La Democrazia è valore assoluto?

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    La Costituzione italiana vieta il vincolo di mandato, vieta cioè che i partiti possano vincolare alle proprie decisioni chi è stato eletto dal popolo in libera competizione democratica: in tal modo viene garantita la libertà di coscienza dell’eletto che si assume la responsabilità delle sue scelte, di cui deve render conto a chi gli ha dato fiducia. Ovviamente i padri costituenti si riferivano a parlamentari eletti con la preferenza e che svolgevano la loro professione politica rispettando i valori morali.
    Nella mia riflessione ho esposto con chiarezza in una frase la posizione del M5S, e nella frase successiva c’è un errore per cui si legge: ” è chiaro che l’abolizione del vincolo di mandato…”, mentre l’espressione corretta suona:” è chiaro che l’abolizione del divieto del vincolo di mandato…”.
    Sulla preferenza colgo l’occasione per dire che la ritengo indispensabile per non avere un Parlamento di nominati che facilmente diventano burattini, anche se pochi anni fa molti leaders politici presentarono la sua abolizione come conquista di democraticità e come lotta alla corruzione.
    A suo tempo sono stato Ministro plenipotenziario della Giunta delle elezioni della Camera sui brogli elettorali a Napoli,
    e per tre anni sono stato, io e la mia famiglia, sotto minaccia della Camorra. Dopo che ho fatto esplodere lo scandalo dei brogli, la Camera eliminò le quattro preferenze allora possibili perchè davano adito a clientelismi, ma conservò la possibilità di esprimerne una: e questa va ripristinata.
    cordialmente, GianCarlo.

  2. Ti ringrazio, caro Giancarlo, per questa tua testimonianza che esprime ciò che io non saprei esprimere e che mi fornisce degli ottimi spunti di riflessione, da utilizzare anche con i miei studenti.
    Mi auguro inoltre che un progetto Darsi Pace in Politica possa fiorire e fruttificare … sicuramente tu ne saresti il promotore migliore.
    A presto, con affetto
    Filomena

  3. La politica ha a che fare con la carità! Paolo VI affermò che essa è la forma più alta della carità. Non si tratta di organizzare un sistema di beneficenze, ma di immaginare un sistema economico più equo e solidale, che sia rispettoso della dignità della persona umana. Oggi il divario fra chi ha molto e chi ha poco o niente si è acuito a tal punto che sembra incolmabile. Questa situazione non realizza la carità e, col tempo, ucciderà l’idea stessa di democrazia, che è tale se la politica è politica del valore umano. Se il sistema democratico sarà aò servizio di pochi, esso franerà. Ma cosa c’è dopo la democrazia? C’è la democrazia autoritaria o oligarchica. Moro diceva che fino a quando una sola persona si sentirà esclusa dai processi democratici, emarginata, la democrazia potrà dirsi non realizzata. Oggi gli emarginati sono tantissimi. Pensiamo ai disoccupati e agli inoccupati. Pensiamo a chi non può pagarsi le cure mediche. Pensiamo ai pensionati che vivono con pensioni miserande, mentre c’è chi si rotola nei privilegi. Attenzione! Dopo la democrazia non c’è la dittatura, ma c’è la democrazia degli oligarchi.

  4. Noi tutti ci sentiamo soli ed emarginati in un sistema che riconosciamo democratico nella forma ma poco nella sostanza, poichè non abbiamo una classe politica fatta di uomini che incarnino le idee che dicono di rappresentare (eccezion fatta per B. che incarna perfettamente ciò che rappresenta).
    Abbiamo bisogno di politici credibili, medici credibili, parroci credibili, insegnanti credibili…. credibili perchè testimoni incarnati della missione che svolgono. Purtroppo invece la maggioranza di questi “professionisti” è costituita da mercenari delusi e disillusi che adorano un solo ed unico dio…. il dio denaro

    Come possiamo cambiare l’ordine delle cose? in due modi direi:

    1) continuando a lavorare sulla nostra coerenza, nella speranza di contaminare la nostra prossimità
    2) scegliendo il medico, il direttore spirituale, il rappresentante politico, i nostri insegnanti non in base all’esperienza tecnica maturata, ma in base al livello di incarnazione nella propria vita (coerenza) dei valori che ognuno di loro dice di sostenere.

