La libertà della non conoscenza

Commenti

  1. Molto bello questo tuo intervento caro Marco, grazie.
    Lo condivido, e come te anche io mi stupisco dell’immensità del non conosciuto che ci circonda e che sovrasta l’apparente noto.
    La mente, attraverso la costante pratica di meditazione, diventa sempre più incline a stare esattamente nel presente senza giudicare per poter così sperimentare la realtà vera della nostra natura più profonda di bene incondizionato, libera dai limiti mortificanti dell’ego.
    Questo è un momento bellissimo.

  2. Sì Marco, grazie.

    Credo sia una grande opportunità quella di vivere un tempo in cui anche la scienza si è – per così dire – fatta “morbida”, quasi stretta dall’evidenza di quanto grande è ciò che ancora non può dire sul mondo e sulla sua natura. Questa morbidezza si accompagna ad una precisione e ad una capacità di indagine così “affinata” che desta essa stessa meraviglia, e che potrebbe sembrare in contraddizione a questo rinnovato “non sapere” soltanto in uno schematismo ormai vecchio e stantio. La verità è che più penetriamo nei misteri della natura più altri misteri sbocciano di fronte a noi, in un gioco che sembra non avere termine e che si oppone felicemente ad ogni nostro intento “predatorio” (anche in senso conoscitivo), ma rinvia ad una ripresa continua di meraviglia.

    Abbracciando questa sana contraddizione riportiamo a galla il reale con la sua vera complessità, dove può danzare la libertà dell’uomo, e questo è veramente una cosa immensa…

    Grazie,

    Marco

  3. Carla Ribichini dice

    I tempi sono finiti ed è urgente che anche nell ‘uomo come nell’universo si realizzi l’allineamento. L’essere umano deve imparare ad allineare tutte le sue preziose energie, quella dei pensieri puri, quella di un cuore accogliente (e il cuore non è certo il contraltare della mente), quella profonda della coscienza. Un uomo così corredato può aprirsi al mistero e conoscerlo. La coscienza gioca un ruolo fondamentale (in lat.significa ciò con cui imparo) ed unita alla razionalità rappresenta la massima ricchezza dell’essere umano. Sono un’insegnante e conosco bene il dolore di un mancato allineamento. La letteratura, in tutte le sue meravigliose forme, ci parla dell’uomo completo , di quell’uomo che ha capito come funziona il suo universo. La Letteratura come l’altra Scienza, come gesto eroico, come Preghiera.

  4. Grazie Carla. Credo che uno svolgimento di questo tipo deve affrontare l’ambito specificamente educativo, deve verificare la sua portata esattamente in questo ambito (dopotutto la conferenza è stata tenuta in una scuola, non a caso). So che tu non lo faresti, mi permetto io “sfacciatamente” di invitare caldamente a leggere il tuo libro, dove la problematica di una “nuova educazione” viene coraggiosamente ed anche lietamente svolta, con quella connessione così risanante tra i vari campi del sapere, che sola può aiutare a formare l’uomo completo. Lo faccio assai volentieri perché ne sono sinceramente entusiasta, nel senso che accende una prospettiva bella che può motivare davvero in questo cammino (inoltre è sorprendentemente sincronico con tante istanze che vengono approfondite in Darsi Pace)

    https://books.google.it/books/about/La_scuola_visionaria_Un_altra_scuola_%C3%A8.html?id=nJfnjwEACAAJ

    Aggiungo che l’esperienza di “raccontare” astrofisica e poesia nella scuola Corradini, dove la prof. Ribichini insegna, è stata per me realmente significativa e feconda, e certo meriterebbe una trattazione a parte. Speriamo di poterne parlare e soprattutto di poter lavorare sul solco di questa “bella costruzione”.

    Un abbraccio,
    Marco.

  5. Barbara P. dice

    “ Un – quasi tutto – che è inaccessibile ai nostri sensi. Un –quasi tutto – che per noi è invisibile … “

    Ciò che, con i nostri corpi ed i sensi, tocchiamo e vediamo … è solo una piccolissimissima parte di ciò che esiste …
    Questo concreto – non conoscere-, mi fa sentire, veramente, ancor di più la potenza delle forze sottili ed invisibili in atto in ogni evento della manifestazione.

