La crisi della fede

Commenti

  1. Semplicemente bellissima!
    Grazie Angela!
    Daniela

  2. Oggi 2 ottobre, è il mio compleanno! Non potevo ricevere regalo più bello! La tua lettera Angela, è un cuore palpitante che parla e che trasmette, pur nell’amarezza/dolore, amore fede e fiducia, quelli dei quali abbiamo tutti bisogno in questo faticoso cammino. La tua bellissima testimonianza è di grande incoraggiamento per me perchè, anche se in ambiti diversi, ho ritrovato nella tua esperienza le mie stesse difficoltà/ perplessità: quelle che credo, tutti, ORA, laici e religiosi, attraversiamo nel delicato complesso cammino spirituale . Anch’io sono grata a Marco perchè solo con il suo lavoro sono riuscita ad individuare una “Via” concreta per poter far incarnare quell’ ” urlo” interiore e poter sperimentare, con tutto il mio essere, che proprio lì dietro c’era una Forza Vitale Che voleva fiorire e inondarmi con la Sua gioia.
    Con l’augurio che si diradino sempre più i dubbi e le fasi critiche, ti ringrazio ancora e ti abbraccio insieme a tutti
    Maria Rosaria

  3. maria carla dice

    …una testimonianza davvero commovente nella sua ‘nuda’ verità. Quello che scrivi, cara Angela, è comune a tantissimi di noi, laici e consacrati!
    Cerchiamo di andare avanti insieme trovando il coraggio di aprirci come hai fatto tu, grazie, mcarla

  4. Questa lettera è di una autenticità vera. Molto bella!

  5. Ti ringrazio di aver espresso con chiarezza e precisione quanto appartiene anche al mio vissuto.Letizia

  6. basta divisioni laici/ consacrati , Angela , sei una donna prima di essere una suora…..quindi per me sei libera davanti a Dio, senza scuse.Ti ho sentito vicina in queste tue parole e vera , evviva … quando Marco dice e ripete che dobbiamo smetterla con le maschere tutti nessuno escluso, non scherza. E’ l’unica via , anche se dolorosissima, per riavvicinarci a Cristo nel XXI secolo …. senza passare da lì, la fede è una favoletta edulcorata da cartolina illustrata.
    Dobbiamo sentire l’abisso della ns ferita originaria di uomini e donne. Mi dico : è solo lì che ci parla Cristo, dalla Croce anche lui ha urlato , ha voluto essere uomo fino in fondo e ns. fratello ….. mi dico: non scherzava, se egli è l’Amore che viene a salvarci , dobbiamo sentirne un bisogno fisico- psichico fin dentro alla carne, ma prima deve terremotare tutte le ns. certezze, fare piazza pulita delle le false certezze consolanti e renderci uomini e donne liberi e veri, non anestetizzati o superficiali , ma pronti , disposti ad accoglierlo. Questo sto imparando a capire dopo un anno di partecipazione a Darsi Pace, quindi come vedi siamo molto vicini al di là delle barriere sociali che vorrebbero dividerci
    grazie per la tua coraggiosa lettera e vera
    ciao

  7. Penso che l’umanità espressa da Angela in questa bellissima lettera, assieme alla fragilità propria delle creature di Dio, la renda degna più che mai del ruolo di donna consacrata. Anche nei momenti di disperazione la sua fede rimane salda e incrollabile.
    Mi pare che il suo travaglio consista essenzialmente nel voler a tutti i costi essere se stessa, autentica, anche e soprattutto nella relazione con l’Altissimo.
    Grazie a lei per questa preziosa testimonianza. Gabriella

  8. Le tue parole testimoniano quanto stiamo comprendendo nella lettura del tempo: tutte le identità sono in crisi, l’uomo del XXI secolo è disincantato, disilluso davanti alla morte e al non senso.
    E’ questa nudità riconosciuta ed accettata che apre l’essere umano alla relazione con Dio. E qui di pongono altre questioni che nella seconda annualità cerchiamo di affrontare e chiarire.

    Nel laboratorio della fede che rappresentano per me i Gruppi Darsi Pace ho compreso che non è possibile scindere la conoscenza di sé dalla conoscenza di Dio.
    Concentrarmi, ascoltare il silenzio mi aiuta ad abitare la mia interiorità, a guardare i miei limiti, le negatività che tendo a rimuovere.
    La conoscenza della mia miseria, accompagnata dalla conoscenza di Dio diventa esperienza della grazia, della misericordia, del perdono, dell’amore di Dio, mentre la conoscenza di Dio senza la conoscenza di me stessa produce presunzione.

