Cattedrali di nuova umanità

Commenti

  1. Bellissimo..mi ha fatto pensare anche alla mia città, Orvieto, distesa sopra quel masso di tufo che si erge dalla valle circostante; circondata di mura inespugnabile e senza alcuna possibilità di espansione. ….luogo di difesa- sicurezza, ma anche di sanguinose lotte interne fratricide. Forse per questo il vertiginoso slancio verso l’alto del suo straordinario Duomo…una scala per la libertà, o meglio una via di comunicazione con il cielo.

  2. Bellissimo Giuliana grazie, leggendo ho fatto un meraviglioso viaggio spiritualmente ristoratore.
    Come scrive anche Patrizia sulla sua città, nel così bel commento, mi lancia nel pensare di quanto delle nostre città, quelle in cui siamo nati e quelle in cui poi, crescendo, abbiamo scelto di vivere oppure in quelle che detestiamo e vorremmo scapparne … quanto queste, nella storia di ogni pietra posata, di ogni mattone, di ogni aspettativa umana e le storie che vi giravano intorno … quanto tutto ciò, oggi, influisca in noi quotidianamente e profondamente …
    E’ uno studio veramente bello ed arricchente, un caro saluto a tutti! ciao
    Barbara

  3. Sì, è davvero bello camminare nelle nostre città osservandone le trasformazioni, comprendendo il legame dei cambiamenti esteriori con quelli interiori dell’essere umano.

    Abbiamo urgente bisogno di riconoscere le nostre mura difensive, le nostre gabbie illusorie e decidere di slanciarci con fiducia verso la Vita e di imparare ad abitarla.

    Il percorso in Darsi pace ci aiuta a farlo, dal luogo pacificato ed integro che contattiamo in noi stessi possiamo ricominciare ogni giorno a collaborare all’ opera creativa in atto e scoprire che proprio questa azione creativa ci umanizza, ci rende più veri e più vivi.

    Grazie di averci portato nelle vostre città.
    Un caro saluto, Giuliana

  4. GianCarlo Salvoldi dice

    E bravi questi milanesi praticanti “Darsipace”, che con le parole di Giuliana ci hanno fatto vedere non solo la ragione e l’efficienza meneghine, ma anche il cuore e l’anima di quel popolo di costruttori di tanti beni.
    Mi si è dipinta davanti l’immagine della pietra bianca del Duomo che ricama il cielo azzurro “così bello quando è bello”.
    E’ un trionfo di bellezza intrisa dello Spirito che anima quel cielo e quei marmi, e che ha animato la ragione e la fede dei milanesi.
    E’ lo stesso Spirito che anima il regno minerale e quello vegetale della cattedrale di alberi e il regno umano, creativo e contraddittorio.
    Perchè è preziosa la ragione, ma da sola, senza apertura e affidamento all’infinito, resta una gabbia soffocante che può essere mortifera.
    La Gualtieri fa dire al suo “Caino” scisso:” Ho calpestato quello che più amavo”. Ed è così per tutti.
    L’uomo è la coscienza dei tre regni ed ha capacità distruttive quando è nell’ignoranza e lontano da Dio, e grandi capacità co-creative quando è nell’integrità.
    Quella che cerchiamo di raggiungere nella fatica e nel piacere della meditazione quotidiana.
    Grazie Patrizia per le parole orvietane belle vere e forti.
    GianCarlo

  5. Meditare sulle opere d’arte, come accade nel gruppo di Milano, mi porta dentro la Bellezza, ne ho tanto bisogno, e la ricerca che condividiamo aiutati dagli strumenti del nostro laboratorio mi avvicina al Luogo in cui posso ricontattarla.

    La mancanza di creatività che viviamo è mancanza di Pensiero, di Parola vivente dalla quale torni a trasparire energia di creazione e di ri-creazione capace di riportare ordine nella confusione, luce, bellezza, benevolenza rinnovando i prodigi dell’ “In – principio “.

    Impegnarci nella costruzione di cattedrali di nuova umanità è lungo lavoro che “non avviene senza perplessità e contraddizioni tra il vecchio che si ostina a restare e il nuovo che si sforza di nascere né senza forti sofferenze” (Leonardo Boff) ma credo sia l’unico da compiere, il solo che ci permette di procedere nel processo di umanizzazione, di realizzare una umanità più capace di benevolenza da ammirare come ammiriamo, ancora adesso, il Duomo di Milano, di Orvieto e tante altre opere d’arte.

