DarsiPolis
La passione per un mondo pienamente umano, e quindi divino

Commenti

  1. Un caro augurio di buon lavoro!

    Spero che Darsi Polis possa agire anche come una “sonda” spedita nella politica italiana ed internazionale, una sonda che vaglia tutto e trattiene ciò che vale (per dirla con San Paolo)… spero che raccolga dati ad ampio spettro, in ogni formazione politica e in ogni ambito, contenta e convinta di non essere di destra o di sinistra (categorie ormai ampiamente superate) ma di essere alla ricerca di quanto ci serve, anche in ambito politico, per fare il nostro cammino – quello per cui stiamo percorrendo le strade di questo pianeta, sotto questo Sole, in questo momento dell’anno particolarmente evidente.

    Che approfitti del fatto di non essere politica “in senso stretto” e in questa esatta libertà fecondi il suo lavoro. Spero soprattutto che elabori una visione e che abbracci anche e sopratutto… chi non dovesse condividerla, come sincero approccio ad una nuova relazionalità. Credo che mai come nella politica ci serve di accogliere e valorizzare ogni colore e ogni sapore, individuando in ogni ambito “persone o momenti di persone da guardare”, per dirla con Giussani.

    Un abbraccio,

    Marco

  2. Ciao Marco, ricambio gli auguri moltiplicati per cento, dati i tuoi numerosi impegni.

    Sì Marco, DarsiPolis è come una sonda, piena di iniziati, lanciata nella politica italiana e internazionale, una sonda che vaglia tutto e trattiene ciò che vale, come dici tu. E fanno un lavoro strano, dato che non sono politici di professione e neppure di destra o di sinistra.
    E sai come fanno?

    (Non scandalizzarti). Gli iniziati, dentro la sonda DarsiPolis riconoscono la necessità di lasciare andare questo mondo ora e sempre, e così fanno in ogni momento, in ogni istante, con calma ma decisi, perseveranti ma fiduciosi!
    Non sono influenzabili dalle seduzioni politiche, economiche di questo mondo.
    Sanno quello che devono fare e lo fanno; perché i loro occhi sono puntati su un altro mondo e da lì traggono la loro ispirazione ( ad un nuovo pensiero) e la loro vita!!!

    Ma, nello stesso tempo, i risvegliati amano questo mondo, lo nutrono e lo proteggono nello Spirito, lo curano dove possono, ne smorzano gli eccessi, lo contemplano e se lo godono.
    Cercano di comprenderlo iniziaticamente, lo proteggono, lo redimono certo, perché questo è il loro compito, e ( come dici tu), lo fecondano!!

    E così, le strutture economiche, politiche, cambiano.

    È veramente incredibile, contraddittorio, il lavoro dell’iniziato DarsiPolis, o Darsi Pace?
    Alla fine è lo stesso lavoro, ci sei dentro anche tu, ci siamo dentro tutti!

    Con simpatia, ciao

    Claudio

  3. Mario Murredda dice

    Congratulazioni per la vostra iniziativa ,mi dispiace che siete distanti per seguirvi dal vivo per me! saluti un sostenitore semplicemente !!!

  4. Un forte incoraggiamento anche da parte mia! Questo e’ un progetto con un enorme potenziale e con tanto cuore. Anche se a distanza, mi farebbe tanto piacere poter collaborare. Fatemi sapere se c’e’ qualcosa che io possa fare per supportarvi attivamente oltre che “psicologicamente”!

  5. Mariagrazia Rampazzo dice

    Caro Claudio,

    Ti propongo di fare una breve presentazione dei componenti del nuovo gruppo Darsi Polis con le loro qualifiche professionali attuali cosi da poterci fare una idea da quale pulpito “economico” scaturiscono queste proposte e per poter capire se il loro trascorso e’ da operai con famiglia che a fatica arrivanona fine mese o se appartengono a classi sociali piu’ benestanti ! Ti ringrazio penso che questo dettaglio sia determinante nel proporsi !
    Grazie per una risposta

