Il tempo del raccolto – gruppi Darsipace Roma 2010-2011

Commenti

  1. Essere arrivata a Eupilio nel 2007, nel Seminario dal titolo “SIATE FELICI! Alla ricerca del continente della gioia” in un momento particolare della mia vita e avere trovato nella proposta di Marco la strada da percorrere, che unificava sentieri battuti, non è stato un caso.

    Gli sono grata per tutto il suo lavoro e sono grata a tutti coloro che hanno creduto in ciò che anch’io ora comincio a sperimentare.

    Servono occhi non carnali per vedere ciò che da esso sta nascendo e un incessante lavoro del proprio campo per risuonare tutti nel Campo dove “resta solo un occhio senza prospettive: trecentosessanta gradi di perdono”.

    Grazie di cuore a tutti.

    Giuliana

  2. Carissima, grazie delle tue parole, grazie dell’ascolto che hai voluto offrire alla nostra proposta.
    Credo che l’anno prossimo, in cui hai deciso di seguire i corsi regolari di Roma, nonostante tu viva ad una certa distanza, potrà ravvivare la nostra amicizia, e donarci nuove sorprese di crescita…
    Un abbraccio. Marco

  3. Caro Marco leggendo il tuo post ho pensato a 12 anni fa, quando, in un piccolo spazio di una libreria nei pressi di via Cavour, parlavi a noi (forse una decina di persone?), e iniziavi a sperimentare con noi i primi tentativi di “rinascita”.
    E’ incredibile ma ricordo perfettamente cosa ho risposto quando mi chiedesti perché ero lì, e ricordo anche cosa ho provato durante la mia prima meditazione.
    Quasi ho un pizzico di nostalgia per quel periodo, sentimento che provo spesso per tutti i momenti che hanno significato una svolta nella mia vita.
    Ti ringrazio di cuore e auguro ogni bene ai nostri gruppi confidando che insieme possiamo raggiungere tutti la stessa meta “la luce nella mente e nel cuore”.
    Ti abbraccio Gabriella

  4. Carissima Gabriella, sì, il nostro lavoro iniziò nel 1999, il corso si chiamava “Cristo e la nuova era”.
    In realtà si iscrissero subito più di 40 persone, tanto che dovemmo organizzare due Gruppi di 20.

    Il nostro lavoro in questi anni si è molto perfezionato, siamo andati avanti per prove ed errori, come un vero e proprio laboratorio, come un’avventura dello spirito.

    Ora credo che stiamo entrando in una fase ulteriore, in cui, già attraverso il sito, la nostra esperienza è chiamata sia ad approfondirsi che a diffondersi.
    La richiesta di itinerari concreti di liberazione e di rinascita spirituale cresce ogni giorno di più, e tutti noi siamo chiamati ad ascoltare il grido, e ad accorrere….

    Un abbraccio.Marco

  5. caro Marco,
    la mia emotività ballerina m’induce a ritenere di stare un po’ “così così”.
    Sono in partenza e quindi attraversare “quella porta” mi angoscia un po’.
    Spesso le tue ” foto belle” mi muovono (magari “il caso?”) Qui mi pare che inoltrarsi verso la luce, lasciandosi “forse” attrarre da essa, significhi lasciarsi tutto ma proprio tutto alle spalle, sino all’ultima goccia di sangue versato… .
    Non mi appartiene! Desidero vivere per sempre e “contemporaneamente” non desidero lasciarmi nulla alle spalle, fosse anche per andare nella luce…
    Forse per la prima volta mi accorgo di amare così tanto la mia umanità da “esserne gelosa”?
    Quasi , quasi rinuncio alla felicità ed opto per ” il dolore nella gioia” ….

    Grazie per il corso telematico, è una grande ricchezza per “vecchi, lontani e pigri…” come me!!!
    Buon lavoro, buone vacanze e giorni lieti a tutti.
    Rosella

  6. Carissima Rosella, non ti preoccupare, andando verso la luce (di una verità sempre maggiore su noi stessi) non perdiamo proprio nulla, in realtà mi pare che perdiamo solo il nulla, tutto ciò che è illusione e prigione, ciò che ostacola l’espansione gioiosa del (nostro) essere….

