Chi sono i miseri?

Commenti

  1. maria carla dice

    Cara Patrizia, ho letto con molto interesse il tuo post perchè davvero vi ho trovato parole di verità concreta, incarnata…mi spiego meglio: ho una figlia di 18 anni con una disabilità motoria ‘importante’; dopo aver tentato diversi approcci terapeutici, da circa due anni sta seguendo (anche)una cura omotossicologica che ha lo scopo di “ripulirla” da tutte quelle “cellule necrotiche” , da quel “trascinamento di cellule malate” che hanno portato alla sua condizione, come se lei fosse stata il ‘collettore’ del male nascosto in catene familiari che lo hanno perpetuato nel tempo (non per niente periodicamente ’emergono’ in lei delle “valenze”, curabili con l’omeopatia, che non sono altro che sintomi di potenziali malattie, fisiche e psichiche, che potrebbero manifestarsi in futuro e che provengono dalla genealogia familiare). Ecco perchè quello che scrivi ha per me un riscontro realmente concreto e più che mai sono portata a pensare che le ‘vere’ guarigioni siano spirituali e fisiche a un tempo, e quando avvengono fanno davvero ‘saltare’ quella catena del male da cui è partita tutta la tua riflessione.
    Grazie e auguri per la rigenerazione della vita di tutti noi! mcarla

  2. Grazie a te Carla, non potevo avere risonanza più vera e vitale delle tue parole.
    E’ proprio ripercorrendo la genealogia familiare che ho potuto capire e riconoscere tutta la mia difficoltà e quella dei miei figli, come “collettori” del male nascosto abbiamo trattenuto il male dello spirito, che lentamente si è insinuato nella carne e ha prodotto i suoi danni.
    Ma la guarigione è già iniziata, da me, da te e da tutti coloro che permettono e favoriscono l’emerge delle ombre familiari, fino a formare un piccolo varco, una fessura, in cui filtra la luce che illumina, sana, rianima e fa emergere le valenze nascoste e assopite delle nostre famiglie, dando inizio alla rigenerazione infinità di tutti noi.
    Nella convinzione profonda che ogni conquista di tua figlia è anche nostra, per quell’indissolubile legame di amore che ci unisce, ti faccio tanti auguri e ti saluto caramente. Patrizia

  3. Cara Patrizia, la tua profonda condivisione testimonia quanto il lavoro interiore predisponga all’azione della Grazia così potente da spezzare la catena del male.

    Mi ha riportato le parole di Benedetto XVI citate da Marco nell’incontro comune e mi aiuta a comprenderle:

    “la verità va cercata, trovata ed espressa nell’economia della carità, ma la carità, a sua volta, va compresa, avvalorata e praticata alla luce della verità” ( Caritas in veritate)

    La ricerca della verità di noi stessi non è soltanto attività intellettuale, coinvolge tutto il nostro essere, è evento relazionale che corregge i rapporti concreti con gli altri e lo stato profondo dell’essere nelle continue relazioni.

