La novità cristiana, rispetto alla natura umana, alla legge antica, alle culture

Commenti

  1. Stimatissimo Professor Guzzi ci pare di aver capito che per lei una priorità di riforma della Chiesa consiste nel ridefinire le competenze dei laici nei consigli parrocchiali? Concordiamo nel riformarle, è il come che preoccupa, insieme ad altre rilevantissime questioni che ci è parso di capire anche lei auspica riguardanti la formazione e in particolare i percorsi iniziatici etc. Lei ha parlato della sua esperienza in un consiglio parrocchiale della capitale, evidentemente ben frequentato, non addentrandoci nei particolari, per la nostra conoscenza potremmo parlare di uno in un luogo marginale, ma cos’è marginale o centrale per il Signore che ha scelto di nascere in uno sperduto villaggio? Tornando al punto, per vari anni da noi il parroco ha lasciato molto spazio ai laici, e non si tratta di essere più clericali dei preti, ma è stato catastrofico, forse perché anche i criteri di selezione andrebbero definiti e verificati, ma da chi? Vero che pure Gesù scelse Giuda però…forse le motivazioni erano diverse. Diciamo che i “carismi” che apprezzava il suddetto parroco erano un po’ berlusconiani e, come alcuni politici, per quanto riguarda i laici di riferimento si circondava di un “cerchio magico” che testimoniavano poco l’amore per il prossimo, anzi che nessuno si facesse troppo prossimo, nel senso gli altri stessero alla larga…tutto contrario del disinteresse di cui ci si lamenta in altre realtà, peccato che l’interesse non fosse troppo evangelico. Negli ultimi tempi la chiesa era pressoché deserta, consideri che tutto sommato siamo in luoghi in cui ancora c’è un discreta frequenza e… ci fermiamo qui. Vero che rispetto ai fatti di cronaca che si sentono pare acqua fresca, ma ci creda era corrosiva. Per la salvezza della nostra poca fede ora opera in altra fortunata parrocchia. Omettiamo nomi , cognomi, particolari e indicazioni d’altro tipo perché il nostro intento è quello di proporre un caso di cui abbiamo esperienza alla riflessione e non altro. Grazie dell’attenzione. Marina, Silvana e Francesco.

  2. Grazie a voi, cari amici, della vostra testimonianza. Il presupposto dei miei ragionamenti, come forse sapete, è il rinnovamento radicale di tutti i cammini iniziatici, è solo da una nuova e molto più personale esperienza (e realizzazione) dei misteri che celebriamo, che potremo rianimare anche la vita delle parrocchie, non con escogitazioni organizzative. Nel mio prossimo libro, Fede e Rivoluzione, che uscirà a giorni, tento di dare indicazioni anche nel senso di questa inevitabile riforma della chiesa. Auguri e forza! Marco Guzzi

  3. Spero che si prosegua in ‘denunce’ come questa e che si faccia sempre più chiarezza sui motivi che hanno portato molte persone (compresa me) ad abbandonare pratiche e attività legate alle strutture della Chiesa.
    Ancora una volta, grazie Marco, per aver offerto il tuo ‘carisma’ a tutti noi, mcarla

  4. Grazie della gentile e incoraggiante risposta.
    Leggeremo il suo nuovo libro con vivo interesse.
    Auguri e buon lavoro anche a lei.
    Silvana, Marina, Francesco.

    P.S. non erano esattamente solo aspetti organizzativi, ma di sostanza, ma va bene così.

  5. Papa Francesco, purtroppo, è un monarca assoluto nei fatti anche se a parole dice di sostenere una certa “orizzontalità”. Confido che lo Spirito Santo riesca a scrivere dritto anche in questo. Però se chiamiamo in causa questo papa su questo tema non si può dire che Francesco sia “un testimonio”.

  6. Caro Fabrizio, proprio non riesco a seguirti. Francesco a mio avviso è coraggiosissimo ed è un autentico dono dal cielo.

    Per me grande testimone. a partire da quel celebre “Buonasera”, passando poi per l’udienza che fece a CL, dove non fu affatto tenero. Eppure avviò così un processo di riflessione che coinvolse il movimento fino ai vertici, facendo un bene che non so nemmeno più misurare.

    Ringrazio ogni volta che ne ho abbastanza coscienza. E’ un dono dello Spirito Santo, davvero.

  7. Caro Fabrizio, non credo comunque che il tema sia il Papa, ma la novità storico-spirituale del cristianesimo. Non esagererei mai il rilievo dei Papi, senza togliere nulla al loro ruolo, ma credo che il problema odierno sia un ripensamento radicale dell’esperienza cristiana. Ciao. Marco Guzzi

  8. Alessandro C. dice

    La rivelazione del vero volto di Dio che il Cristo ha incarnato libera dalle immagini distorte dello stesso Dio e dell’uomo.
    Questa però è stata contrastata dalla religione del tempo e del luogo dove si è realizzata e ancora oggi continua ad essere così.
    Sembrerebbe che le religioni nascano da una esigenza tutta umana di conoscere la Verità ma quando questa finalmente e umilmente si manifesta per volere di Dio l’organizzazione umana la rifiuta.
    Possiamo pensare che l’incarnazione l’ibera l’uomo dalle religione ?
    Il cristianesimo si sviluppa da una esortazione venite e vedete o seguimi.
    Siamo nel tempo della purificazione, possiamo iniziare con decisione ad affermare che il cristianesimo non è una religione, liberandolo così da un errato modo di intenderlo e viverlo ?
    Grazie per la grande disponibilità. Ale

  9. Caro Ale, questa idea che il cristianesimo non sia una religione, ma la rivelazione e l’avvio concreto di una nuova forma di umanità, ha una lunga tradizione, e credo possegga un grande valore. Tutto poi sta ad intenderci: una qualche organizzazione “religiosa”, per esempio, non può non sussistere, e quindi forse potremmo pensare che l’esaurimento delle forme religiose coincida col tempo della stessa consumazione dei tempi, fino al ritorno di Cristo…. ciao. Marco

Inserisci un commento

*