Umanità contemplativa

Commenti

  1. Carissima Antonietta, grazie, un bellissimo regalo questo post.
    Sorprendente l’assonanza delle parole del Primate della Chiesa Anglicana con quanto sentiamo ripetere da Marco e con il lavoro dei gruppi. Una conferma che lo Spirito guida la Nuova Evangelizzazione e parla ovunque trovi una mente silenziosa, umile e aperta all’ascolto.
    La pratica contemplativa, prima riservata a pochi iniziati, oggi è necessaria a tutti, è divenuta l’unica strategia di sopravvivenza: per sopravvivere alla grande crisi l’Umanità dovrà diventare contemplativa.
    Come iniziare le donne e gli uomini del nostro tempo alla pratica contemplativa? Quali percorsi concreti offrire?
    Questa la sfida della Nuova Evangelizzazione che dovranno affrontare i Vescovi nelle migliaia di Diocesi del mondo.
    In che modo possiamo collaborare? dando testimonianza del percorso in Darsi Pace e facendoci promotori del metodo presso Vescovi e Parroci. Per dirla con le parole di Giovanni Paolo ai parroci di Roma: “Damose da fà”.
    Grazie ancora Antonietta. Un abbraccio. giovanna

  2. Sorprendente e incoraggiante! Grazie Antonietta.

  3. Alessandro C. dice

    Ciao Antonietta, sono Alessandro C. di Roma ed in questo momento non riesco a ricordare il tuo volto ma vorrei farti sentire la mia vicinanza e stima.
    La lettura del tuo post prima e l’intervento del primate Rowan dopo mi hanno trasmesso una bellissima carica che spero torni a te e tutti i lettori, ognuno di noi nel suo piccolo può fare grandi cose.
    Grazie , un abbraccio forte Ale

  4. Mi rallegro che il Primate della chiesa anglicana, al sinodo sulla nuova evangelizzzione, abbia messo in evidenza l’indispensabile importanza della meditazione come momento di crescita spirituale e anche come via per realizzare verità, giustizia e pace nel mondo. Ho letto , grazie a questa preziosa segnalazione, tutto il discorso, molto ricco e articolato in cui si fa anche riferimento ai bambini, che possono accogliere la meditazione ” con entusiasmo” ,e ai
    giovani, che magari allontanatisi dalle forme di preghiera tradizionale, possono essere attratti da altre forme di relazione con Dio e quindi ritornare anche alla pratica sacramentale. Mariapia

  5. Questo intervento fornisce a tutti noi dei gruppi Darsipace una sponda incredibile nella direzione della nuova evangelizzazione di cui vogliamo essere testimoni. D’ora in poi questo sarà un argomento ulteriore che potremo utilizzare a supporto delle “nostre” tesi che difficilmente potrà essere confutato dagli organi ecclesiastici. Grazie ad Antonella e soprattutto al mons. Williams

  6. Grazie della segnalazione Antonietta l’ho stampato e lo leggerò con calma in questi giorni di riposo, ma dalle prime righe sento qualcosa di molto vicino al nostro credo. Un abbraccio Gabriella

  7. grazie Antonietta,
    mi è piaciuto molto il post e l’articolo ma innanzitutto respirare le vie dello Spirito che ci conduce in unità.
    E’ veramente piacevole questo nuovo sguardo che piano piano si apre in noi, consentendoci di godere delle piccole cose che emergono in ogni luogo.
    Lo Spirito è libero e soffia dove vuole.
    Un abbraccio
    Rosella

  8. Anch’io mi unisco al coro dei complimenti e dei ringraziamenti. Ho letto tutto l’intervento del primate Williams e, pur non avendo compreso pienamente tutto, mi par di aver già ricevuto molto. Soprattutto ho apprezzato la scelta dei tuoi stralci, cara Antonietta, veramente molto significativi per me e, naturalmente, per noi tutti frequentatori di Darsi Pace.
    Grazie ancora!
    Walter

  9. Ti ringrazio, Antonietta,per la tua segnalazione. Come hai suggerito, mi sono letto e gustato l’intero discorso del Reverendo Rowan Douglas Williams, trovandolo perfettamente intonato col percorso dei gruppi DP.
    Soprattutto ho rilevato una notevole concentricità col discorso sugli stati dell’io di Marco – illustrati nei video riportati in questo stesso sito -, e del tutto consonante con lo Spirito del Vaticano II, col tema della Nuova evangelizzazione e della fede, indetto dal Papa, che siamo chiamati a vivere in quest’anno liturgico.
    Alla luce di tutto ciò, come partecipanti ai gruppi Dp, credo che abbiamo validi elementi per vivere e testimoniare, con l’aiuto dello Spirito, la nostra “fede” anzitutto nelle nostre famiglie e in tutti gli ambienti che siamo soliti frequentare.
    E’ questo l’augurio natalizio che desidero formulare a tutti voi, carissimi amici di viaggio.
    antonio

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