Emily Dickinson, il fuoco della poetessa che sa illuminare la nostra ignoranza

Commenti

  1. Enrico Macioci dice

    In effetti il movimento della Dickinson è tutto un oscillare fra la disperazione e la speranza.
    La sua poesia, in apparenza semplice, è di una profondità incredibile. La sua originalità di pensiero fa dire al famoso critico Harold Bloom: “La Dickinson ci aspetta, perennemente lungo la strada della nostra lentezza, perchè pochissimi tra noi sono in grado di emularla ripensando a fondo ogni cosa per noi stessi.”
    In una poesia nella quale descrive la sua cecità (spirituale ma anche, durante certi periodi, fisica, e insomma la sua angoscia nerissima) conclude con il suo tipico slancio di speranza ormai quasi insperato: “O la tenebra si altera/ O qualcosa nella vista/ Si abitua alla Mezzanotte/ E la Vita procede quasi diritta.”

  2. Bisogna proprio dirlo: le parole di Marco sanno dar vita a tutto ciò che toccano. E questa, credo, sia davvero Poesia.
    Ho letto questa riflessione sulla grande Emily e mi è venuta una folle voglia di vivere, di guardare il mondo con rinnovata disponibilità.
    Vorrei imparare l’arte dell’innaffiatoio.

    Grazie di cuore.
    renato

  3. Carissimo Renato, grazie del tuo ascolto sempre così intenso e amichevole. Proprio in questi giorni mi sto chiedendo: ma da dove viene e come viene a noi lo Spirito, senza il quale tutto è vano?
    Che rapporto c’è, ad esempio, tra le nostre tecniche meditative e lo Spirito della preghiera?
    Come si impara l’arte dell’innaffiatoio?

    Oggi mi sento di dire questo:
    bisogna implorare, bisogna soffrire tutta la nostra nientità, e sfondare con un Grido la notte glaciale.
    Prima di questo grido De profundis rischiamo sempre di restare nella nostra vanità, nel nostro orgoglio arido, sterile, senza parole, nella nostra asfittica autosufficienza.
    Che Dio ce ne preservi.

    Per innaffiare ci vuole l’acqua che viene dalle piogge, dall’alto, e ci vogliono tanti buchi nella nostra carne affinché questa grazia possa scendere sui nostri fiori e sulle anime dei fratelli.

    L’umiltà, carissimo, l’umiltà, e poi ancora l’umiltà di chi lecca per terra la salvezza, ed è felice di questo abbassamento, perché SA che tutto il resto è solo una menzogna.

    Anche questo è Natale.
    Marco

  4. Caro Marco,
    leggo il sito e respiro. Quanto è grande l’umiltà. Penso alle tue parole e la rabbia per questa mia condizione fisica, assurda d’impotenza e di impedimenti, si riduce e quasi scompare per lasciare il posto invece ad un’accettazione più rasserenante del mio stato
    Grazie a tutti voi e Buon Natale da Fabio e Paola.

  5. Grazie Marco per la tua bellissima analisi di questa poetessa, da me molto ammirata.
    Un abbraccio.

  6. Carissimo Fabio, la tua lezione di umiltà è costante e mi spinge ad una preghiera sempre più intensa: salvaci, Signore!
    Vieni a salvarci!
    Poni fine alle nostre pene!
    Abbi pietà di noi.

    Carissima Rashide, grazie a te, e un bacio e un augurio affettuoso.
    Marco

  7. Grazie carissimo Marco,
    le tue Parole sanno di Altro e sanno, come sempre, ogni volta aprire squarci nella mente ottenebrata

    stupenda la riflessione sull’Anima figlia e madre dell’Eterno ! e sulla concezione di Dio che non è un concetto, fisso e già dato, ma un concepimento, fatto di cura attenzione compartecipazione … di tutto ciò che occorre per fare spazio al suo Essere in noi, per intessere nella nostra carne la carne di Lui

    e tutto il resto viene dopo

    grazie, con affetto grande
    Filomena

  8. Che bello, Marco leggere un post su Emily Dickinson! L’ho conosciuta tempo fa, grazie a te.
    Ho le sue poesie sul comodino, ogni tanto quando la sera sono sfinita dalla stanchezza e dai pensieri, apro questa raccolta, leggo i versi, prima in italiano per comprendere il significato dei termini poi in inglese per carpirne l’emozione. Sì proprio come tu hai fatto domenica durante il nostro incontro.

    Mi chiedo come sia possibile che questa donna fragile ed al tempo stesso fortissima, con una vita da reclusa (per sua scelta) in un periodo in cui le donne non erano certo agevolate in niente, possa trasmettere ancora a distanza di secoli tanto sentimento e passione.

    “I might be lonelier – without the Loneliness” (“Sarei forse più sola senza la mia solitudine”).
    E. Dickinson

    Un abbraccio Gabriella

  9. Grazie, carissime Filomena e Gabriella, di tanto ascolto.
    Emily ci mostra ancora una volta quel nesso terribile e misterioso tra luce e dolore che non finiremo mai di comprendere e di accogliere…
    Un abbraccio. Marco

  10. Grazie! La lettura del commento alla poesia di Emily Dickinson è stato un vero balsamo per l’anima, “figlia e madre dell’eterno”, perciò “il Paradiso dipende da noi”! Ho letto più volte il commento introduttivo, perché mi è sembrato un vero dono, da custodire gelosamente e da coniugare in ogni circostanza della vita. Ancora “l’anima umana concepisce l’Eterno non con una semplice comprensione intellettuale, ma con la fatica tutta carnale di una reiterata gravidanza… la concezione dell’Eterno non è un concetto, ma un concepimento”…”celebrare la bellezza della vita eterna e passeggera ed impegnarci in essa con tutto il cuore”! La sottolineatura di queste parole sta, per me, a significare non solo l’importanza, ma la terapia per alleggerire la fatica del vivere! Virginia

  11. Grazie, carissima Virginia, del tuo ascolto attento e così capace di assorbimento interiore.
    Un bel conforto anche per me…..
    Marco Guzzi

  12. :mrgreen: 😥 😐 ➡ 💡 😉 🙄 😈 😡 😆 😎 😕 😯 😮 😀 😳 🙂 ❗ 👿 🙁 😛 ❓

  13. 🙁 😳 😈 😡 💡

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