Alla ricerca del continente della gioia. La rivoluzione del XXI secolo

Commenti

  1. Venendo al lavoro in macchina c’è (almeno) il vantaggio di poter ascoltare la radio. Ero sintonizzato oggi su Radio1 dove si parlava di tutto il grande dibattito sul clima e sull’inquinamento “innescato” dalla piccola Greta, dal movimento degli studenti, della loro novità benefica come risveglio delle coscienze, ma anche di tutte le possibili – e operanti – manipolazioni mediatiche e non, per gridare al cambiamento rischiando poi di non cambiare proprio nulla. Il tema è complesso, comunque è evidente che siamo in una epoca di grandi cambiamenti, di rivoluzione possibile (e necessaria).

    Ci vuole pensiero, densità di pensiero, per affrontare questa epoca.

    Ho appena iniziato il libro di Guzzi ma l’impressione è buona, il sapore è buono, e mi pare un testo che va nella direzione giusta di leggerezza e precisione, di cui abbiamo così bisogno. Non è banale unire in un testo istanze rivoluzionarie e letteratura, psicologia, spiritualità. L’impressione è di un volume agile che dice cose importanti, che potrebbe essere diffuso ampiamente e fornire una bellissima base di ragionamento (e anche perché no, stimolare pareri diversi su questa o quella particolare questione). Penso a quella “cultura popolare”, che non è banalizzazione, che ha citato Marco in altre sedi. Questo mi pare un ottimo esempio, rigoroso, limpido, agile.

    Strumento per affrontare questo “cambiamento d’epoca” di cui parla esplicitamente anche il Papa.

  2. Che meravigliosa sorpresa leggere di un nuovo libro di Marco Guzzi. Io adoro i suoi libri, non vedo l’ora di leggerlo!!!!
    Il prof. Guzzi è una persona che ha tutta la mia stima, la mia ammirazione e il mio rispetto: per l’originalità di pensiero, per la sua profondità, per la sua umiltà e per il suo straordinario esempio.
    Grazie professor Guzzi, GRAZIE per tutto.

  3. Grazie a voi, cari amici, sì, anche per me un nuovo libro è sempre un piccolo evento. Io non scrivo libri se non in un’ottica architettonica, io sto tentando di costruire un edificio spirituale abbastanza solido, in cui si possa abitare, e possa nascere qualcosa di nuovo. Perciò ho fondato una collana di libri, che con questo arriva ai 19 volumi. Crocevia per me è una sorta di Cattedrale, un’opera ardua cioè, molto complessa, e insieme semplice, perfettamente unitaria, un organismo vivente. E ogni nuovo libro dilata questa forma viva, e in un certo senso la perfeziona. Spero che questo spirito possa toccare altri cuori, e donare loro un vero sollievo. Marco

  4. Sabrina Trotter dice

    Un sentito GRANDISSIMO GRAZIE anche da parte mia!
    Sabrina

  5. Maria Carla dice

    Che bella questa immagine di Crocevia come di una “Cattedrale….un organismo vivente” che si amplia ad ogni libro che si aggiunge!!!
    In fondo è questo che ognuno di noi sta cercando di fare con il materiale che l’esistenza gli ha messo a disposizione: incrementare di Vita vera la propria vita!
    Mi unisco al “grandissimo grazie” di chi mi ha preceduto…
    mcarla

  6. Andrea Bellaroto dice

    Grazie Marco, perchè questo che stai costruendo è un edificio di parole in cui è possibile abitare, in cui ci si può sentire a casa come esseri umani.
    Buona lettura a tutti, io ho già iniziato! 🙂

  7. Libri che costruiscono una Cattedrale e un’ Arca che ci salva dal diluvio e ci fa attraversare il mare.
    Grazie
    Un abbraccio

  8. Andrea Cioni dice

    Mi preparo per andare in libreria a ordinarlo, insieme ai libri di poesia Il giorno, Teatro Cattolico, Figure dell’ira, Preparativi alla vita terrena, Nella mia storia Dio, Il cuore a nudo. Mi preparo, mi prendo cura, mi faccio bello e mi felicito, come farebbe una mamma col suo bambino, in un giorno di festa solenne.