    La democrazia non nasce da una carta costituzionale; la democrazia nasce nella coscienza di ognuno di noi e si incarna nelle scelte (e nelle non scelte) che operiamo tutti i giorni.

    un abbraccio a tutti

  5. Davanti alla trista svendita degli ideali, al mercimonio della politica di questi ultimi anni (decenni) , in un periodo in cui si è massimamente disillusi e si rischia il sempre più ampio disimpegno, rincuora sentire la testimonianza di persone che si sono impegnate con passione e idealità (e che s’impegnano? metto un punto interrogativo perché non conoscevo (chiedo venia) i trascorsi di impegno politico di Giancarlo, che ricordo di aver incontrato ad Albino). Rischiando di risultare banale, ma convinta che ciò che è giusto e vero debba essere detto, esprimo alcune semplici convinzioni. Il mio modestissimo pensiero è che la politica debba tendere al bene comune e alla tutela della dignità dell’uomo, conciliare le necessità economiche senza operare lo sperpero delle risorse e lo scempio dell’ambiente. In questo tempo gravato da problemi, per molte persone drammatici, invochiamo lo Spirito e preghiamo perché in politica, campo che trae la sua importanza dal fatto di affrontare scelte che incidono sulla vita di tutti, susciti persone capaci di una visione innovativa della società e dell’ economia, più giuste e solidali e le sostenga nella loro concreta realizzazione. Ringrazio Giancarlo per il suo impegno e la sua testimonianza. Un caloroso saluto a tutti.

  6. giancarlo salvoldi dice

    Oggi ho incontrato casualmente a Montecitorio la presidente onoraria della “Internazionale socialista delle donne”, e non casualmente le ho posto il quesito se la politica sia ab-soluta o sub-ordinata, portando la pena di morte come caso utile per la riflessione. Ho fatto la distinzione tra etica e morale e Renzi direbbe che l’ho asfaltata, sul piano della logica e su quello della morale: si è congedata promettendomi che ci penserà su e troverà qualcosa da dirmi. Sarei ipocrita se negassi che ero soddisfatto, ma quello che conta è che l’argomentazione ha retto al suo fuoco di fila, e quindi significa che Filomena a scuola, parlando di democrazia e di morale, può davvero usare un argomento forte sulla necessità della morale, che troppe volte viene al tempo stesso negletta ed invocata.
    Ringraziando chi ha già dato il suo contributo alla riflessione, credo sia utile che parta anche il fuoco di fila degli amici che non sono d’accordo, perchè so di non essere molto in linea col politicamente corretto.
    Comunque è utile che scriva due righe anche chi si trova un po’ a disagio di fronte ad un mio possibile ” moralismo”.
    Tutte le riflessioni ce le scambiamo cordialmente, e cordialmente vi saluto, GianCarlo.

  7. A me pare che la democrazia non si possa definire su base numerica, nel senso che la maggioranza abbia ragione per principio e perciò debba vincere sempre. E viceversa non significa che la minoranza abbia sempre torto. Mi pare che la democrazia, come ogni aspetto della vita, debba essere subordinata ad un orizzonte di senso cui ogni ricercatore della Verità si affida perché ritiene persuasivo e rispetto cui perciò decide di dare la propria vita. A questo punto il primato spetta all’orientamento di sé (del proprio desiderio di vita) verso il quel senso che ci chiama. Pertanto, la democrazia sarà uno strumento che, a partire dall’ascolto dell’altro che ci è accanto, ci permette di costruire una società in cui ciascuno ha il suo posto, nel rispetto della propria identità.
    Di contro, vivere al di fuori di un orizzonte di senso ci lascia sospesi sul baratro, in balia dei venti che soffiano da ogni parte consentendoci soltanto di smozzicare la realtà a seconda dell’opinione che momentaneamente prevale. Per vivere infatti abbiamo bisogno di un continuo approfondimento e quindi coinvolgimento della prospettiva scelta a partire dalla quale interpretiamo il (nostro) mondo.
    Iside

    PS: sono molto d’accordo con quanto scritto da Stefano.

