Errante e Orante

Commenti

  1. Ringrazio sempre Darsi Pace per l’opportunità che mi offre di riflettere con voi su questioni centrali. Quando rifletto, rifletto su me stesso, interrogo la mia anima, e cerco di fare tesoro della riflessione che io stesso ho partorito. È un lavoro di analisi.

  2. Caro Salvatore,
    sei giunto all’essenza. Anch’io penso che il rapporto tra noi e DIo, che si alimenta intimamente con la meditazione che si fa preghiera, sia fondamento non solo della fede , ma della vita. A volte penso che in fondo non mi serve altro, è non vorrei occuparmi d’altro. Senza questa fonte il buio è davvero più buio , l’animo confuso e la via è smarrita. Non utilizzerei parole in apparenza così retoriche se non le sapessi inverate da personale e sofferta esperienza. Con simpatia (scusa se non mi va di firmare).

  3. Erranti lo siamo un po’ tutti, ma errare è sempre una decisione consapevole di recarsi in terre straniere abbandonando volontariamente la casa del Padre? Viviamo in una realtà in cui viene negata la dimensione spirituale dell’esistenza. A volte, forse, non si sa neanche di avere un Padre, nessuno ce lo ha mai detto.
    Quindi, spesso, girovaghiamo errando e soffrendo alla ricerca di senso. Siamo smarriti, lontani dal nostro centro interiore, perché non sappiamo neanche di averne uno, e cerchiamo la felicità nei posti e nei modi sbagliati.
    Mi chiedo quanta parte di responsabilità individuale e quanta parte di responsabilità collettiva ci sia nella colpa, e nel peccato del singolo e nella sofferenza del mondo. Sono convinta che non pecchiamo e non soffriamo mai da soli.
    Irene

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