  9. Grazie, caro Andrea, non so se troverai tutti i libri di poesia, forse alcuni li trovi su Google … comunque c’è l’antologia Parole per nascere…. ciao, Marco

  10. silvia rambaldi dice

    Caro Marco,
    oggi sono riuscita acquistare il nuovo libro a Bologna, e ho letto le prime pagine in treno.
    Mi ha colpito – e per questo lo scrivo subito – la concordanza del titolo con ciò che sto sperimentando nella mia pratica meditativa quotidiana. Da qualche tempo infatti sento un’identità tra la coscienza assoluta e la felicità. Questa parola, felicità, mi allieta, mi dilata e mi sorprende. Ho verificato che – ora che non desidero per nulla stabilire cosa sia la felicità per me – essa si presenta spontaneamente e si concretizza in una quantità di attimi di gioia e gratitudine.
    Proseguo la lettura e ti ringrazio.
    Silvia

  11. Andrea Cioni dice

    Regina fu l’antologia, che mi mandò alla ricerca dei magnifici sette. Quattro trovati su sette cercati è un buon inizio per un viaggio dell’eroe ora alla volta dei tre perduti. Chissà quali altre misteriose avventure, belle libraie, oscuri autori e orgogliosi lettori dovrò incontrare, corteggiare, riconoscere ed evitare, per non parlare di parcheggi da espugnare, un problema che gli antichi cavalieri non avevano.
    A far da guida, freschi e a me sconosciuti compagni, perché non sempre ma a volte ascolto consiglio: Neiye, Hölderlin, Rilke, Char, Diana, e infine un tal Nooteboom, di mia audace iniziativa.

  12. Sì, cara Silvia, c’è un nesso segreto e potente tra l’abbandono, in tutte le sue gradazioni e forme, e la gioia …. un abbraccio. Marco

  13. Caro Marco, lei non mi conosce ma io quando ho sentito la sua voce l’ho riconosciuta da una cassetta che ho registrato tanto tempo fa e che periodicamente riascolto. Che meraviglia la trasmissione di stamattina, oggi pomeriggio esco a prendere il libro prima che sia esaurito. A tale proposito vorrei poter comunicare con lei di persona poichè, sono educatrice e coordinatrice di un Centro cuturale con programmi per la prevenzione del disagio minorile e giovanile e, con le mie colleghe e i nostri volontari facciamo tanto lavoro e formazione con il tema principale dell’EDUCAZIONE.
    In questo periodo siamo tanto preoccupati perchè le situazioni vanno sempre peggio e non c’è sufficiente consapevolezza. Sembra proprio che ci siamo arenati e non riusciamo ad evolvere. Temiamo ujna possibile involuzione e vogliamo contribuire con la nostra partecipazione al cambiamento per poter sperare ancora. aspetto una sua risposta e la ringrazio per tutto ciò che fa.

  14. Caro Marco, noi non ci conosciamo ma stamattina ho riconosciuto la sua voce che ho ascoltato più volte da una cassetta che ho registrato tanto tempo fa e che periodicamente riascolto per l’interesse che suscita. Ritengo importante ciò che stamattina si è detto e corro a prendere il libro. Sono educatrice in un Centro culturale di Vicenza dove, con le mie colleghe e i volontari ogni giorno facciamo attività educative e formative con i Minori. inoltre seguiamo le famiglie, in rete con le agenzie educative della città. Se non le dispiace è mio desiderio sentirla per telefono oppure vederci per poter parlare di un possibile collegamento utile alla conoscenza reciproca. La ringrazio e la saluto cordialmente.

  15. Grazie, cara amica, dell’attenzione, se vuole può scrivermi a questo indirizzo marcoguzzi@surf.it…. auguri per il suo impegno. Marco Guzzi

  16. Paolo Ferronato dice

    Caro Marco, che bellezza e commozione Giovedì scorso vederti e ascoltarti su Rai3 alle 12.45 nel programma di Corrado Augias! Ti abbraccio

  17. Grazie, caro Paolo, spero che alcuni pensieri possano essere arrivati nel cuore di molte persone, e sembra proprio di sì, date le risonanze che mi stanno arrivando… un abbraccio. Marco

  18. Marco Maria M. dice

    Che bella la poesia “L’ultima lezione” che hai recitato ieri Marco a Verona! E’ stato bello essere li e salutarvi di persona. Essere un telematico distanzia comunque sempre anche se nello Spirito Santo siamo un Corpo solo e un’ Anima sola! Grazie e ciao.
    Un saluto anche a Paola

  19. Luciano Bubbola dice

    Pur non essendo più credente (purtroppo!), ho ritrovato nell’intenso libro del prof. Guzzi la nostalgia e la volontà di una personale ‘conversione del desiderio’ verso nuove mete etiche ed esistenziali.
    Ne farò buon uso con i miei studenti.
    Grazie
    Luciano

  20. Grazie, cari amici, e caro Luciano, la fede è uno stato molto fluido, a volte ci visita, a volte scompare, in fondo sta a noi decidere se ciò che ci sembra reale, quando siamo visitati, meriti tutto il nostro credito…. Auguri! Marco

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