La Luce dell’Inizio

Commenti

  1. “L’apocalisse non annuncia la fine del mondo, ma annuncia una speranza” …
    Commento così la necessità di “aprire gli occhi”

    E se mi sporgo
    un poco
    oltre la porta di casa
    e lo sguardo
    lascio libero
    oltre il balcone
    vedo orme leggere.

    Sono gli spiriti liberi
    che abitano il vento
    i crinali i risvegli
    i tempi non ancora venuti
    l’arco teso al fondo delle cose.
    Sono assetati
    incompiuti
    tremanti e coraggiosi.
    Sembra che esplorino
    tra finito e finito
    le fibre del mondo
    per restituirne l’alito
    a noi
    fragili umani.

  2. Grazie, carissima Eva, bei versi! Marco

  3. Barbara P. dice

    Ho assaporato dalla prima all’ultima parola e riporto alcune cose che nei dialoghi finali con chi era presente, mi hanno particolarmente toccato, riguardo le parole poetiche e sempre nuove “ … le parole ci sono … ma bisogna trovare anime che le sappiano cogliere …” e riguardo ai tempi che stiamo vivendo “ … valorizzare quello che c’è già, perché un po’ di nuovo e bello già c’è … cambiare la nostra “lente” nel guardare le cose, cavalcare l’insofferenza … guardando all’-ora-, al momento presente … “ e Francesca che … ” in quell’-ora-, nell’adesso, nella presenza, riuscire a vedere una –prospettiva- … “ questo mi affascina, vedere nell’adesso, nel presente: una prospettiva!
    Grazie a tutti, 🙂 Barbara

  4. Maria Letizia Santi dice

    Ho molto apprezzato questo evento da voi proposto che ha messo in luce come la poesia possa esprimere la profondità del nostro sentire e vivere la crisi antropologica che stiamo attraversando. Personalmente, purtroppo, non riesco ad apprezzare del tutto il discorso poetico, o meglio, la poesia è un qualcosa che esercita su di me un certo fascino ma spesso, e me ne dispiace, non riesco a comprenderne il significato se non sono accompagnata per mano.
    Voi siete stati molto bravi a coinvolgere anche chi non è particolarmente vicino a questo ambito, forse perchè avete saputo farci scoprire il vero significato creativo della poesia, il suo potere trasformativo nella nostra vita.
    Certamente seguirò il vostro sito. Auguri per il vostro prezioso lavoro!
    Maria Letizia

  5. Grazie ragazzi e grazie Eva: abbiamo veramente bisogno di visioni e di nuove parole leggere! Mariapia

  6. Andrea Bellaroto dice

    Grazie Eva per il tuo commento poetico così bello e appropriato, e grazie a tutti per l’ascolto.
    Volevo solo specificare una cosa: la poesia, come qualsiasi esperienza spirituale, ha bisogno, almeno all’inizio, di un accompagnamento, di un’introduzione e di una compresione guidata. Non in un senso “scolastico”, ma direi in un senso iniziatico: per entrare correttamente e pienamente nei processi, e per evitare di incorrere nei pericoli di questi stessi processi. Servono perciò a questo la conoscenza dei grandi maestri, e gli strumenti offerti da tutte le interpretazioni culturali (come il nostro piccolo tentativo): solo ad introdurci in un’esperienza del tutto personale del mistero poetico dell’uomo. Il problema perciò, secondo me, non sta nell’avvicinare o meno le persone a un certo genere letterario o far comprendere il senso di alcuni testi in particolare (cose comunque buone, e necessarie) ma avvicinare le persone ad un certo tipo di esperienza, e intravederne insieme le possibilità.
    Questo è necessario oggi soprattutto perchè, a nostro parere, da qui si può riprendere il gusto, lo slancio e la forza per un cambiamento autentico, per una nuova speranza collettiva.