    Grazie Giancarlo!
    Ti abbraccio, Giuliana

  6. Queste riflessioni profonde mi toccano nella correlazione tra interiorità psichica ed ambiente e mi hanno sollecitato una semplice riflessione collegata alla storia della portinaia Apollonia , letta in classe in occasione del giorno della memoria. Daniel, un bambino ebreo che vive in una città subendo tutti gli aspetti negativi della guerra, viene salvato con la madre dalla deportazione da Apollonia, la portinaia del palazzo, creduta una strega dal bambino a causa il suo aspetto arcigno. Un gesto di umanità in un fuori di guerra, un pensiero positivo relazionato che si realizza nel luogo più buio, proprio lì c’è la salvezza. I bambini di oggi hanno un forte senso del realismo e vivono un tempo di sofferenza che assorbono dagli adulti . Condurli attraverso la mediazione delle storie a riflettere, a prendere sempre un po’ più consapevolezza della loro capacità e possibilità di realizzare e trasformare in azioni positive il proprio pensiero, li fa essere costruttori di città/ mondo sempre più in relazione e in pace in questo qui e adesso dove si respira già il futuro.

  7. Grazie ! Ti abbraccio, Rosanna.

  8. Cara Rosanna,
    oggi siamo chiamati singolarmente e a livello collettivo a decidere che uomini e che donne vogliamo essere, ne va della sopravvivenza della specie umana sulla terra.

    Se vogliamo relazionarci in modo più umano, scambiarci gesti di umanità, dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere le nostre negatività e sperimentare di esserne sanati e rigenerati.

    Solo abitando una interiorità relazionale, alimentandoci alle fonti di un Pensiero creativo, potremo rendere più abitabili gli spazi familiari, i luoghi di lavoro, le città.

    Imparando a tornare bambini riusciremo a non appesantire i bambini con la nostra sofferenza non riconosciuta o rimossa.

    Costruire cattedrali di nuova umanità è lavoro che ci consente di progredire nel processo di umanizzazione, di realizzazione di una umanità più capace di benevolenza.

    Grazie per la tua risonanza e un abbraccio, Giuliana

  9. Giuseppina Nieddu dice

    Grazie, carissima Giuliana, di questo post che fin dalla scelta dell’opera dell’artista olandese M Boezen, rivela il metodo integrato del percorso che fai dentro il grande gruppo DP , dentro il gruppo di Milano e dentro le profondità della tua cella interiore. Dentro e fuori- pieno e vuoto sono davvero luoghi dell’anima che sono strettamente intrecciati dentro le fibre della nostra conoscenza intellettiva, emotiva, sensoriale. Come ho sperimentato leggendo questo post che mi ha trasmesso in sintesi l’essenza di una visione “poliedrica” piena di bellezza e di fiducia.
    Le mura delle nostre Gerico interiori, quelle delle nostre città medioevali, quelle di oggi che continuiamo ad erigere coi fili spinati delle nostre insane paure, possono restare “incinta” e con-sentirci di aprire porte e varchi per ritornare bambini e concepire una nuova Umanità che mette al centro la sacralità di ogni persona e cambia le nostre visioni distorte. La grande Bellezza è fare questo percorso di umanizzazione e di risonanza che ci tiene connessi con il cielo…un caldo abbraccio a te, a Milano, al Mondo e alla sua Bellezza.
    Giuseppina

  10. Carissima Giuseppina,
    grazie a te per la tua risonanza e per la tua affettuosa vicinanza.

    Integrare i livelli spirituale, culturale e psicologico aiuta a toccare le nostre profondità, ad attraversare le paure che ci abitano e ad elevarci sulle frequenze dello Spirito aprendoci al mistero che siamo, ad una conoscenza che si svela e si rivela regalandoci attimi di Bellezza e di Soavità.

    Riconnetterci a noi stessi e al cielo è la via per diventare sempre più umani, oggi siamo chiamati a decidere con determinazione, sia personalmente che come umanità, di cambiare mente per predisporci al salto di coscienza che il processo di umanizzazione richiede.

    Nel laboratorio Darsi pace imparo ad abitare la mia cella interiore sentendomi connessa al Tutto; questo mi dona gioia e ravviva la speranza.

    Ti abbraccio, Giuliana

Inserisci un commento

*