Seguimi

Commenti

  1. Seguimi

    Parola viva anche dentro le mie profondità, luce risanante che mi libera dalla disperazione e dalle paure che contraggono la sostanza dell’anima e cambia la mia piccola forma perché io assuma la forma di Figlio.
    Nel mistero che sono, aderire alla fede del Figlio è questa forma di consapevolezza, è portare in me e tra gli altri la presenza di Dio, la parola di Dio.

    Insieme a voi imparo a lavorare su me stessa perché ogni giorno, ogni atto possa nascere da questa fede.

    Grazie Vanna per le tue parole vibranti che fanno sentire la dolcezza e la forza della Parola che vive, che guarisce, che salva.
    Un forte abbraccio.
    Giuliana

  2. maria cristina sorcini dice

    grazie Vanna per la tua bella testimonianza, la tua amicizia e servizio in terra umbra!
    M.Cristina

  3. Cara Vanna, è stato piacevole e coinvolgente seguirti in questa tua riflessione, sentire la corrispondenza d’impegno e il riposo di chi è arrivato ad accogliere l’invito in pienezza, un “si” abbandonato, fidato, affidato per lasciarsi trasportare con mente lieve.
    L’espansione della Luce che sentivo premere dentro di me e il desiderio profondo di uscire dalle tenebre avvinghianti, mi riconduce a quel grido di aiuto nella fede che feci tanti anni fa, poi come una pioggia di Grazia l’incontro con i gruppi Darsi Pace, un’esperienza concreta di guarigione e di trasformazione, di liberazione da tutti i presupposti errati e accumulati da generazione in generazione, … aria, apertura infinita, novità di parola.
    Il tuo dire “non ho dubbi” risuona in me con la stessa certezza e mi fa venire alla mente “credete e tutto vi sarà rivelato”, è così, un divenire continuo di novità, di vita nuova, a ogni istante di fiducia corrisponde un’apertura di Luce … e il cammino continua.
    La Luce che premeva in me da sempre si è manifesta e adoperando le tue parole “ha dilatato il suo spazio di generazione donando coraggio, determinazione, forza, incremento, fermento di vita”, grazie Vanna, mi hai aiutato a rivivere la potenza dell’invito di Gesù “Seguimi” e il mio rinnovato “si”.
    Ti abbraccio con affetto. Patrizia

  4. “Voglio seguirti!”. Così io Lo seguo: con la mia continua riconferma a Lui! Un sì continuo che si amplia gradualmente! Ho la certezza che Lui è già nella mia parte elevata ed io devo solo abbracciarlo, integrarlo con la mia parte ferita, per essere nell’integrità e nella gioia totale, in me cioè!
    Grazie Vanna per le tue parole! E’ bello scoprire quante e diverse siano le strade per seguirLo, ma tutte….. riportano a Lui…
    A te e a tutti un abbraccio Maria Rosaria

  5. Grazie cara Vanna, le tue parole limpide sanno calmare la mia fretta e dare riposo alla mente congestionata.
    Non c’è altro da fare che porsi in questa sequela misteriosa, che ci sposta da dimensioni tristi e inquiete verso stati areati dello spirito nei quali “tutto sarà bene, ogni sorta di cosa sarà bene” (Giuliana da Norwich).
    Un abbraccio. Paola

  6. …se penso che la tua risposta al “seguimi” ti ha portato sino a “casa mia” non posso che dire e dirti GRAZIE. Il camminare di uno solo apre la via a tanti, così come Gesù che si è fatto Via per farci passare nella Vita come Lui, da Vero Uomo. Quanto ci fa bene sentire che DAVVERO E’ COSI’ – che le Sue Orme sono Luce anche “se oscure” – perché molti lo sanno per esperienza, e tutti lo vogliamo sapere ormai solo in quel modo …proprio come atto di fede, di amore e di speranza.
    a te, Vanna, un abbraccio forte
    elisabetta

  7. Grazie cara amica e compagna di viaggio,
    seguiamo insieme questa Luce che ci illumina,
    qualsiasi terra percorriamo.
    Un abbraccio dall’Umbria!
    Brunella

