Schiavitù di massa o Rivoluzione Politica?
Una riflessione in occasione del Primo maggio

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    Ma è peggio di così, perchè i regime comunista più potente del mondo sta diventando la prima potenza del mondo.
    Il comunismo fallimentare cinese ha abbracciato il peggior capitalismo per tenere in piedi un sistema di potere disumano.
    In questa realtà mostruosa l’essere umano come persona viene negato alla radice, privato di qualsiasi valore e dignità, perchè non è un fine ma un mezzo.
    Oggi una buona parte del mondo si sta allontanando dall’Occidente deludente e guarda ai capitalismi della sorveglianza.
    Siamo deludenti perchè dimentichi delle radici messianiche delle idee di persona, dignità, libertà,: che pur non muoiono.
    Siamo capaci di creare ricchezza e quindi lavoro ed occupazione e risorse per vivere, ma la ricchezza viene proposta come fine, come felicità ( come si vede nel film “La ricerca della felicità”).
    Il capitalismo è molto meglio del comunismo per soddisfare i bisogni primari di persone e popoli.
    Ma ridotto al solo benessere materiale ha prodotto una cultura del non senso, del nichilismo, di morte, e crea non felicità ma angosce invincibili.
    La meravigliosa vita del corpo non è più desiderabile se non accompagnata dalla vita spirituale che è indispensabile alla persona come lo è l’amore di mamma e papà per il bambino.
    Noi siamo testimoni e costruttori di una integrità umana in cui si può trovare la felicità cui ogni persona aspira.
    “Liberazione interiore, trasformazione del mondo”. siamo benedetti ed abbiamo una responsabilità grave ma piena di gioiosa speranza.

  2. Ferdinando dice

    Analisi coerente ed attenta ma non condivisibile nella sua interezza. Più che di una “Stealt Revolution” sono propenso a pensare ad una “genesi interdipendente” di globalizzazione dei desideri, dei sogni, prospettive, spiritualità degli umani. Un po’ come avviene nella ‘ndrangheta” o nelle cellule terrostiche della “jiad”. Ovvero, ogni cellula mafiosa (allo stesso modo di quelle cancerogene) non ha bisogno di un capo assoluto, una Commissione di capi, un progetto, un trattato a tavolino per operare, piuttosto ha in sé conoscenze e competenze per operare in modo autonomo, salvo scontrarsi con altre organizzazioni quando si investono i confini. La globalizzazione dei mercati, delle reti distributive, dei mercati finanziari ha permesso ed accelerato che ogni “cellula capitalistica” si espandesse, inglobasse ogni aspetto della vita umana a piacimento. Le Privatizzazioni, le quotazioni in borsa, i mercati finanziari, le sovrastrutture lavorative hanno fagocitato e svuotato il lavoro di ogni senso di comunità. Ad esempio, Se pensiamo ad una squadra di calcio che rappresenta la comunità della città, in cui il 60-80% sono stranieri, che nulla hanno a che fare con il territorio locale, si capisce bene l’effetto globalizzazione che ha esteso la competizione tra i cittadini di tutto il mondo per diventare calciatori. Da un lato abbiamo una squadra di una città che in origine rappresentava un Comunità ben definita, dall’altra abbiamo i calciatori/gladiatori che la rappresentano che non hanno nulla in comune con la Comunità, se non il fatto di essere stati acquistati come qualunque altra cosa disponile sul mercato globale. Su questa incongruenza/bandiera si costruisce una identità fasulla, il cui unico filo conduttore è il capitalismo. Non vedo un disegno a tavolino, piuttosto tante monadi che si muovono con medesime dinamiche in una prateria libera e senza etica. Tra un ricco cinese, uno americano, uno saudita ed uno russo, non c’è alcuna differenza, c’è competizione fermo restando che non devono pestarsi i piedi, pena una guerra e una implosione di entrambi. Non ci siamo accorti di quanto stava accadendo? Vivaddio, Menti raffinate in grado di comprendere ciò ci sono state, ci sono e ci saranno. Questo libro proposto è un esempio, il problema che la stragrande maggioranza dell’umanità è attaccata alla sua squadra di calcio, alla sua ideologia, ai suoi piccoli benefit, tiene famiglia. Il problema vero è come l’intellettuale, la mente elevata, il poeta, il filosofo, riesca a comunicare l’illusione di questa sovrastruttura.

  3. Luca Cimichella dice

    Caro Francesco, il tuo testo mi illumina molto di una chiarezza e lucidità argomentativa che purtroppo non sento da nessun’altra parte. Queste qualità, unite ad una profonda e lungimirante ispirazione, sono l’anima di qualsiasi parola che oggi voglia apportare un minimo di luce in questo mondo, che altrimenti è già condannato.

    Un caro abbraccio e grazie,
    Luca.

  4. Salvatore Santagati dice

    Grazie Francesco.

  5. agapero@libero.it dice

    Grazie, Francesco!
    A me sembra giá inquietante la tua analisi (rispetto al commento che dice la situazione ancora piú grave: ma c’ è fondo al peggio?) soprattutto per l’inerzia che regna ancora ovunque, principalmente tra i giovani! Come Indispensabile, siete fra le eccezioni, e quindi una speranza! Gli altri milioni, attaccati ai gadget-surrogati del sistema mercantile capitalista, cosa fanno?
    Aspettano, ignari, che gli crolli il tetto sulla testa. E quando sará crollato, magari, si alzeranno e si muoveranno anche loro?
    Speriamo, magari, prima del crollo!
    Abbraccio. Brunella

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