quando l’ho fatto, consapevole della mia impotenza, ho sempre scoperto che era la scelta migliore e mi sono sentita sostenuta e in pace. Qualunque sia il giudizio degli altri. E’ un invito che sento di rivolgere in primis a me stessa e condividere con voi. Un saluto a tutti.
    Stefania

  18. Leggo questo bel post (dopo aver visto su Facebook foto e commenti) e anche a me arriva una bella dose di invidia. Ritorna tutti gli anni quando leggo dell’esperienza che avete vissuto a S. Marinella. Tutti gli anni vorrei esserci, ma non è possibile, e allora ritorna il filo tagliente della rabbia, come un’onda, lenta ma distruttiva. La lascio passare e aspetto.
    Poi oggi ho visto i primi due video e subito tutto è passato: perché io con voi c’ero, ci sono, e continuo ad esserci, così come Maria Carla, Ivano e tutti gli altri che non conosco. Nel tempo dilatato dello Spirito ci siamo tutti, fisici e telematici: cambiano i modi e gli spazi, ma resta, credo, l’essenziale.
    Mi piace però tanto l’idea che un giorno possa esserci sul serio una grande Festa di Cana, in cui finalmente ci potremo riconoscere e abbracciare, uno ad uno, pieni di gioia e commozione per la strada fatta insieme.
    Antonietta

  19. Marco, con la tua sintesi emozionante e perfetta, mi hai fatto rivivere la bellezza di Santa Marinella!
    Grazie! e il mio grazie va anche a Marco, a Paola, a Barbara ( che, da bravo medico, mi ha soccorsa in un momento di disagio!!), ma anche a Chiara ( conduttrice nel mio lavoro di gruppo) e agli amici tutti, perchè ogni anno cresce il desiderio di stare insieme nell’espansione e nella gioiosa reciproca accoglienza!
    A tutti un abbraccio Maria Rosaria

  20. Santa Marinella come l’Alto del Perdon:
    donde se cruza el cammino del viento con el de las estrellas

  21. Sr. Cecilia dice

    Grazie Marco. Poche parole…. Vivere la Potenza dell’impotenza! Sperimentata sulla pelle ancor prima della fine dell’intensivo e come te anche io non credo al “caso”. Un abbraccio, Sr. Cecilia

  22. mariapia porta dice

    Questo post di Marco, secondo me, è una grazia per tutti, sia per i presenti a Santa Marinella, sia per quelli che, come me, non hanno potuto partecipare. In me questa lettura ha riportato fortemente il desiderio di essere creativa in ogni momento della vita, non dimenticando la mia natura divina , non spaventandomi delle cadute , delle sconfitte, anzi trasformandole in atti di abbandono e quindi di fede. Come fa un credente a non credere di poter essere creativo anche nelle situazioni che sembrano più grigie, più prosaiche, in quelle in cui è messa alla prova la sua capacità di comunicare in modo autentico e quindi di amare?
    Un grazie a Marco e a tutti i commentatori, anche perché ha aumentato in me il desiderio di sentire le registrazioni degli incontri di Santa Marinella, non vedo l’ora di trovarmi un tempo calmo e disteso per questo. Che bello poter essere anche telematici.?
    Siamo alla vigilia delle vacanze , avrò più tempo libero,mi propongo davvero di riascoltare le lezioni dell’anno e di metterne gli insegnamenti a confronto con tutte le situazioni di vita che mi si presenteranno, perché ogni giorno è un giorno di vita e non va sprecato, neanche nelle paure paralizzanti e nei rincrescimenti.
    Il riascolto immette sempre di più le parole nelle vita che è sempre nuova, e quindi anche le parole già ascoltate ridiventano nuove! E’ già 12 anni che ascolto il nostro Marco G. ma, se sono attenta e concentrata, è sempre come se parole fresche di rugiada entrassero dentro di me. Mariapia

  23. Caro Marco, cari compagni di viaggio, grazie per le vostre bellissime testimonianze e risonanze profonde di anime in cammino.
    Io sono otto anni che seguo darsi pace e l’ incontro di S.Marinella é sempre stata per me una grande opportunità di crescita e di portare un po’ di ordine nel mio tessuto emotivo, che a volte è un po’ confuso e disordinato.
    Marco ci dice sempre che per non lasciare il lavoro intrapreso, per non lasciare che il senso di inadeguatezza e rinuncia prendano il sopravvento, é fondamentale rilanciare il lavoro interiore con gusto e disciplina.
    All ‘ inizio il termine gusto mi sembrava assurdo. Mi dicevo : ” ma come posso provare gusto a tornare spesso su ciò che non amo di me, sulle mie rabbie e paure, su ciò che mi che mi fa star male e mi intristisce! Ora lascio tutto e faccio cose più gratificanti e creative! ” Questo era il dialogo dell” ego ,quel tiranno che non vuole la nostra libertà e reale creatività perché non vuole perdere il suo potere. Ho sentito dentro di me un’altra voce che mi diceva :” Cristina non lasciare, ascolta me ,se abbandoni il prezioso cammino di conoscenza di te , la tua vita sarebbe in serio pericolo”. Questa voce soave e buona mi ha salvata e mi ha resa una ” guerriera coraggiosa” invece di una bambina piagnucolante ! Ho incominciato a praticare tutti i giorni la meditazione , la lettura dei testi del giorno, la contemplazione riscontrando gli effetti positivi e reali nel mio rapporto con me stessa e con il mondo. Provando di conseguenza più gusto!

