Ciò che le stelle possono ancora dirci

Commenti

  1. Caro Luca,

    leggo con molto interesse questo tuo articolo che – a mio umile avviso – risplende in maniera assai bella delle tematiche del gruppo “AltraScienza”, che sta muovendo i suoi primi passi nel percorso di creatività culturale avviato un po’ di mesi fa da Marco Guzzi, come una conseguenza “fisiologica” del lavoro dei gruppi Darsi Pace. Un lavoro, questo, che porta ad una ridefinizione anche del modo di concepire l’espressione della cultura, in modo da riflettere questo “nuovo e antico” punto di vista sull’uomo e sul mondo.

    Il gruppo AltraScienza, in questo contesto, si occupa di ricercare un nuovo modo di relazionarci al sapere scientifico, che tenga pienamente conto del soggetto che indaga, come parte integrante del processo conoscitivo, rigettando tanto l’approccio aridamente riduzionistico quanto le improprie deviazioni new age (spesso comunque sviluppatesi come reazione, quasi come “ombra” del primo), ma comprendendo il nuovo ruolo dell’uomo e del suo sentire dentro il processo conoscitivo (molto bello al proposito il tuo accenno alla meccanica quantistica, in questo contesto).

    Il gruppo sta al momento esplorando l’utilizzo della piattaforma Medium per esporre pubblicamente alcuni primi “semi di lavoro” e spunti di riflessione: il sito, che è in piena sperimentazione, è consultabile qui https://medium.com/gruppo-locale

    Mi piacerebbe ospitare tra i vari contributi anche il tuo intervento (se nulla osta), perché lo vedo molto centrato sul nostro lavoro. Se la cosa ti interessa e ti fa piacere, possiamo contattarci per i dettagli, via Email o Facebook.

    Grazie!

    Marco Castellani

  2. Tante grazie, Marco, per il tuo apprezzamento. Diffondi pure questo scritto ovunque credi possa essere più fecondo e utile agli spiriti umani! ..
    La mia passione per l’astronomia, così come per altre scienze naturali quali geologia e climatologia, è stata enorme da sempre, e ora ho capito che è così proprio perché l’occhio estetico col quale osservavo tutto ciò mi rivelava in parte la meta fondamentale della ricerca umana, il Principio divino infinito e immortale delle cose.
    “Scienza” è l’equivalente latino di Sofia, cioè il sapere umano. Se è vero quello che diciamo sempre, è giunto il momento di inaugurare una scienza contemplativa, cioè studi analitici e profondissimi sulla realtà, la cui finalità è la sempre più potente contemplazione del mistero che sono tutte le cose, ogni singolo atomo dell’universo. Ecco il paradosso della sempre maggiore limpidezza del mistero. Io, da parte mia, non so in che altro modo vivere l’analisi musicale o letteraria. …
    Questa la missione più grande del gruppo Altra scienza.
    Das ist unsre einzige Zukunft! –

    Tanti saluti e grazie!
    Luca.

  3. Grazie a te Luca,

    se ti fa piacere presentare l’articolo con il tuo nome, dovresti postarlo tu stesso sul nostro sito. In caso, fammi sapere che ti spiego come fare 🙂

    Volevo solo aggiungere che l’articolo su Facebook sta ottenendo un ottimo riscontro, superiore alle aspettative. Siamo a più di 300 persone raggiunte, e questo senza alcuna sponsorizzazione. Ciò mi conferma che c’è “fame” di una lettura ampia e unificante, di questo tipo… insomma c’è fame di senso, anche nella scienza. Mi pare una buona notizia!

    Un abbraccio,

    Marco

  4. Grazie Luca, la tua riflessione mi riporta il clima dell’ultimo intensivo a s. Marinella.

    Marco Guzzi lo ha chiuso dicendo che creare vuol dire portare avanti, illuminare la situazione nella quale ci troviamo a vivere, uno spazio-tempo piccolo apparentemente, ma potenzialmente infinito nelle sue potenzialità di creazione.

    Oggi abbiamo tanto bisogno di tornare a scoprire il mistero che siamo, ci siamo illusi di trovare la felicità dentro una forma di conoscenza che si rivela parziale, è necessario invece predisporci ad una forma di conoscenza più elevata che ci coinvolge radicalmente.
    Diventa indispensabile lavorare su noi stessi per avvicinarci alla libertà, alla speranza, all’ entusiasmo creativo reggendo ciascuno la propria postazione.

    Sono arrivata in Darsi pace dopo l’ascolto di una trasmissione radiofonica che si intitolava“ Guardare le stelle”, adesso nel laboratorio Darsi pace sperimento ciò che scrivi “la bellezza e l’infinità del cosmo sono anche la bellezza e l’infinità dell’uomo”.
    Lo vivo ogni giorno come dono inaspettato.

    Giuliana

  5. È la metanoia della nostra mente
    l’ unico vero strumento per vivere nuovamente il rapporto con noi stessi, con gli altri e quindi con l’universo.
    Rovesciamento dello sguardo, così difficile da attuare, nulla di ciò che ci circonda ci aiuta in questo. Anzi tutto ci distrae al contrario e ci allontana dal  “portare a compimento quel lungo e ben più grave viaggio dell’anima” come giustamente scrivi tu Luca in questo bellissimo post.
    Serve un profondo mutamento del pensiero abbandonando ogni certezza con umiltà, “trasformando il proprio spazio interiore in una pianura vuota, senza tutta quell’erbaccia che impedisce la vista” diceva Etty Hillesum. Proviamoci è l’unica salvezza!

  6. Caro Luca, ho appena “ripubblicato” il tuo articolo su GruppoLocale; con l’occasione mi sono permesso di aggiungere alcuni link (uno anche verso il mio blog, per legare un po’ le cose) e mettere un’altra immagine, così per diversificare un po’. Spero non ti dispiaccia!

    http://www.gruppolocale.it/2016/06/cio-che-le-stelle-possono-ancora-dirci/

    Un abbraccio e ancora grazie.

  7. Grazie davvero, Marco, per il modo meraviglioso con cui lo hai ripubblicato sul tuo blog. Devo dire che l’immagine è bellissima, anche perché c’è un imbarazzo pazzesco per quanto riguarda le foto dell’infinito cielo…
    Anche la scansione testuale da te scelta è buona, così come le evidenziazioni di frasi salienti.
    Sono davvero orgoglioso del successo che sta riscontrando.
    Di articoli in mente ne ho diversi ancora… spero di continuare questo contributo!

    Un caro saluto, Luca.

  8. Caro Luca,

    grazie a te per questo bell’articolo; mi sono permesso di evidenziare delle parti e aggiungere qualche link, nello “spirito” del blog GruppoLocale, anche perché una semplice ripubblicazione forse non avrebbe avuto molto senso d’essere! Nello stesso spirito ho cercato una diversa illustrazione, anche se quella apparsa su DP era già molto bella!

    Inutile dire che nei nostri blog di “altri-scienziati” (a proposito, c’è anche https://medium.com/gruppo-locale che ha appena ospitato un bell’intervento di Barbara Petronio) avremmo sempre molto piacere ad ospitare tuoi contributi! Quando vuoi, ehm, basta che bussi 😉

    Un caro saluto, Marco.

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  1. […] apparso originariamente sul sito del movimento Darsi Pace; ripubblicato qui (con piccoli interventi e aggiunta di link) con il consenso […]

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