Precisione

Commenti

  1. Carissima Antonietta come ti capisco!!! Sono anch’io una di quelle persone strozzate dal perfezionismo, ma appunto la graduale presa di consapevolezza su questo versante mi permette ora qualche spazio più leggero in cui “scherzare” con me stessa esercitandomi ad essere un po’ più approssimativa: qualche volta ho proprio voglia di lasciare indietro qualche errore, qualche imperfezione perché non sono importanti rispetto al risultato che voglio raggiungere. Certo qui si tratta di perfezionismo, di distorsione di qualcosa di buono, perché la ricerca paziente di scoprire la propria identità in una prospettiva più ampia di ricerca del senso in cui siamo immersi richiede quella precisione di cui parli. Anche qui si tratta, mi pare, di lavorare con strumenti di indagine molto raffinati per imparare il riconoscimento delle emozioni per saperle vivere senza esserne vittime.
    Un abbraccio sororale
    iside

  2. Anch’io sono stata educata a fare bene le cose.
    Mia madre mi diceva “Il tempo che impieghi a fare bene le cose non lo vede nessuno, ma le cose fatte bene le vedono tutti”.
    Io avevo molto da ridire.

    Ora guardo mia madre con altri occhi, imparo ad affinare lo sguardo dentro di me, gusto la compagnia di poterlo fare in compagnia di altri e ringrazio la Vita per questa opportunità.

    Un abbraccio riconoscente.
    Giuliana

  3. Significativo quel disegno che hai messo: non solo il piano orizzontale è organizzato come un giardino, ma anche gli altri tre.
    Per mitigare l’angoscia si ha il bisogno di organizzare e di controllare tutto il nostro mondo a 360 gradi, ma è, come dici tu, “il cercare affannosamente un’impossibile perfezione”.
    Un caro saluto

  4. Carissima Antonietta, già queste tue parole mettono respiro al mio respiro affannoso nel voler fare tutto subito e bene.
    Calma e determinazione, perseveranza e abbandono, precisione nel guardare dentro la nostra interiorità con coraggio, fiducia e benevolenza perché il risultato sia un piccolo passo verso la nostra trasformazione.
    Ti sono grata. Un abbraccio. Vanna

  5. DParlavecchio dice

    Mi è piaciuto molto leggere le tue parole. Mi sono arrivate fluide, arrotondate perchè lavorate e non per questo meno incisive. Mi immagino che questo sia uno dei frutti di un lavoro fatto bene, con la giusta cura del dettaglio e quindi .. preciso.
    Un abbraccio
    Domenico

  6. Grazie per i vostri commenti!
    Carissime Iside, Giuliana e Vanna, una certa esasperazione della precisione mi sembra sia soprattutto un problema femminile. Dovuto all’educazione, certo, ma poi anche alla paura di conquistarsi qualche spazio di libertà in più, e qualche consenso in meno. Io ci sto ancora lavorando….
    Riguardo all’immagine, mi piaceva e mi inquietava allo stesso tempo, ma l’ho scelta senza ragionarci troppo sopra. Il commento di Aldo ci chiarisce come le immagini spesso parlino più delle parole.
    Infine rispondo a Domenico: inutile dire che mi ha fatto un gran piacere leggere il tuo commento! La scrittura è sempre un piccolo lavoro, artigianale e creativo. La precisione qui mi aiuta ad essere più onesta con me stessa, a fare chiarezza su quello che voglio veramente dire. Che è poi quella stessa chiarezza che il nostro lavoro in Darsi Pace ci invita continuamente a fare.
    Un caro saluto a tutti
    Antonietta

  7. vorrei unirmi ai ringraziamenti per le parole lette in questo post. il mio ego si combina con i limiti del(i) contesto(i), da una parte ci si logora per presentarsi ineccepibili e anzi con “qualcosa in più”… dall’altra mi sembra che quando si tratta di aprire lo sguardo su ciò che davvero abita nelle nostre profondità, non si trovi mai la capacità, il coraggio, il tempo e l’apertura all’ascolto per osservare con onestà e semplicità ciò che effettivamente c’è, nel bene e nel male. Per questo forse mi trovo spesso con la sensazione di muovermi come pattinando, maldestramente, sul ghiaccio, che sarebbe quello strato freddo e sterile di confusioni che impediscono di appoggiare i piedi sulla terra solida, su cui sarebbe invece possibile e bello muoversi con calma e sicurezza. un caro saluto, Alfredo

  8. Bellissima l’immagine! Per me la perfezione come armonia, come composizione dove tutto quadra, come nelle cornicette che disegnavo sui miei quaderni di bambina è ancora una meta lontana! Nel paesaggio riportato nel tuo post, il mio posto è un angolino nascosto, da dove spio il tutto, con appagamento estetico però e con desiderio di entrare , di farne parte! Mariapia

Inserisci un commento

*