  7. Grazie a voi che praticate l’ospitalità.

  8. Mi pare di capire che la vostra proposta sia quella di parlare della poesia come espressione di un percorso interiore
    “ in un senso iniziatico”, non solo come genere letterario. Ho provato a dire come sento la poesia.

    Abbiamo occhi mortali
    che scrutano incantati
    ombre e luci del giardino
    rapiti dall’antico richiamo
    da una sepolta nostalgia.
    Non sentiamo la poesia
    che ci canta dentro
    mentre siamo distratti
    e confusi dal mondo.
    In un angolo di silenzio
    con calma lentamente
    lasciamola farsi presente.

    Tanti auguri.
    Amanda Peroggi

  9. Giancarlo Salvoldi dice

    Il video “La luce dell’inizio” e il post di Francesco mi dicono che la poesia è tale se è vita, se è creazione di vita, nella gioia o più normalmente nel travaglio e nel dolore.
    Mi sembra che questi giovani poeti abbiano spalancati gli occhi su quanto nel mondo non piace loro perchè è decomposizione, ma non si ripiegano su loro stessi e men che meno si vogliono compiacere di nihilismo individualistico.
    I miei vent’anni nel ’68 erano nella critica politica demolitoria del male che stava fuori di noi, e nella speranza/illusione del bene che si doveva creare fuori di noi: la palingenesi riguardava le strutture e le sovrastrutture.
    I vostri vent’anni arrivano dopo quei sogni infranti, ma hanno ancora potenza di sogno perchè siete costretti a ribellarvi all’appiattimento, e avete il coraggio dell’Insurrezione dell’umanità nascente e la determinazione ad insorgere.
    Fortunatamente sono tanti i vostri coetanei che soffrono un disagio insostenibile, che sono in spasmodica ricerca, e voi siete nella condizione di sperimentare, per poter proporre anche a loro, un percorso che dovrà portare ai cambiamenti strutturali necessari ma questa volta dopo il passaggio della “metanoia” che prepara l’uomo nuovo.
    Lavoro difficile, che non ha sostegno nella cultura dominante e nei mass media, e che è nuovissimo, perchè è evidente che non è già stato detto tutto e che non è già stato fatto tutto, e quindi sarà entusiasmante.
    Buon lavoro, GianCarlo

  10. Certo dobbiamo sostenere ed incoraggiare i giovani, ci mancherebbe.
    Ma caro GianCarlo ti sei dimenticato di recitare
    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis.
    Requiéscant in pace. Amen
    per tutti quelli che hanno superato diciamo i 35 anni?
    Pensa che che c’è gente che misura il tempo in eternità, cerca libertà e si trova con le categorie/recinti dei giovani, quelli di mezza età, gli anziani, i bambini ….che non vuol dire seguire il giovanilismo imperante, ma che forse si può ad ogni età dire qualcosa.
    Buona giornata.
    Renata

  11. Maria Carla dice

    Certo che “si può ad ogni età dire qualcosa” , cara Renata! Importante- come scrive Giancarlo- è compiere “il passaggio della metanoia che prepara l’ uomo nuovo” , cioè il ‘capovolgimento’ individuale della mente che ognuno di noi è chiamato ad attuare.
    Marco G. lo ricorda spesso: giovane è il “nascente” che preme per venire alla luce, indipendentemente dall’ anagrafe, e ascoltare la sua voce è l’ atto poetico più rivoluzionario che ci è dato di fare!
    Ciao, mcarla