    Quale apertura, finalmente anche da parte della scienza, verso l’invisibile dal fascino misterioso e proprio perché invisibile: impossibile da sezionare e forse calcolare. E questo lo trovo ulteriormente affascinante e potente!
    Ciao 🙂 Barbara

  6. Sì Barbara, hai ragione. C’è qualcosa di affascinante nel “non calcolabile”, anzi di necessario. Un mondo puramente quantitativo mortifica la nostra anima, aumenta la nostra sete, è motivo di malessere, ultimamente. Se ascoltiamo il cuore, se “ripartiamo dalle emozioni”, come ci invita a fare il testo Darsi Pace fin dalle primissime pagine, è fin troppo chiaro che abbiamo bisogno anche d’altro. Di qualcosa che parli del motivo per cui siamo qui, in questo punto dello spazio tempo, in questo esatto punto. Dire che è per caso è un atto di “fede” puramente masochistico, perché mortifica ulteriormente le parti di noi assetate di senso.

    Beninteso, è certo che molto scopriremo, negli anni a venire, di quel 95% ancora ignoto (non c’è alcuna barriera conoscitiva intrinseca, come invece sussiste in alcuni assunti della meccanica quantistica, ad esempio).. Ma a mio avviso è parimente certo che altri “infiniti” si apriranno, altre zone di non conoscenza, dove quel fascino del mistero potrà vibrare in tutte le sue armoniche, sempre e di nuovo.

    Grazie,
    Marco.

  7. Siamo limitati, precari, le nostre conoscenze sono ridotte, ma dentro di noi palpita l’infinito che ci seduce e ci chiama sempre.
    In questo periodo rifletto su questo: sono ormai anziana e nella mia vita ho sempre cercato di imparare, di studiare, l’ho potuto fare, anche se con capacità di apprendimento nella norma , non eccezionali.
    E sono sempre desiderosa di farlo ancora , con entusiasmo, se potrò, fino alla fine della mia vita. Anche così, avverto il divino che c’è in me! Grazie per questo post così stimolante!

  8. Cara Mariapia,

    grazie per il tuo commento! E’ bello imparare, sempre, ed è ancora più bello se abbiamo un angolo, una visuale per la quale quello che apprendiamo acquista senso. Devo dire che io, in questo mio trienno di Darsi Pace, ho veramente scoperto che c’è un modo nuovo e stimolante di occuparsi di scienza, ed in particolare dell’astronomia. Era una cosa che già sentivo, già cercavo prima, ma qui ha acquistato una robustezza ed anche una coerenza “teorica” che a me ancora mancava. Confortato dai tanti riferimenti che fa Marco Guzzi su questo tema, e che ha fatto anche all’intensivo di Trevi, e grato, provo a restituire qualcosa, secondo la mia sensibilità.

    Grazie per avermi letto, un abbraccio… e non smettere mai di incuriosirti ed imparare!

    Marco

  9. carmela de santo dice

    Caro Marco , sono affascinata dalla tua relazione che arricchisce le mie informazioni sul cosmo. Condivido con te l’ affermazione che ci sarebbe bisogno di una liberazione dal puro pensiero logico e di una ripresa delle emozioni. Siamo sostenuti in questo dalle neuroscienze, che hanno scoperto l’ esistenza del cervello del cuore , che crea uno stato di coerenza all’ interno del quale l’ essere umano funziona nel migliore dei modi, manifestando intelligenza superiore e creativita’ , emozioni potenti positive e disciplinate ,corpo fisico in buona salute , in totale armonia con l’ ambiente.Tutto questo e’ possibile quando il cervello del cuore e’ in grado di imporre la sua volonta’, il suo ritmo, il che rivela l’ esistenza di un circuito della coscienza completamente diverso, LA VIA MAESTRA ,come ce l’ ha sempre descritta la sapienza antica !Sono affascinata da questa scoperta, che viene incontro al nostro lavoro/ricerca per realizzare un’ umanita’nuova (Scoperta riportata da : Annie Marquier ,”Usare il cervello del cuore”, ed. Amrita) Carmela De Santo