    Grazie e un forte abbraccio.
    Giuliana

  4. Antonietta dice

    Mi sono ritrovata molto nella parole belle e intense di questo post.
    La catena delle male-dizioni, la catena del dolore, spesso non detto e per questo ancora più devastante, accomuna le storie di tante famiglie.
    Io mi sono avvicinata a questi temi un paio d’anni fa partendo da un libro sulle “costellazioni familiari”. La lettura meditata di quel libro è stata l’occasione per andare indietro nella storia della mia famiglia. Ho chiesto ai miei genitori di raccontare, e nelle loro parole e soprattutto nei loro silenzi ho ritrovato buchi neri che chiedevano riparazione, perdono, elaborazione del lutto.
    La tesi di fondo del lavoro sulle costellazioni familiari, per quello che ho sperimentato io, è che quando il naturale flusso dell’amore tra generazioni viene interrotto da eventi luttuosi o allontanamenti, o destini tragici, occorre che qualcuno si faccia carico di ripristinare questo flusso, anche se nel frattempo sono trascorse generazioni. È fondamentalmente un’operazione di accettazione, amore e perdono, un rimettere nella giusta collocazione persone e storie che avevano smarrito la loro inalienabile dignità. Proprio questo loro essere fuori posto avrebbe perpetuato errori, dolori, relazioni sbagliate.
    Anche la malattia si potrebbe collocare dentro questi flussi di amore bloccato: io non so quanto questo sia vero, sicuramente le connessioni tra corpo, anima e storia personale/collettiva sono qualcosa di molto misterioso.
    Questo viaggio a ritroso è stato anche per me illuminante e liberatorio. Ma non solo.
    Un’altra tesi di fondo di questo percorso è che anche se viene fatto da un’unica persona nella famiglia, i suoi frutti sono sempre anche collettivi, e vanno a curare le ferite di generazioni precedenti e di generazioni future. Io personalmente voglio crederci. Questo perché si lavora ad un livello, quello dell’anima, in cui il tempo assume altre dimensioni, come sperimentiamo nella meditazione e nella preghiera.
    “Lo svelamento della nostra storia è una tela preziosa, è la ricostruzione di un mosaico importante.” Anch’io ne sono convinta: è una storia di salvezza, un Esodo (come ripete spesso Marco Guzzi).
    Confido che questo attraversamento sia guidato dalla presenza amorevole del Padre, e che chi ci ha preceduto, una volta risanato dall’Amore di Dio, possa benedire il nostro viaggio.
    Antonietta

  5. Ti Ringrazio tanto Patrizia per la profonda e preziosa riflessione e un caro abbraccio a Maria Carla, con cui condivido il viaggio del primo anno in DP. Un caro saluto Alfredo

  6. maria carla dice

    Cari compagni di viaggio, Patrizia, Alfredo, Antonietta e tutti gli altri, leggere le vostre parole è davvero un balsamo per me, perchè mi rincuorano nel profondo e mi confermano nella direzione che ho preso…anch’io, Antonietta, ho letto parecchio sulle costellazioni familiari e ne ho sperimentato due sessioni che mi hanno molto turbato (mentre si svolgevano) ma anche ‘alleggerito’! Casualmente (ma forse per niente!) in questi giorni mi è capitato tra le mani un piccolo catalogo della casa ed. C.R.T. con queste parole di Eraclito che volentieri vi passo:
    ” Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poichè lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada”
    Ciao a tutti e grazie per i vostri riscontri, mcarla

  7. Cara Patrizia, davvero un bel testo: una perfetta descrizione del processo pasquale per come opera dentro la nostra carne più concreta.

    Mi ha fatto ricordare questa poesia che scrissi in un momento cruciale della mia storia/Esodo.
    Si intitola non a caso “Fine della successione”:

    Lo faccio per i figli dei miei figli,
    Per i padri dei padri dei miei padri,
    Qui, nel centro del tempo, il 4 luglio
    Del millenovecentonovantacinque,
    Io spezzo la catena
    Del sangue, e la necessità
    Dei crimini è interrotta
    Come un’oscena
    Rappresentazione.

  8. maria carla dice

    Caro Marco, forse una curiosità un po’ invadente e impertinente…perchè proprio il 4 luglio 1995? mcarla

  9. Carissima, ero di fatto in quel giorno, nel centro di una delle fasi più difficili della mia esistenza, e vidi questa Fine della successione…. Ciao. Marco

  10. maria carla dice

    …una visione, dunque? Dove ne parli? Mi piacerebbe leggere di questa tua esperienza, grazie Marco, mcarla

  11. Cari amici, il confronto con voi e con le vostre esperienze e sensazioni mi ha arricchito e incoraggiata, sento che questo difficile percorso, questo Esodo, diviene più leggero se condiviso e confermato nella sua profondità.
    Anche per me è il tempo della fine della successione ed è ora.
    Vi abbraccio e vi saluto con le parole di Sant’Agostino: “… le cose che non sono nell’ordine sono senza quiete, ordinate, acquistano pace.”

  12. Cara Maria Carla, ne parlo (poeticamente) nel libro di poesie “Nella mia storia Dio”, 2005, e anche ne “Il cuore a nudo”. Ciao. Marco

  13. Grazie Patrizia, questa tua lettera è profondissima e bellissima! Grazie ancora e sempre tanti auguri.
    Walter

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