Siamo nell’atmosfera predelirante del mondo

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4 risposte

  1. Grazie Gianmarco per questa riflessione che precisa sia i passaggi antropologici e che nomina anche i passaggi clinici, nei quali “il soggetto sofferente”, viva una specie di metamorfosi verso un mondo di ancor maggiore sofferenza.

    Mi pare che questo male sia una fase ineluttabile dello sviluppo del soggetto (la posso individuare anche in me) e dell’umanità, una fase di forte sofferenza che necessita, come dici giustamente, di cura e attenzione.

    Darsi pace ha la “pretesa” di offrire questo, strumenti e luoghi di cura. Nei quali i soggetti stessi diventano il luogo di questa trasformazione.

    Buon cammino

  2. Gianmarco trovo questo articolo molto chiaro e rivelativo rispetto a ciò che il mondo oggi sta attraversando. Credo che sia necessario davvero un lavoro di ognuno minuzioso, dove ci si levi la” coperta di Linus ” che ci tiene quel caldo apparentemente necessario, per guardare cosa abbiamo sotto, guardare le nostre membra scoperte e fredde per scaldarle in altro modo.
    Questo passaggio, che è proprio il lavoro di Darsi Pace è fondamentale, urgente altrimenti implodiamo come esseri umani e come società in un ‘anastrofè’ senza via di uscita.
    Grazie.

  3. Molto bello! In tutti gli ambiti della mia vita, così come nella scala planetaria, come tu ben argomenti, si sta sempre più rivelando così. La connessione è necessaria: con se stessi nelle parti distorte, così come in quelle gravide, nelle generazioni passate e future, che contemporaneamente ci appartengono e ci agiscono, nella pratica quotidiana, di ascolto costante, sintonizzazione, sincronizzazione,… La pratica quotidiana felicemente ferrea e necessariamente ariosa.

  4. Molto bello! In tutti gli ambiti della mia vita, così come nella scala planetaria, come tu ben argomenti, si sta sempre più rivelando così. La connessione è necessaria: con se stessi nelle parti distorte, così come in quelle gravide, nelle generazioni passate e future, che contemporaneamente ci appartengono e ci agiscono, nella pratica quotidiana, di ascolto costante, sintonizzazione, sincronizzazione,… La pratica quotidiana felicemente ferrea e necessariamente ariosa.

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