Pubblichiamo la conferenza di Marco Guzzi, organizzata da “Sottosopra. Idee per ripensare il presente e immaginare il futuro”, che si è svolta il 28 maggio scorso presso la Scuola di Psicanalisi Freudiana di Milano.
Ciò che stiamo attraversando come società in questi anni è la rivelazione di una modalità ormai consumata di essere umani, e questa “rivelazione apocalittica”, che comporta una necessaria presa di coscienza sempre più estesa e diffusa, è il presupposto per un Movimento di contestazione radicale, di una Rivoluzione cioè, del tutto inedita, non violenta, allegra, e inesorabile.
Questa la tesi di partenza, sviluppata da Marco, anche attraverso un interessante dialogo con il pubblico presente.
In particolare è stato sottolineato una duplice aspetto della grave tendenza disumanizzante che è in atto e che sta accelerando la sua vorticosa distruttività:
- Il dissolvimento dell’io umano come principio libero e irriducibile, fondato sulla dignità della persona (art. 3 della Costituzione Italiana);
- L’annientamento progressivo del progetto democratico, da parte di oligarchie che hanno interessi confliggenti con quelli dei popoli e del pianeta in generale.
Il compito della cultura vera è quello di riconoscere e proseguire quelle tradizioni spirituali che sappiano nutrire di speranza la vita sulla terra, portando così avanti l’avventura di liberazione dell’umanità dai determinismi e dai condizionamenti che la opprimono.
Buona visione e buon ascolto!
Almeno la presenza per scongiurare un disastro senza precedenti, insieme di chi non ha voce, come sempre è successo.
riunirsi adesso, in un luogo di tutti, mi ero offerta per andare a parlare di pace, per la pace di visione e di spirito a chi fa la guerra, per la pace.
Anche nel mio piccolo voglio dar un senso x l’eternità. Seguendo un intuito profondo del cuore, il vangelo e maestri veri come qui.
Non so se c’è altra via Dell espressione di cui l espansione è la presenza, di fronte al male in tutta la sua realtà degli eventi, siamo semplici e un mistero, chiari in quello che vogliamo. Non mi sento leggera, stanca, e disperata.
Non so…. io mi sento solo, stanco e disperato. Da ormai molto tempo nutro un senso di sfiducia totale in questa umanità. Questa società non riesce e non vuole assolutamente cambiare. Di fronte a crisi sempre più gravi ci si muove solo per ritornare a fare nel più breve tempo possibile quello che si faceva prima della crisi; tornare a consumare, viaggiare, bere, divertirsi in posti affollati e senza senso, guardare programmi televisivi spazzatura, ecc… Sono abbastanza certo che individualmente possiamo essere, e rappresentare, solo una piccola fiammella che è testimone di un cambiamento radicale di umanità, fiammella pronta a generare un “fuoco” di un nuovo mondo a venire. Prima di questo cambiamento la società dovrà collassare su se stessa con molta sofferenza; solo allora si potranno gettare le basi per un mondo diverso. Prima di questa fase è utopico pensare che con comportamenti individuali si possa generare un significante cambio di rotta. A conferma di ciò basta leggere qualche libro di storia per trovare tesi a favore di quanto scritto sopra.
Un abbraccio,
Fabio