Preghiera. Nei giorni di un terremoto

Commenti

  1. Valerio Tomassini dice

    Pensieri liberi di un’anima sensibile che vede al di là delle maschere e al di là della Grande Maschera il gran gioco cosmico delle azioni e delle reazioni cercando di capire i perchè degli accadimenti. Certo colpisce l’aspetto “negativo” legato a sconvolgimenti tellurici, alle guerre, alle sofferenze ed alle morti degli umani, ma tutto rientra in un quadro universale, cosmico, nel quale stentiamo a riconoscere il “disegno”.
    Forse è proprio questa qualità che ci manca: il rimettersi alla Provvidenza divina che nel passato ha fatto superare all’umanità momenti ben peggiori di questo. Provvidenza che è consapevolezza che dietro le quinte di ciò che succede nel mondo ci sono forze spirituali che sono i veri attori del palcoscenico.
    E la via per equilibrarsi è nella consapevolezza, nella preghiera e nel silenzio per comprendere i messaggi che ci arrivano dai piani più alti dell’esistenza….

  2. Grazie, cara Barbara, di questa tua profonda riflessione e condivisione.
    Si, anch’io davanti alla sofferenza di vedere e sentire i continui terremoti non solo tellurici che rischiano di farci sentire totalmente impotenti e di rubarci la speranza, non so da dove ricominciare se non dalla preghiera e dalla meditazione.
    Davanti alla visione in diretta della piazza del Duomo di Norcia con religiosi, laici, giovani ed anziani in ginocchio a pregare, la fortissima commozione mi ha confermato che la prima possibilità e passione che ci dona l’impotenza è quella di piegare le ginocchia per pregare e da li’ rialzarci, ricominciare, ripartire insieme e singolarmente anche e sopratutto per vivere la comunione con tutti i Santi, con tutti i morti, con coloro che sono prostrati e con tutti gli esseri viventi.
    Solo guardando il Cristo, morto e risorto possiamo ritrovare la forza dell’Amore per il nostro definitivo “SI” alla Vita e sperimentare che il nostro Dio non è il DIO dei morti ma è il Vivente.
    Kyrie, Amen, Alleluia

  3. Ciao Giuseppina e Valerio, Grazie dei vostri pensieri a condivisione, entrambe leggendovi mi avete emozionato, attraverso voi ho visto, messo a fuoco delle cose che da sola non riuscivo a cogliere e mettere in ordine.
    Nelle parole tue Valerio, le riporto qui “… il rimettersi alla Provvidenza divina … Provvidenza che è consapevolezza che dietro le quinte di ciò che succede nel mondo ci sono forze spirituali che sono i veri attori del palcoscenico.
    E la via per equilibrarsi è nella consapevolezza, nella preghiera e nel silenzio per comprendere i messaggi che ci arrivano dai piani più alti dell’esistenza …. “
    E nelle tue parole Giuseppina “… davanti alla sofferenza di vedere e sentire i continui terremoti non solo tellurici che rischiano di farci sentire totalmente impotenti e di rubarci la speranza, non so da dove ricominciare se non dalla preghiera e dalla meditazione. … giovani ed anziani in ginocchio a pregare, la fortissima commozione mi ha confermato che la prima possibilità e passione che ci dona l’impotenza è quella di piegare le ginocchia per pregare e da li’ rialzarci, ricominciare, ripartire insieme e singolarmente … “
    … C’è stato un periodo della mia vita in cui mi sono sentita rinata, un periodo “splendente” molto molto bello e creativo, in cui ad un certo punto ho sentito un forte richiamo, un desiderio che quasi mi toglieva il respiro; visitare uno di quei luoghi che noi esseri umani definiamo sacri, indifferentemente quale.
    Non sapendo quale scegliere, alla fine la scelta è stata visitare il luogo Sacro interiore … e ciò che mi dava quella spinta era proprio una … fortissima commozione e gratitudine che mi gettava interiormente a terra, inginocchiata e a volte completamente stesa e con il cuore colmo di gioia.
    Gratitudine, tra sorrisi e lacrime di gioia, verso quella forza Divina dalla quale, sentivo, mi ero lasciata guidare in silenzioso raccoglimento, nel momento massimo di buio e profondo dolore che aveva preceduto quella rinascita. Con volontà, seguendo quel filo di luce che vedevo in lontananza trapelare da un piccolissimo spiraglio. Così è ora!
    Grazie Grazie di cuore, Barbara 🙂

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