    Grazie Angela, la tua coraggiosa esposizione è un atto di fede.
    Un abbraccio.
    Giuliana

  9. Oggi nel mio diario entra la tua lettera cara Angela.

    Vorrei corrispondere a ciò che ci stai comunicando o meglio a ciò che stai annunciando tramite la tua esperienza di vita consacrata. Sì perché ciò che mi trasmetti lo sento come un vero annuncio di nuova vita per tutti noi.

    Le tue parole sono gravide di futuro, quel futuro che tanto aneliamo dentro la nostra esperienza di vita spirituale dove non vi è separazione, ne passato, ne futuro ma l’eterno presente: Vita.

    La prima buona notizia che mi annunci la sento nella parola: ” crisi” come pro – vocazione a rispondere alla chiamata. Crisi come pro- vocazione ad andare a cercare.
    Crisi come ricerca della verità in me.
    Crisi come opportunità al cambia – mento.
    Crisi come pro mozione all’andare verso… quell’abisso che è dentro di noi.
    Crisi come possibilità ultima per attraversare l’abisso per cambiare pensiero perché tutto ciò che hai creduto, o meglio, immaginato è crollato come preciso istante.
    Crisi per decidere di cambiare direzione di sguardo.

    La seconda buona notizia è quella dello “stare” dove è stata posta la tua vita.
    Stare dove sei eppure in movimento .
    Stare eppure essere aperta alla relazione ed essere in relazione con chi ti vive accanto.
    Lo “stare” che dice la pazienza, lo stare che dice la cura verso la tua comunità, lo stare che dice la decisione di stare ai piedi della croce anche quando la situazione è insostenibile. Lo stare che dice l’umiltà di credere.

    La terza buona notizia è il “coraggio” .
    Il coraggio di chi sa mettersi a nudo.
    Il coraggio di ascoltarsi e accogliersi veramente.
    Il coraggio di cercare il vero volto nella verità. Il coraggio di riconoscere l’impotenza. Il coraggio di vedere le forme della disperazione, il corpo e il sangue della mia separazione.
    Il coraggio di rendere concreti i passi verso la liberazione e la guarigione della nostra incredulità.

    Sento in te la forza prorompente che porta il seme a germogliare… Questa non è fede in Dio?

    Ti abbraccio con tanta gratitudine. Vanna

  10. Mariapia Porta dice

    La sola presenza di un post così può giustificare la visita di un sito come “Darsi pace”!
    Cara Angela, la tua lettera mi ha ricordato le tante lettere che la mia famiglia ha ricevuto da una mia zia carmelitana di cui porto il nome , lei era Suor Maria Pia del sacro Cuore ( dico era perché è morta agli inizi degli anni 80), io sono solo Mariapia. Le lettere di mia zia , pur non scendendo in dettagli di esperienze spirituali personali, ( erano altri tempi! E che bello che siano cambiati!) sono di una profondità , acutezza e anche apertura al mondo eccezionali. Sono da custodire come un tesoro! Forse mia zia, nella sua lunga vita religiosa ha attraversato momenti simili a quelli di cui parli, perché solo chi ha vissuto esperienze così, vive una fede purificata , e sa parlare al cuore. Grazie, Mariapia

  11. Cara Angela ho letto e riletto la tua lettera e quando dici “Superai la prova, adattandomi” mi sono sentita male al pensiero che una bella persona come te si debba “adattare” . Non è che a volte scambiamo la volontà degli altri per volontà di Dio? La tua è crisi di fede o crisi di fiducia nell’istituzione chiesa ? sono due cose completamente diverse. Comunque tu saprai trovare la tua strada, la tua lettera mi offre l’occasione per raccontare la mia storia, all’interno di un gruppo quale DP in cui queste cose ce le dobbiamo dire. E’ da diversi mesi che pur sentendomi sempre innamorata di Gesù , del suo messaggio di amore (anche verso i nemici), misericordia (verso tutti gli uomini) non sono disposta ad accettare , per questo, dogmi inutili, liturgie e sacramenti che non hanno niente di sacro ma solo valore simbolico , come sostengono illustri teologi (del cui pensiero non mi importerebbe se queste cose non le pensassi anch’io in piena libertà) . Ma allora che abbiamo fatto fino adesso ? abbiamo scherzato? Io dico che di sacro c’è solo la vita umana, che per me in questo momento è rappresentata, nella forma più bella, dalla mia nipotina di 8 mesi, che mia figlia non si sogna di battezzare. E meno male che non le ho riferito del prete del paesino dove abito, il quale dopo un battesimo declama “ ora da questo bimbo è uscito il male” oddio !!!!!!
    Un abbraccio a tutti … cettina