  8. giancarlo salvoldi dice

    Un “seguimi” che ovviamente non è da automa, ma che anzi è esttamente il contrario, e attiva al massimo la ricerca con tutta l’intelligenza che hai e con tutto il cuore che hai: un “si” come l’ha detto Maria.
    Nella logica dell’incarnazione, quel “seguimi” dice di ascoltare la Parola e di cercare dentro di te come si propongono Via, Verità e Vita.
    Il percorso di “darsipace” è antico come la Parola ed è nuovo come metodo: indica la via della guarigione, il modo concreto ed efficace di curarsi, perchè se uno si sente solo colpevole ed indegno può anche rinunciare e pensare che la Buona novella non sia per lui, non sia per tutti ma solo per chi è “buono” .
    Così invece ci rendiamo conto delle nostre ferite e comprendiamo che possiamo farcela, vediamo il percorso e possiamo con entusiasmo buttarci nell’avventura della nostra trasformazione, che è faticosa ma possibile.
    La testimonianza migliore che possiamo dare di Cristo è quella della nostra esperienza di fede e di progressiva guarigione, di buona convalescenza.
    grazie, giancarlo

  9. L’intensità e la vibrazione delle tue parole mi tocca corde profonde, carissima Vanna! Questo accade in Darsi Pace!
    Seguimi.. è solo la forza della fede che davvero ci salva e ci risana donando.. fermento di Vita .

    La realizzazione degli stati durante la meditazione è frutto del dono della Grazia che ogni giorno, o meglio ogni istante, ha bisogno del nostro deciso sì, di quell’adesione totale che è lo spartiacque dellla vita.

    Solo qui, insieme, posso anch’io seguire questo flusso nell’abbamndono fiducioso poichè “Dorma o vegli, di notte e di giorno il seme germoglia e cresce come egli stesso non lo sa.”Mc 4-27

    Grazie Vanna, la tua testimonianza mi fa sentire in comunione.
    Un grande abbraccio Rosanna

  10. Carissimi voglio ringraziarvi uno ad uno per il dono dei vostri interventi. I vostri commenti trasmettono la profondità, l’intensità, la vitalità che il cammino di fede dona alla nostra vita.

    Grazie alle caratteristiche di questo sito possiamo qui apertamente condividere l’esperienza della nostra vita spirituale. Questo spazio lo sento unico come possibilità per comunicare la nostra intima e sempre misteriosa relazione con Dio.

    Comunicare l’esperienza della relazione con la “Parola” implica imparare un linguaggio nuovo, implica imparare a modulare la sua vibrazione per dare voce fluida all’alta frequenza della la vita nascente in noi.
    Per ora i miei sono balbettii e come tali un po’ titubanti e timorosi di non essere compresi.. confido nel cammino.

    Grazie Giuliana, Maria Cristina, Patrizia, Maria Rosaria, Paola, Elisabetta, Brunella, Giancarlo, Rosanna per il calore della vostra vicinanza e la ricchezza dei vostri commenti . Vanna

  11. Seguimi…
    sì, è una parola che nasconde un mondo di pace e di redenzione..
    Nel mio percorso, però, mi sono imbattuto in uno scoglio, che non riesco a superare…
    E lo scoglio è rappresentato dal Vangelo e, in particolare, nel suo comandamento più importante “Amatevi gli uni gli altri”.
    Io non mi sento pronto all’amore e, comunque, non riesco a vederlo come un comandamento, come un dovere.
    L’amore per me dovrebbe essere spontaneo, sgorgare dalla mia pienezza… ma se sono vuoto non sgorgherà nulla, men che meno potrò amare perché mi è comandato…
    La relazione con il divino dovrebbe essere secondo me “pura”, dovrebbe essere un collegamento diretto e silenzioso, senza precetti di alcun tipo, nemmeno quello dell’amore.
    Però le parole di Gesù sono inequivocabili: è un precetto. Amatevi gli uni gli altri. Come può l’amore essere un dovere?
    Aiutatemi a comprendere, perché ne va della mia fiducia nella sacra parola…

  12. “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” Gv 13,34
    “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.”
    Caro amico che ti poni il problema del comandamento dell’amore, la tua questione è davvero importante… Si può comandare l’amore? Non provo nemmeno a rispondere, perchè, come dice Marco, prima bisognerebbe aver chiaro cos’è l’Amore. E poi, forse sarebbe più facile dire cosa non è: non è un sentimento! Si potrebbe dire che l’amore è Volontà di Bene… e mille altre cose.
    Ma vorrei semplicemente offrirti l’intero versetto da cui hai tratto le parole del “comandamento”. Son convinta che immergendoti in esse la tua fiducia nella sacra Parola crescerà ogni volta che le farai risuonare nel tua tua mente e nel tuo agire.
    “Come io ho amato voi, così amatevi…” Si tratta di una novità assoluta poiché ci viene offerto un “come”, un modello, un contenuto, una serie di atteggiamenti e sentimenti e la capacità stessa di amare – Lo Spirito Santo in noi… E quando ci viene detto “questo vi comando” secondo me significa che non ci viene chiesto “altro che questo”, quindi libertà assoluta di amare. E visto che noi siamo inclini a fare invece tutt’altro credo sia davvero dono della Provvidenza sentirci dire che la nostra libertà si realizza solo facendoci UNO con Dio e con ogni persona, amando, appunto.
    Ma credo di aver detto troppo e allo stesso tempo niente… Forse proprio il “seguimi” – cioè andare dietro a Lui, sui suoi passi, con cuore vergine da qualsiasi concetto o preconcetto – può illuminare il senso di questo comandamento. Tenere gli occhi su Gesù, sul suo “modo” di amare chiarisce molte cose… con ciò non è detto che poi si sappia imitarlo.
    Grazie dello stimolo che ci hai offerto.
    elisabetta