  10. Ciao Carmela e tutti e, anch’io affascinata dagli studi delle neuroscienze! Come hai scritto, questi confermano ancora una volta l’ antica saggezza e sapienza umane.
    In quest’epoca sull’orlo dell’implosione, ripiena di tutto ed il contrario di tutto, … come prenderci cura di noi stessi ad ogni livello, come hai spiegato ed imparare a discernere, se non riappropriandoci delle nostre qualità che ci rendono umani.
    E quale strumento migliore se non il nostro antichissimo e potente Cuore umano che una nuova scienza moderna ha pure scoperto funzionante come il nostro cervello. Cuore ed Intelletto in un “passo a due”, nella continua danza della Vita.
    Grazie e ciao, Barbara

  11. Carissime Carmela e Barbara,

    sono con voi nell’auspicarci una ripresa, di una ripartenza, che finalmente assicuri piena cittadinanza alla sfera emotiva, come sfera autenticamente conoscitiva, sia pure con modalità sua propria. Dobbiamo affrancarci finalmente e una volta per tutte – e lo dico da scienziato – da uno scientismo distruttivo che ha purtroppo informato ed inquinato la prassi conoscitiva e perfino quella politica degli ultimi secoli (marxismo e affini), e fare un “U turn” salutare, gioioso per il cuore e per la mente stessa (così liberata)!

    Non riesco a togliermi di testa la emblematica significatività del fatto che Marco Guzzi titoli il primo paragrafo del manuale Darsi Pace proprio “ripartire dalle emozioni”, mettendo questo percorso proprio nel “cuore” (guarda un po’…) stesso del nostro lavoro.

    Grazie!

  12. Giovanna Pioli dice

    Il fatto è che leggere questo articolo, mi solleva. Mi eleva verso lidi che scaturiscono da una diversa visione dell’Universo e dal suo rapporto con gli esseri umani. Penso ad un amalgama, ad una profondità collettiva, la quale riconduce ad ogni singolo individuo per poi riespandersi nuovamente verso l’immenso, come un piccolissimo ed al tempo stesso, immenso respiro. Il respiro dell’Anima, lo definirei. Anima intesa in senso Junghiano e Hillmaniano. Questo scaturisce dalla lettura di questo pensiero meraviglioso che riconduce il tutto all’uno, l’uno al macrocosmo: il sorprendente parallelo fra il 95% di Universo ignoto e il nostro Universo interno, per la maggior parte inconscio. Per la prima volta ho capito esattamente questo nesso e ho sentito profondamente perché la Scienza sta inevitabilmente convergendo verso il magma emotivo dell’essere Umano, oserei dire, verso la Spiritualità.
    Grazie Marco, le tue parole sono una luce necessaria, attesa, finalmente visibile. Il tempo è adesso.

  13. Cara Giovanna,

    sì hai ragione: il tempo è adesso. E’ infatti adesso che mille evidenze si affacciano alla nostra ragione e al nostro cuore perché si intraprenda questa impresa, ormai necessaria. La scienza ci parla un linguaggio che non può che raccontarci le stesse evidenze, ed esigenze, che informano tutta la nostra avventura umana. La scienza che cerchiamo – e che cerchiamo di documentare e divulgare sul blog http://www.altrascienza.it, è quella scienza che, come l’uomo “in lavoro” di trasformazione, vuole dismettere il suo approccio di “dominio” (almeno un poco) ed abbracciare un cammino di stupore e curiosità. Ed in questo cammino ci rimanda delle evidenze profondamente in accordo con quanto altre discipline ci stanno dicendo. E, a volerla leggere, ci mostra una concordanza con questo nostro lavoro, questo nostro ambito, veramente incoraggiante.

    Grazie!

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