    Ho compreso anche quanto fossero importanti gli esercizi e le condivisioni con gli altri, ho imparato piano piano a non vergognarmi piu a confessare le mie debolezze e paure , ma anzi ho incominciato a sentire uno strano gusto nel lasciarmi andare alla mia fragilità ed impotenza .E non per masochismo ma perché verificavo il graduale dissolversi di antiche paure e contrazioni. É un lavoro da fare quotidianamente e la forza ed il coraggio li troviamo nel desiderio che sgorga dal cuore , di dare un senso profondo e creativo alle nostre vite. Sperimentare , come abbiamo fatto nell ‘esercizio svolto a S.Marinella che possiamo rimanere nello stato della nostra impotenza umana a risolvere dei problemi pratici, e che in questo riconoscimento e umile abbandono ,possiamo chiedere ad una Forza benefica più
    grande di noi, di aiutarci. All ‘ inizio la richiesta é timida e timorosa perchè in fondo ci sembra folle o non ci riteniamo degni di far scomodare Dio per le nostre questioni di ordine quotidiano, magari anche non troppo gravi ma che a noi fanno stare molto male.
    Dei piccoli miracoli nella mia vita io li ho sperimentati nella mia quotidianità grazie all ‘ esercizio a 9 punti che finisce appunto con la richiesta : ” Signore salvami”.
    So che per chi ha difficoltà a credere che la nostra Sorgente Creativa sia un Padre misericordioso e presente ,non sia facile fare questo salto nella dimensione della fede, ma se può servire a qualcosa la mia modesta testimonianza, vi consiglio di condividere con altre persone i vostri dubbi ed ascoltare le testimonianze di chi ,come dice Marco, con la volontà ed il coraggio di un guerriero decide di non arrendersi ad un destino finito ,piccolo e determinato da paure e limitazioni, ma ogni giorno decide di intraprendere il Santo viaggio.
    Ecco perché sono belle queste occasioni di incontro e condivisione in cui ci si sente liberi di esprimere senza vergogna le proprie difficoltà e dubbi ma anche,senza false modestie fare dono di una testimonianza di realizzazione positiva della propria vita, grazie al lavoro interiore
    Abbiamo tanto bisogno del lavoro personale ma tanto bisogno anche di aprirci a dei dialoghi e a delle condivisioni da cuore a cuore per ritrovare il gusto e la speranza che ognuno di noi può farcela a rinascere e ricreare la propria vita .
    Finisco con le parole di Victor Frankl :” Cos’è l’ uomo? É un essere che decide sempre ciò che è ”
    Caro Marco grazie della tua preziosa testimonianza e mi sento onorata di aver condiviso l’esercizio con te a S. Marinella.
    Un abbraccio a tutti e grazie
    Cristina

  24. Scusate rileggendo quello che ho scritto mi sono resa conto di una imperfezione che ho scritto.,L’esercizio a 9 punti finisce con il mettersi in un ascolto pacifato e fiducioso che una Parola bene-detta seguirà alla mia richiesta di aiuto in quella specifica situazione da cui parte l ‘esercizio. Anche se ci sembra di non ricevere nessuna risposta subito ,perché magari le nostre resistenze sono forti, sciogliendo piano piano le contrazioni emotive e riprovando a metterci in un ascolto più ” decontratto” e fiducioso, la risposta arriva ed entriamo nella dimensione del dialogo con la Sorgente dell ‘Essere, del nostro Essere e della vita. Magari non è immediato questo dialogo ,ma persistendo con pazienza e speranza , un giorno qualcosa di inedito accade

  25. Cara Cristina,

    leggo con molto piacere questo tuo esteso commento, e imparo altre cose, e ricordo cose che mi fa bene riprendere, come la costanza del percorso, preziosissima. Ed è curioso, ma quello che scrivi si riconnette a quanto mi dicevi nella conversazione a valle dell’esercizio di Santa Marinella, facendo ulteriore luce sulla paura e le sue strategie, sulle possibili esitazioni nel lavoro, e dunque dando altro conforto. E’ proprio vedendo come si muove una persona che prende sul serio questo lavoro, come ho visto nel tuo caso e di altri “formatori” (specialmente, una grande attenzione alla persona singola e alle sue specifiche istanze, attenzione di cui ho beneficiato personalmente, e una bella capacità di “aprire” la propria intera umanità, non nascondendosi dietro alcun profilo di “efficienza”) che sono confortato ad “affondare” di più in questo lavoro. Perché vedo, tocco con mano, quanto può essere utile.

    Grazie di cuore,
    Marco

  26. Grazie a te Marco per le tue belle parole!
    Si questo lavoro può veramente salvare e trasformare le nostre vite. Sarò sempre grata al Signore ed a Marco di avermi dato la possibilitá di salvare la mia !
    Decidiamoci ogni giorno di rimetterci in cammino con coraggio e speranza e direi anche con un nuovo slancio datoci dalla consapevolezza che un mondo migliore può essere creato anche grazie a noi, Esseri di Luce rigenerati nell ‘amore e dall ‘amore del Padre!
    Ti abbraccio
    Cristina

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  1. […] l’universo si rinnova ogni momento con continui atti di creazione . Atti ai quali noi stessi, in quanto creature senzienti, […]

  2. […] è assorbito, si è vissuto. Anche, accogliere l’invito ad essere più creativi, che mi pare così organico al percorso stesso. A mettersi in gioco secondo le proprie capacità, le personali competenze. Il percorso in Darsi […]

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