Liberazione interiore—Trasformazione del Mondo

Commenti

  1. Caro Alessandro,
    grazie di averci ricordato le ‘opere di misericordia corporale’ (nutrire gli affamati, dar da bere agli assetati…), che non andrebbero disgiunte da quelle di ‘misericordia spirituale’ (consolare gli afflitti, consigliare i dubbiosi, etc).
    L’importante è l’apertura del cuore (incluso nella miseri-cor-dia) e la consapevolezza che è solo dando ciò che abbiamo (spendendo i nostri talenti) che riceveremo in abbondanza.
    Un saluto. Paola

  2. L’inutilità del servo e la Sua “merzè”

    Tutti abbiamo un giusto desiderio di essere riconosciuti, anche tramite l’opera delle nostre mani e di qualunque lavoro si tratti: redigere un post come esser/fare i genitori, eppure la vera soddisfazione inizia quando tu ti godi la crescita dell’altro che se ne va libero per la propria strata, talvolta “apparentemente dimentico di te”.
    Prima o poi ce la faremo a lavorare su noi stessi, consapevoli del fatto che non possiamo lavorare che la materia nostra. Che non sappiamo chi siamo e presumiamo di sapere che cosa sia giusto fare o dire agli altri, come se sapessimo chi sono gli altri.
    Chi lavora su sè stesso smette di giudicare, di separare il bene dal male, come il giusto dall’ingiusto: lascia che venga trasfigurata nel modo adatto la propria sostanza.
    Si lascia fare adatto al presente in ogni luogo senza trovare giustificazione alcuna per adattarvisi.
    L’inutilità del servo si coniuga con la Sua misericordia e ne trae beatitudine.

    Bravi!!!
    In molti ci adoperiamo per aiutare qualcuno che, da qualche parte della terra, esalando un fil di voce, testimonia “ho sete”.
    Taluni donano il superfluo, altri la vita.
    Io “spreco” un sacco di tempo a meditare, senza arrivare mai a una in quel famoso: “questo è un momento meraviglioso”, ed anche a raccontare stralci della mia storia che, molto liberamente, non tutti leggono.
    Eppure sono contenta; una goccia d’olio in darsi pace ha curato il mio cuore: e lo voglio dire:
    E “va bene così!”.
    Ciao
    rosella

  3. Quella goccia di olio sappi che è infiammabile cara Ro, noi siamo bravissimi ad evitare incendi come provetti vigili del fuoco teniamo tutto sotto controllo ma non è detto che poi con il tempo la sorveglianza resti così efficace . . . . . . . .
    Anche il mio cuore si giova dell’effetto dP e il bilancio impegno-momenti meravigliosi è in rosso profondo ma il meccanismo rimesso in movimento lentamente procede e produce.
    Un abbraccio a te e a Paola

  4. Alessandro dice

    Sono io ma il pc no.
    Ale

  5. ciao Ale,
    devo/desidero/sì lo ammetto.
    volevo proprio corrispondere al tuo post ma ero così stanca che l’ho persino frainteso e rileggendo, mi son anche accorta, del “rischio scintilla”, che solo grazie a te si fa “luce”. chiara.
    Non per nulla sei “quello delle candeline” e da qualche parte del mio cuore c’è un posticino tutto particolare per te (Luciana permettendo).
    Saluti cari e auguri a tutti.
    Rosella

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