  12. cara Angela
    che gli Angeli custodiscano tutti noi, Vergini e Sposi, come Maria custodiva nel silenzio il verbo di Dio fatto carne.
    Gioisco molto per ciò che ci comunichi di vero cuore.
    Anche nella mia esperienza coniugale il senso della vita si è rivelato permanendo nella promessa fatta quel giorno, in un sì.
    Spesso è proprio nelle pieghe dell’aridità e del non senso che maturano per Grazia di Dio le promesse della nostra vita, come fossero buon grano tra la zizzania.
    Credo che attingere alla Fedeltà di Dio alla Sua Promessa di pienezza, ci aiuti ad incarnare quella fiducia “fedele” tanto necessaria alle nostre relazioni quotidiane.
    Grazie, ciao e auguri per tutto.
    Rosella

  13. Messaggio ricevuto, forte e chiaro.
    Davvero una bella pagina di vita “spirituale”.
    Nutrienti anche i vari commenti.
    Grazie Angela.
    “Viva il Signore! L’angelo suo mi ha custodito” (antifona dei vespri di oggi)
    Saluti a tutti gli amici. Con qualcuno arrivederci a prestissimo Corrado

  14. In realtà non ho nulla da aggiungere a ciò che è già stato detto, ma ci tenevo ad esprimere anche il mio apprezzamento per questa lettera così umana. Ci dibattiamo tutti nelle stesse angosce, nelle stesse crisi, ma forse è proprio qui, dentro la crisi, che riusciamo a far emergere la serietà di ciò che per noi ha senso e significato.
    Grazie Angela!
    iside

