La resa

Commenti

  1. Grazie, perché queste persone hanno veramente offerto la loro vita perché noi comprendessimo la verità di questo cammino, si sono trovate davanti improvvisamente un compito grandissimo e “totale”… e non hanno detto di no.

    Mi ha fatto pensare a questa storia, che pure mi aveva molto compito…

    “«Ancora una volta rendo grazie a Dio, che attraverso chi mi ha rapito mi ha messo a confronto con la Sua parola, facile a leggersi e a comprendersi. E sono grato anche ai sequestratori. Non avrei mai immaginato, in quel momento, la meraviglia che sarebbe stata per me passare quei mesi ascoltando Nostro Signore».”

    http://www.tracce.it/default.asp?id=266&id2=358&id_n=48492

  2. Ho corretto l’autore

  3. Ciao Marco,
    sì, proprio vero quanto scrivi, attraverso queste testimonianze comprendiamo la verità del cammino che stiamo facendo.
    Avevo letto la lettera di Kayla su un quotidiano e non mi ero assolutamente accorta che quella frase: “Mi sono arresa al Creatore” fosse rimasta in me.
    Eppure c’era ed è venuta fuori in una circostanza per me difficile. Benedetta frase … mi ha aiutato a mollare la presa. Ad arrendermi alla Sua Opera, a lasciarmi lavorare.
    Non è forse questa l’azione dello Spirito ?
    Non credo che Kayla scrivendo questa lettera avesse pensato che poteva agire al di là delle sue intenzioni.
    un saluto.
    alessandra

  4. Grazie, carissima Alessandra, molto toccante questa testimonianza, che ci ripropone l’antica domanda: quando dobbiamo resistere e operare, e quando invece non possiamo far altro che abbandonarci nelle mani della vita, in un’impotenza che però non perda la speranza?
    E’ in fondo il tema su cui rifletteva anche Bonhoeffer: Resistenza e resa …
    Un abbraccio. Marco

  5. Il tuo post, carissima Alessandra, mi fa ri-attraversare la mia vita e vedere quanto tempo mi ci è voluto per giungere alla resa, non percepita come fallimento, ma come assunzione di responsabilità.
    Ora è la pratica quotidiana che mi aiuta ogni giorno a non lasciarmi rinchiudere dai raggiri mentali nell’ illusione egoica di autonomia per abitare un po’ di più nella Parola che mi salva.
    Grazie e un abbraccio.
    Giuliana

  6. Carissimi, non posso non concludere questo post raccontandovi che la sua pubblicazione è avvenuta “per caso” proprio mentre, di nuovo,a distanza di tempo, sto rivivendo una situazione molto simile a quella che ha generato “la resa”.
    Qualcuno le chiama “Dioincidenze”.
    La paura c’è, ne sono sempre più consapevole; ma lo stare nella situazione è vissuta in modo diverso.
    Non è possibile, secondo me, non continuare nel lavoro.
    un saluto
    Alessandra

  7. La pazienza sia nella resa che nella resistenza mi sembra e credo sia la via più corretta su cui puntare e mantenere la forza fino alla fine.
    Un saluto a tutti e grazie per i commenti e il bel post.
    Fabio

  8. Che gioia condividere con Fabio le riflessioni sul post e scrivere il suo commento!
    Se fossi stata meno impulsiva prima di inviare il commento avrei tolto il mio nome; mi accolgo sorridendo e lascio andare.

  9. Quando sono debole, è allora che sono forte.
    Ti abbraccio con affetto.
    Brunella

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