Dare senso alla vita

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    Tutta la storia bellica dell’umanità ha aspettato i liberatori, di questo o quel popolo, in tante terre e lungo i secoli.
    Perfino gli Apostoli aspettavano un messia potente, un capo politico-militare che con la spada spezzasse il giogo di Roma.
    Nell’immaginario collettivo l’insurrezione cos’è se non pietre, spade, assalti alla Bastiglia o al Palazzo d’inverno?
    Oggi molti blak-blok sognano o vaneggiano una liberazione che le bombe molotov mai porteranno loro .
    Robespierre è sì riuscito a mettere il re sulla ghigliottina, ma ci è finito anche lui stesso, e alla fine è arrivato Napoleone.
    Ora noi, col cammino di “darsi pace” stiamo imparando che l’insurrezione non può che essere quella dell’anima, che permette a ciascuno di noi di far emergere la nostra nuova umanità, attraversando il “vergognoso” disagio esistenziale.
    E’ ridare senso alla vita, è praticare realmente e concretamente la creatività, o meglio la co-creatività.
    Quindi non esistono liberatori, ma ciascuno può solo liberare sè stesso, per favorire la liberazione vera del mondo.
    Ma, caro Buffolo che non conosco, io devo anche dire che ho avuto bisogno di qualcuno che mi rivelasse questo, e che mi avviasse al processo iniziatico in cui mi sono inserito: qualcuno un po’ liberatore c’è stato, anche se solo per aiutarmi a spiccare il mio volo.
    Mi piace l’immagine delle ideologie e delle teologie “chiavi in mano” che non funzionano più: grazie a Dio.

  2. Ciao Mario, mi allaccio con piacere al tuo pensiero riguardo la – concretezza – e nel ricercare – un senso – … e concordo per come lo spieghi.
    “ … Concretezza significa reale possibilità di cambiamento a partire da sé qui ed ora. … “dici in semplici parole e già queste bastano a dare un – senso – a tutto il lavoro su di sè, che ognuno qui in questo luogo svolge, nel procedere a liberarsi, sempre più, di pesi che gravano in modi talvolta ormai insopportabili, insostenibili, sulle nostre vite quotidiane.
    Confermo a testimonianza già come nell’accoglienza e in una reciproca concreta e reale condivisione nei gruppi, tra persone anche molto diverse tra di loro per età ed esperienze di vita, si apra la possibilità alla libera espressione per ognuno, nel tentativo, o meglio, nell’intenzione a recuperare, ricontattando in noi quella parte creativa proprio perché spirituale e che senza questo lavoro, ognuno di noi rischia di perdere e magari, in alcuni casi, senza neppure mai aver conosciuto.
    Felice d’esser qui insieme, Grazie e ciao, Barbara

  3. mariapia porta dice

    Caro Mario!
    Mi piace questo tuo insistere sulla concretezza, che significa che ognuno di noi può agire per la trasformazione di sè stesso in ogni situazione della vita, soprattutto in quelle quotidiane; ma concretezza non è, secondo me, immediatezza, facilità, assenza di diuturno esercizio, la fatica è inevitabile, non facciamoci illusioni, ma è anche bello incontrare difficoltà e impegnarsi a superarle, è l’avventura della vita, non ci si annoia mai . Mariapia

  4. Grazie per la tua bella riflessione sulla ricerca di un Senso, l’ho collegata a quella frase di di René Char che compare sulla pagina facebook di Darsi Pace e che ho cercato di tradurre, spero esattamente.

    “L’Essenziale è costantemente minacciato dall’insignificante”

    Questa frase mi ha stranamente rincuorato, perché afferma che nell’immenso disordine che ci circonda è comunque presente, anche se nascosto e fragile, un Ordine, un Senso, che può essere trovato se “Su di esso si esercita la preghiera della decifrazione” (U. Eco).
    Un caro saluto

Inserisci un commento

*