Ungaretti: barlumi dell’iniziazione

Commenti

  1. Credo che le parole creative del poeta risuonino, così rilette, come portatrici di vita nuova e di ricerca fondante, non solo un’emozione ma un percorso di senso.
    Penso a quanto nutrimento potrebbe dare ai nostri giovani uno studio così condotto.
    Ciò mi fa ripensare all’insegnamento in chiave evolutiva- trasformativa, proprio come ad una pratica, nella quale innescare processi di apprendimento integrandoli con tutti gli aspetti della persona, per divenire coscienti del proprio cambiamento e delle potenzialità che ciò mette in essere.
    Meditazione , silenzio, ma anche umiltà nel dedicarsi ad un vero nuovo ascolto reciproco.

  2. Complimenti e grazie del vostro prezioso contributo.

  3. Che bello gustare questa prima opera del gruppo cultura fatto da tanti giovani!!!
    Mi colpisce anche la sintonia sincronica con il post di Marco Castellani:” Imparare a parlare “. Letti insieme ci danno risonanze e chiavi per una nuova interpretazione operativa, per un ascolto-rilettura di un poeta come Ungaretti che all’inizio del 900, da dentro gli Inferi della 1.a guerra mondiale inizia a balbettare come un neonato per dare voce all’indicibile . I versi che avete evidenziato mi arrivano come dei gemiti dello Spirito. Veramente alcuni poeti hanno con grande coraggio vangato per noi la terra .aiutandoci a diventare consapevoli della impellente necessità di rovesciare lo sguardo per contribuire a far nascere una nuova umanità umilmente contempl-attiva. E’ tempo, partendo da piccoli gruppi, di imparare ad abitare poeticamente il mondo, di crescere negli incontri e anche nelle contraddizioni per prendere responsabilmente ognuno il proprio posto, diventando capaci di stare gli uni con gli altri e di cantare un CANTO NUOVO. KYRIE, AMEN , ALLELUIA.
    GRAZIE, Andrea e gruppo cultura

  4. Che bello gustare questa prima opera del gruppo cultura fatto da tanti giovani!!!
    Mi colpisce anche la sintonia sincronica con il post di Marco Castellani:” Imparare a parlare “. Letti insieme ci danno risonanze e chiavi per una nuova interpretazione operativa, per un ascolto-rilettura di un poeta come Ungaretti che all’inizio del 900, da dentro gli Inferi della 1.a guerra mondiale inizia a balbettare come un neonato per dare voce all’indicibile . I versi che avete evidenziato mi arrivano come dei gemiti dello Spirito. Veramente alcuni poeti hanno con grande coraggio vangato per noi la terra .aiutandoci a diventare consapevoli della impellente necessità di rovesciare lo sguardo per contribuire a far nascere una nuova umanità umilmente contempl-attiva. E’ tempo, partendo da piccoli gruppi, di imparare ad abitare poeticamente il mondo, di crescere negli incontri e anche nelle contraddizioni per prendere responsabilmente ognuno il proprio posto, diventando capaci di stare gli uni con gli altri e di cantare un CANTO NUOVO. KYRIE, AMEN, ALLELUIA GRAZIE, Andrea e gruppo cultura. Giuseppina

  5. Sento quasi come in un “grido”: Sì , sì che sicuramente molti poeti hanno trasformato in parole ciò di cui hanno fatto esperienza interiore.
    Un “attraversamento” coraggioso, perché farlo fa paura! … e per poterlo fare, richiede a volte e per l’Uomo “comune” in genere, l’aver già provato tutto, tentato tutto ed il sentire di non aver “ormai più niente da perdere” perché: “Ho già perso tutto” ed il “perdere tutto” non è certo qui riferito alle “cose mortali”.
    E con questa certezza, l’unica a mio sentire vera perdita, se perdita è, … allora si inizia a scendere giù fino in fondo a sprofondare fino ad arrivare nella pozza stagnante della disperazione umana, Tutta! E da lì poi, da quelle acque sporche in cui ci ritroviamo ad “annaspare” a cercare di stare a galla, con le facce sporche di fango, tanto da non riconoscerci nemmeno in volto, lì da quei luoghi, molti poeti ne sono sicuramente poi risaliti con un “balzo”, con quella Forza cioè, che dà anche solo il coraggio d’esser stati lì in quelle profondità buie e scure e fredde e come ben sottolineato, immersi senza però lasciarsene travolgere che è una chiave importantissima per non perirne e che solo senza identificarsi con tanto dolore, in tutto quel buio denso come liquido nero, allora da quel punto sì, si può passare “oltre”, oltre i dolori delle ferite umane e fare quel “balzo liberatorio” in un luogo senza più confini, talmente espanso e brillante nella sua luce ed interiormente accogliente, da non trovare più un senso al “lamentarsi umano”, come in “Destino” viene ricordato e acquista un senso invece a questo punto sì, il “travaglio umano”, perché attraverso quella “porta”, quel “varco” aperto dal travaglio appunto è necessario passare per trovarne – Il Senso ! – , uscendo così dalla mia piccolezza umana, da quell’esser “Chiuso fra cose mortali”, come in “Dannazione” fa sentirne forte la morsa, la stretta dal quale oggi e in modo sempre più “disperante” ci sentiamo nel quotidiano vivere o meglio nel quotidiano malamente sopravvivere … tutti su un nuovo fronte, chi in prima linea, chi nelle retrovie a lottare nella polvere confusa della battaglia.
    In queste poesie leggo il percorso Umano nel suo “Cercare” quel “qualcosa di più”, oltre la materia, perché della materia ne riconosco i pesanti limiti e dell’Umano ne percepisco velati i misteri.
    E sentendo che è necessario passare quella soglia “oltre” tutte le ferite umane, superando il buio e per farlo è necessario mi abbandoni a quel prender atto che “ è così “, senza illusione, senza necessità di particolari ragionamenti o di “folli”emozioni e senza esserne travolto e poi ulteriormente imprigionato e mentre faccio questo, accade il “balzo” e sono così un passo oltre quella soglia e posso Iniziare a riconoscermi come parte del tutto, una “docile fibra dell’Universo” con le parole di Giuseppe Ungaretti, così delicate, così forti.
    Barbara P.

  6. Grazie, giovani del gruppo cultura. Il vostro lavoro è prezioso e avete debuttato molto bene sul blog. Questa scelta dei versi di Ungaretti scava dentro l’anima e aiuta a capire il nostro processo di rinnovamento e a parteciparvi attivamente. Mariapia

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