  13. Ad Anonymous ..Il comandamento dell’amore nasce da un invito a realizzare la nostra vita fondandola sull’amore, un progetto davvero grandioso per ogni uomo.

    Il cammino che ci indica Gesù è un invito libero, a cui possiamo aderire o no e la decisione è solo nella fede. L’amore è una esigenza vitale per ogni uomo, senza l’amore la vita si spegne, inaridisce, muore!
    Che cosa è l’Amore se non la Vita stessa? Che cosa è la Vita se non Dio?

    Come ci ama Gesù? Testimoniando con la sua vita che l’amore è Unione con il Padre in una dinamica relazionale continua, sempre viva e sempre nuova. Il comandamento dell’amore è un invito a ricollegarci, per mezzo di Cristo, con la Fonte, a risalire alla Sorgente di Vita Vera.

    La via dell’Amore è la realizzazione della vita in pienezza, possibile all’uomo che realmente e concretamente impara a cambiare visione di sé, del mondo, di Dio.
    Un progetto di conversione profonda che trasforma la vita da dentro. Un percorso da imparare e chissà in quante lezioni perché noi non siamo capaci di amare e siamo terrorizzati di amare come Dio ci ama, pur anelandolo profondamente.

    Il cammino formativo che “ Darsi Pace” propone è un cammino iniziatico in cui stiamo imparando concretamente, dentro le nostre vite, a intuire che la via è una via di realizzazione umana uscendo da immagini e pregiudizi che ci allontanano dalla verità. Un lavoro quotidiano su noi stessi fuori da ogni ideologia astratta e da moralismi religiosi per collaborare e incrementare la vita nascente in noi.

    Spero di averti un po’ risposto. Auguri di cuore per la ricerca della Verità. Vanna

  14. leggo queste parole di esperienza vitale e mi vedo contratta nella diffidenza ,
    nella paura di essere fregata un’altra volta,nella paura di non farcela…………………
    vorrei alzare gli occhi verso la luce …..

  15. giancarlo salvoldi dice

    Cara Anonymous, “vorrei alzare gli occhi verso la luce” significa che sai che c’è, e soprattutto che ti affascina.
    Non è detto che si riesca ad imboccare la strada giusta ai primi tentativi, ed è bene diffidare, saggiare, verificare.
    E’ stato scritto :” Siate candidi come le colombe ma prudenti come il serpente”.
    La tua vita è preziosa, e i tuoi precedenti tentativi non devono spegnerti: prova, e hai sempre la libertà dei figli di Dio.
    A “Darsipace” inizialmente ho resistito, era paura, e al primo incontro fremevo di rabbia.
    Dopo sette anni ringrazio perchè la mia vita è cambiata in meglio, molto.
    Questa sera pregherò che tu riesca a superare le tue paure. GianCarlo

  16. Intuisco anche io che l’amore è il punto di arrivo di un autentico percorso spirituale ed iniziatico.
    Il problema, non da poco, è che amare gli altri senza prima aver risolto i nodi dentro di noi può essere secondo me pericoloso, perché in tal caso rischiamo di confondere il vero amore con altro, che amore non è, creando danni che nemmeno ci immaginiamo.
    Anzi, spesso “amare” gli altri è solo un modo di distogliere lo sguardo da noi stessi, un tentativo di colmare un vuoto esistenziale che ci pervade…
    ma in questo modo l’amore non è un dare, è un prendere.
    Ripeto, come può l’amore essere “comandato”?
    Devo alzarmi ogni mattina con il compito, il dovere di amare?
    “Ama il tuo prossimo come te stesso”…
    perché nel vangelo ho spesso la sensazione che l’ago della bilancia sia sempre spostato sul prossimo, quando invece l’amore per se stessi dovrebbe essere la sua indispensabile premessa?

  17. Gabriella dice

    SEGUIMI… è la Parola che mi precede ogni giorno fin dalla mia adolescenza ed è diventato un imperativo sempre più esigente perché è in gioco la mia felicità … e più passa il tempo la gioia è di poter rispondere “Maestro ti seguirò ovunque andrai” …

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