  15. Carissime, carissimi, vi ringrazio tutti per i vostri apprezzamenti, per la vostra vicinanza,per il vostro affetto, che ho sentito tutto. Non ho molta dimestichezza (anzi, non ne ho affatto!) con questi mezzi di comunicazione, ma provo a cimentarmi comunque: chissà che non ci azzecchi e possa arrivarvi questo messaggio di gratitudine e di affetto. Vorrei inviarlo a ciascuno e a ciascuna di voi personalmente, ma è bello esprimersi anche così, comunitariamente, come in un unico corpo composto di più membra, che respira dello stesso soffio e batte con un solo cuore.
    Ho una notizia bella da comunicarvi: grazie all’accoglienza e alla gentilezza di Paola e Marco (complice la dolcissima Vanna) quest’anno la nostra piccola ma bella comunità monastica – formata da 8 religiose – parteciperà comunitariamente alla prima annualità del corso darsi pace. Dopo aver fatto tanto per cercare di dare la “possibilità di Dio” a chiunque, nella nostra città e dintorni, ne avesse sete e desiderio (e i nostri appuntamenti di preghiera, in realtà, sono sempre più partecipati), quest’anno – in vista anche di un momento comunitario molto delicato e importante, che saremo chiamate a vivere nel prossimo mese di giugno – abbiamo deciso di “regalarci” un anno tutto per noi. Una specie di “anno sabbatico”, in cui ci prenderemo maggiore cura le une delle altre, con l’unica preoccupazione di crescere insieme, nel reciproco ascolto e nella reciproca accoglienza. Avendo già seguito, lo scorso anno, la prima annualità dei corsi “darsi pace”, e sperimentandone la fecondità, ho desiderato che anche le mie sorelle potessero usufruirne. Non però ciascuna singolarmente, ma tutte insieme, per crescere insieme verso Dio in una comunione fraterna sempre più profonda. Noi consacrati cosiddetti “contemplativi”, cui non è data alcuna forma di apostolato diretto, non abbiamo altro scopo nella vita se non quella di offrire a Dio (singolarmente e comunitariamente) le nostre umanità – povere e fragili come sono – perché Lui le ricrei in un pezzetto di Regno, in una scheggia di mondo nuovo. Non tanto e non solo per noi stesse, ma anzitutto per ogni altra creatura, che vive sulla faccia di questa terra. Collaborare con Lui credendo in un’umanità nuova possibile, già ora su questa terra. Giocare tutto su questa scommessa. Credere ed accettare la sfida del Vangelo: la novità assoluta dell’amore nuovo, che è l’amore al nemico (“da questo vi riconosceranno: da come vi amerete” … e “amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” … “non c’è amore più grande, di chi dona la propria vita”) . Il che significa, secondo la “rivoluzione copernicana” operata da Cristo accettare di farsi “destrutturare” e “ricostruire da Cristo (se non vi convertirete e non ritornerete come i bambini….). Non è facile, non è immediato, ma è l’impresa della vita. La sua grande scommessa.
    Noi consacrati non siamo migliori degli altri: come tutti gli altri siamo solo dei “poveracci” e delle “poveracce”, che abbiamo creduto ad uno sguardo d’amore posato un giorno su di noi, e su quello sguardo, fidandoci, abbiamo giocato tutto, gettando nel Suo Nome, le reti della nostra vita nel Mare del Suo Amore. Credendovi.
    Questo, all’inizio. Solitamente, con l’entusiasmo di chi comincia. Poi, siccome Gesù non dice mai tutto in una sola volta (sa troppo bene che, altrimenti, non lo seguiremmo, ma fuggiremmo subito da Lui), gradua lo svelamento della nostra verità in proporzione alla nostra capacità di accoglierla. Piano, piano – ed è Misericordia – mostrandoci il Suo Volto, ci svela la verità di noi stessi, la nostra fragilità, le nostre inconsistenze, la nostra povertà. E qui comincia il cammino.
    Cammino che, l’anno scorso, si è intersecato con i gruppi darsi pace. Un tassello in più, uno sprint ulteriore, che ci aiuterà ad accogliere e a vivere meglio la sfida. La sfida bella ed entusiasmante – nonostante la sua attuale drammaticità – della vita.
    Sono contenta di fare questo pezzetto di strada con voi. Sono contenta che potranno entrare in dialogo anche le mie sorelle. Come sono altrettanto sicura che questo percorso comune ci aiuterà – come Comunità – nella maggiore conoscenza di noi fraternamente condivisa (fin dove questo sarà possibile: il rispetto della libertà è sacro), a vivere più profondamente la comunione reciproca nella reciproca accoglienza e in un sempre più profondo reciproco perdono e dono di reciproca misericordia.
    Perdonate la lunghezza: spero di non essere stata pesante. Avrei altre cose da aggiungere, anche in risposta ai singoli commenti, ma per il momento, essendomi dilungata anche troppo, mi fermo qui. Ci sarà altro spazio e tempo per dialogare ancora con voi.
    Per il momento saluto tutti abbracciandovi. A Vanna, che abbiamo avuto la gioia di conoscere personalmente, un pensiero particolare. Ma a tutti e a tutte, indistintamente, e volendovi bene, un abbraccio forte. Ed un sorriso. Buon viaggio a tutti, uniti, angela

  16. Ad Angela e a tutti coloro che hanno commentato nel blog,

    grazie di cuore, davvero un bel viatico per la nuova annualita’ queste parole tanto sincere e profonde!
    Un abbraccio. Rosaria

  17. Bella, veramente bella, grazie di cuore per averci donato la tua testimonianza, grazie Angela.

    Felice

  18. grazie di cuore Angela per averci donato la tua testimonianza,il tuo coraggio nel metterti a nudo , nel guardare nel profondo …delle emozioni ,nell’aver lavorato sodo ….e i frutti si vedono!! e sono così gustosi da volerli offrire a chi ti sta intorno…..che bello camminare insieme! ti abbraccio affettuosamente e fraternamente ….irene

  19. Thank you ” NM” for just being YOU.

  20. Grazie per avermi indicato questa lettera. Grazie per questa testimonianza. Pur avendo dei percorsi cosi diversi mi sento cosi vicina alle tue paure. Grazie per non averle nascoste. Mi sento meno sola. Un caro abbraccio. Chiara

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