  12. “Certamente l’io relazionale non vuole affatto dominare l’altra persona, perché non è così che rafforza la propria identità e raggiunge la propria felicità. L’io relazionale al contrario rafforza e realizza se stesso approfondendo appunto la relazione con l’altro, e aprendosi anche al travaglio trasformativo che ogni relazione autentica comporta. L’io relazionale scopre cioè che la più autentica natura dell’uomo non ci spinge affatto a schiacciarci vicendevolmente, ma ad aiutarci, ad esprimere il nostro potenziale, il nostro vero potere comunicandoci e trasmettendoci i beni che possediamo. L’io relazionale scopre, giorno dopo giorno, che l’essenza originaria del suo potere è comunicativa e donativa. Io cioè divento per davvero potente, capace di manifestare tutto il mio potenziale creativo, e divento quindi realmente me stesso, nella misura in cui imparo a fare delle mie potenzialità uno strumento di comunicazione di beni per gli altri. L’io relazionale scopre, nella fatica quotidiana della propria trasformazione, che il proprio potere si potenzia solo trasmettendolo. Io cioè divento più ricco donando la mia ricchezza, più saggio donando la mia sapienza, più felice donando il mio amore e la mia gioia, più libero nella mia sovranità donando salute, consolazione, vita, pane, e parole che nutrono.” Marco Guzzi
    Con questo bellissime parole, alle quali ho aggiunto l’autore, ma sicuramente voi l’avreste identificato ugualmente anche riportate in modo anonimo, vi invio i miei saluti, grazie dell’attenzione

  13. Andrea Bellaroto dice

    Grazie Amanda per la bellissima citazione e per i tuoi versi!
    Questo luogo di silenzio di cui parli, nel quale ci si ritrova ad ascoltare una sepolta nostalgia, un sepolto desiderio, per fare spazio al nuovo, va coltivato continuamente in noi. Non solo, noi crediamo anche che, come già si fa in Darsi Pace, si debba iniziare a creare questo stesso spazio in degli eventi pubblici, per coinvolgere ed aggreagare i giovani (non solo anagraficamente, come si vede già da questo primo incontro) attorno ad un progetto creativo di liberazione. In realtà giovane oggi è proprio chi è creativo e libero, e sappiamo che anche per i “giovani” non è affatto scontato, né facile, esserlo. Anche per questo abbiamo bisogno di creare gruppi, piccole comunità d’avanguardia.
    Saluti a tutti! e buona domenica

  14. Volevo chiarire che il mio commento all’intervento di Giancarlo, anche se può sembrare il contrario, voleva essere uno sprone più che una critica, è stato scritto d’impulso e quindi è risultato un po’ troppo diretto, duro, se così mi scuso. Renata

  15. Gentilissimo Andrea, concordo “questo luogo di silenzio… va coltivato continuamente in noi”, la vostra è una lodevole iniziativa alla quale ho già espresso i miei auguri.
    Irradiamo la pace. Un caloroso saluto 🙂 

  16. Renata, forse qualche anno fa ci sarei rimasto un pochino male, ma grazie al lavoro che facciamo capisco ed accolgo le tue parole “dal sen fuggite” e che trovo anche simpatiche.
    ciao, GianCarlo

  17. Sono lieta della serenità d’animo del mio prossimo, anch’io ne godo poiché mi porta una fede di fondo, che ho espresso parlando di “eternità” e quando me ne sento distante cerco di ritornarvi quanto prima. Mi sono chiesta il perché abbia scritto così d’impulso e ho trovato varie motivazioni, una è che fatico a sopportare l’ atteggiamento di chiusura e ripiegamento su di sé di chi sta sempre con lo sguardo malinconicamente rivolto al passato, benché ami la storia, penso, che a qualunque età, sia il presente che va vissuto, con la memoria del passato e con lo sguardo al futuro, altrimenti non si vive mai. Ti saluto con alcune parole che mi sono scritta però…ieri.

    Ringrazio dell’aria
    Fresca
    Leggera
    Brezza
    Mi dice sei viva
    Respira gioisci
    Di esserci
    Sfreccia
    Leggera
    Cinguetta
    Come le rondini
    In cielo.

    Ti auguro che sia un buon giorno.
    Rinata e le sue amiche.

  18. ….il commento sopra era rivolto a Giancarlo…sono convinta che Darsipace sia un ottimo percorso di crescita personale… e non solo ….vi seguirò e mi iscriverò al prossimo anno…Renata

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