    Auguri per ogni cosa. Marco

  7. Carissimi Marco e tutti!
    Il tempo del raccolto sarà solo alla fine dei tempi o ci sono tanti, anche piccoli ,raccolti intermedi?
    Spesso io sono impaziente: vorrei avvertire una rapida trasformazione in me e negli altri, ma capisco che è un’illusione dell’io egoico che si trascina dietro , come un pesante carico di ferro, un’immagine ideale , perfezionistica di sé. Ma tant’è,.. non so abbandonarmi alla corrente della Vita che talvolta ci porta dove non vorremmo andare.
    Oggi, in questa canicola del luglio trionfante, posso dedicarmi a rivedere gli appunti scritti a Campello,. E ne ricavo molte piste di cammino. Ne trascrivo alcune, come covoncini di spighe:
    -Amore e libertà vanno a braccetto: l’amore non si può pretendere e non si può amare per dovere o per sentirsi “ buoni” “ a posto” con la propria coscienza”.
    -La gioia che proviamo dipende soprattutto da noi stessi, non dagli eventi della vita.
    -Riceviamo l’amore che siamo capaci di dare, ma Dio ci ama per primo. Basta con l’immagine falsa di un Dio che ci ama solo quando e perché siamo buoni!
    -Nella scuola dell’amore siamo tutti in primina, ma va bene così.
    Grazie ancora ed auguri di buone vacanze a tutti! Veramente vacanti delle preoccupazioni e delle chiusure dell’io! Mariapia

  8. Carissima Mariapia, io penso che ci siano molti tempi di raccolta, che anticipano e affrettano il tempo finale, o la fine dei tempi della maturazione planetaria.

    San Bernardo incominciò a parlare dell’avvento intermedio: c’è cioè l’avvento (iniziale) d Cristo in Palestina, c’è il suo Ritorno (avvento finale), e c’è la sua venuta intermedia, ogni volta che diamo spazio nel nostro cuore alla sua novità: noi diremmo: ogni volta che il nostro Io diviene cristo-centrato, Vero Me…

    Il cristiano in un certo senso è un paziente impaziente, attende trepidante il ritorno del Cristo, e la fine di questo mondo, segnato ancora dalla morte e dalla guerra, di cui parla Alessandro nel post di oggi; ma sa anche che i tempi non sono prevedibili e che a ciascuno di noi spetta un segmento dell’opera, un pezzettino di terra da coltivare con pazienza e da preparare con gioia e con speranza per il Raccolto.

    Un abbraccio. Marco

  9. Quello che mi sento di raccogliere nel percorso che sto facendo è la diversa risonanza che le parole hanno dentro di me.
    Ciò che intendo fare adesso è lasciarle risuonare ed ascoltarle.
    Forse questo è il passo per renderle poetiche e rigeneranti in me.
    La scrittura telematica può essermi sicuramente di aiuto perciò mi iscriverò al corso.
    Grazie! Rosanna

  10. Carissima Rosanna, è molto bello quello che dici: questa scoperta della risonanza delle parole.
    Questa risonanza non è altro che lo Spirito che le parole animano, accendono, lasciano appunto risuonare.
    Noi ci nutriamo di questa risonanza, che è Vita, Sapienza, e Amore.

    Auguri allora per il nostro prossimo Corso Telematico, in cui lasceremo risuonare per tutto il web le parole che ci danno vita.
    Marco Guzzi

  11. Domenico Parlavecchio dice

    Il tempo della raccolta presuppone fin dall’inizio lavoro x la preparazione del terreno, x la semina, contenere gli eventi climatici sfavorevoli, scegliere i semi… Insomma si può improvvisare poco.

    Ilo nostro terreno permette di coltivare e raccogliere diversi frutti evitando la monocoltura e quindi nel tempo la desertificazione (culturale che precede quella dell’anima).

    Cosa si porta a casa alla fine?
    Mi piace cara Maria Pia il pensiero alla gioia. La gioia di questo lavoro e forse uno dei frutti + belli. Quando questa non c’è allora c’è da riflettere. Adesso vado .. a riflettere e meditare

    Un abbraccio a tutti 🙂

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