  8. Alessandro C. dice

    Grazie Giancarlo dei tuoi stimoli alla riflessione sull’impegno di governo della nostra società.
    Preferisco utilizzare questa definizione poichè io non riesco a vedere azione politica ma solo partitica.
    Gruppi che si uniscono in opposizione ad altri e che vedono un buon affare economico, una sistemazione che garantisce sicurezza e privilegi difficilmente revocabili.
    Questa secondo me la distorsione da considerare, la Politica è e deve tornare una missione e non un affare, se sarà così sono pronto ad impegnarmi.
    Quello che vedo oggi è una totale incapacità di governo gestita da persone che litigano continuando a guadagnare sul sacrificio dei piccoli.
    Scusate lo sfogo ma era per me necessario. Ale

  9. maria carla dice

    Caro Giancarlo, il tuo ‘post’ è veramente una miniera di spunti di riflessione (che magari si potrebbero affrontare, per approfondirli, uno alla volta…)!
    Concordo pienamente con Stefano quando insiste sulla priorità della coerenza perché quello che “si dice” si incarni in ciò che “si fa” e sono sempre più convinta che la politica -di per sé- non sia un valore assoluto, ma debba avere un orizzonte di senso che la trascenda, pena il deprimente spettacolo da “basso impero” che abbiamo tutti sotto gli occhi!
    Il “politicamente corretto” oggi tanto di moda rischia di risolvere la politica in tecnicismi e tatticismi di breve durata che, superficialmente, mettono tutti d’accordo ma che, nella sostanza, non portano a niente anzi, incrementano solo ipocrisia e delusione.
    Ecco perché appellarsi al senso di responsabilità di ognuno ritengo sia la strada giusta per un impegno politico serio, un diritto/dovere che quotidianamente tutti noi possiamo assumere nel lavoro e nella vita in generale…Vi invito a guardare il notiziario on-line http://www.ilcambiamento.it che documenta tante realtà in giro per l’Italia di esperienze nuove a vari livelli: non siamo nel campo della democrazia rappresentativa ma in quello delle storie di vita che hanno il grande valore della testimonianza! ciao a tutti, mcarla

  10. giancarlo salvoldi dice

    Cari amici in dialogo,
    dopo aver scritto ai primi di febbraio del ’14 un post su politica e speranza, sono spinto a ritornare a questo post:”La democrazia è un assoluto?” per due importanti fatti di cronaca che confermano la drammaticità della domanda.
    Alcuni di voi, in sofferti commenti, evidenziano che stiamo vivendo una democrazia più formale che reale, ed è vero.
    Purtroppo per tutti noi, chi finora ha costruito la “democrazia reale” si chiamava Stalin e gulag: l’opposto di libertà.
    Sono stati inventati i referendum, come espressione massima di democrazia, ma io ponevo un dubbio sullo strumento referendario fondato solo sul principio politico della volontà della maggioranza, perchè senza un principio regolatore morale, potrebbe legittimare perfino la pena di morte: oggi abbiamo un’altra conferma di questo mio dubbio.
    Un sondaggio dell’istituto Ipsos dice che un terzo degli italiani è a favore di rapporti sessuali di adulti con minorenni, fenomeno noto anche col nome di pedofilia.
    In Svizzera, con consultazione referendaria, hanno avuto la maggioranza quanti chiedono lo stop all’immigrazione.
    Lo strumento di partecipazione democratica per eccellenza può trasformarsi nella negazione della “Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo”: questo può accadere quando l’uomo vuole fondarsi solo su sè stesso, sul suo peccato di superbia, sul suo io egoico.
    Si profilano maggioranze che tendono a fare a pezzi le carte fondative della convivenza civile tra umani.
    Fortunatamente stiamo imparando a conoscere l’io in relazione, la relazione con l’Altro, e una relazione non distorta.
    Abbiamo davanti una strada, e la responsabilità di proporla a chi è momentaneamente accecato.
    Un caro saluto, GianCarlo.

  11. In fact, some of school bus its employees,
    which should look for loopholes in your basement, damp walls and additional calamities.
    All painters must have the correct process
    than putting some paver stones on the job.

Inserisci un commento

*