  6. Apprezzo l’ambizione di Darsi Polis, ma temo che se non si entra nel pratico, si rischia di diffondere solo dei buoni annunci, come il vento trasporta queste grandi nuvole bianche nel cielo azzurro che- tra questi monti – sto ora contemplando.
    Leggo nel manifesto costitutivo di questo gruppo di creatività culturale e politica, che “l’azione politica nasce dall’ascolto del cuore “ e mi commuovo e soffro, perché sono anni che ascolto col cuore i bisogni sociali, culturali, antropologici, economici di questa piccolo mondo alpino dove nacqui e col quale ho sempre mantenuto una forte relazione affettiva, ma poi, quando passo all’azione, proponendo iniziative quali , come attualmente, l recupero delle vecchie Latterie abbandonate , in funzione turistico-sociale e storico-culturale, mi trovo sempre difronte al muro degli IO EGO istituzionali o dei privati, residenti residuali , sopravvissuti allo spopolamento alpino, a cui non interessa minimamente occuparsi della cura dell’ immenso tesoro di questa Valle che è naturalistico, agricolo , forestale, immobiliare, turistico, storico- culturale e spirituale, preferendo il quieto vivere e lasciando che il bosco avanzi fin dentro l’interno dei propri paeselli fantasma, dove ormai scorazzano cinghiali, volpi e tassi , mentre dall’Africa giungono giovani in cerca di fortuna, che personalmente giudico come una benedizione per poter tornare ad abitare le Alpi, recuperanda, insieme anche ai nostri figli disoccupati, la cultura di questi innumerevoli luoghi sperduti , ma specialmente le forme più relazionali di vita, poiché fondate sulla condivisione e la cura di un territorio che non sta a guardare chi lo abita, ma vive e si muove insieme alle persone , che se distratte, lo subiscono, ma se invece consapevoli, lo addomesticherebbero in una nuova e straordinaria creazione . Ma poiché serve, non solo il mio cuore, ma anche quello di qualcun altro, magari pochi ma decisi, il mio lavoro qui rischia di diventare anch’esso una nuvola che solcando il cielo, oltrepassa la cima dei monti e svanisce sopra il lago.
    Il gruppo Polis potrebbe darmi una mano in questa opera di ri-creazione della vita tra le Alpi ?
    Questa proposta pratica , potrebbe favorire una utile riflessione sulla politica del gruppo Polis? Se si, venite a trovarmi quassù, ne parleremo e magari potreste darmi qualche buon aiuto, che ne dite ?
    Il mio indirizzo lo conosce Giancarlo Salvoldi che , ovviamente, invito per primo.
    Cari saluti a tutto il gruppo, di cui mi sento anch’io partecipe….poichè la politica iniziatica, si impara anche facendola.

  7. Caro Mario, la telematica fa miracoli…relazionali, non sottovalutarla, noi stessi ci sentiamo soprattutto in questa modalità. ( venendo da tutta Italia).
    Il problema vero semmai è progettare idee comuni e per questo ci vuole tempo.
    Quindi sei il benvenuto.
    Ciao
    Claudio

  8. Ciao Lea, è sempre un piacere risentirti.
    Tu che abiti nella “potente” Germania potresti darci una visione da un altro punto di vista.

    Un bacio al tuo bambino.

    Claudio

  9. Cara MariaGrazia, cara amica;
    ognuno di noi ha la sua vita, i suoi soldi, le sue passioni, il suo lavoro, i suoi affetti, i suoi progetti, aspettative, speranze. Le sue sofferenze, le sue prove, le sue ferite, a volte quasi mortali.
    E questo ti basti amica mia.
    Ogni uomo, ogni donna è…. totale rispetto e non va indagato in questo modo.

    Ma se tu sotto sotto ci chiedi:

    Sapete voi morire alle vostre sofferenze, come alle vostre passioni, sapete voi accettare delusioni a non finire, dolori, ma anche gioie e restare….integri, in modo che ne i soldi ne nient’altro possa corrompervi e la vostra Speranza si rinnovi continuamente, nonostante tutto e continuate a credere in un mondo migliore, sperare che si possa realizzare e amarlo, cioè desiderarlo con tutto il cuore?

    Ti rispondo sì; perché abbiamo imparato a rialzarci dalle nostre sconfitte, dalle nostre delusioni, dalle nostre ferite quasi mortali attraverso un lavoro concreto, personale e di gruppo, attraverso e qui mi mancano le vere parole e avrei bisogno del gruppo, attraverso la…Fede,…nel Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo!
    Ciao, ci vediamo a casa.

    Claudio

  10. Grazie Claudio . Noi abbiamo bisogno di Parole bene/dette.
    Noi vogliamo essere la bellezza che può oltrepassare le macerie .

    Nulla è di per se perfetto e immutabile . La vita è un abile dosaggio di poli positivi e negativi .
    Se li Mettiamo in contatto in modo giusto ,ecco che , da ogni situazione può uscire qualcosa di buono . Che sa di buono .
    Bisogna rinunciare alla fortezza dell’ego , renderla fragile ,scioglierla . C’è una crepa in ogni cosa . È così che entra la luce .
    Noi essere umani siamo molto abili e abituati a difendere i nostri giocattoli emotivi , economici, affettivi , a volte anche con l’idea di farci del bene .
    Una crepa puoi nasconderla o riempirla e la luce non penetra .

    Senza luce che valore ha la nostra vita ?

    Grazie a tutti.

  11. Claudio Mazzucato, thanks a lot for the post.Really thank you! Much obliged.online pharmacy canada

  12. Thank you, chiunque tu sia!

  13. FERRUCCIO VETTORELLO dice

    Grazie Claudio e grazie al tuo gruppo per aver acceso una luce.
    Sarà faticoso, difficile…ma si deve tenere sempre accesa questa Luce.
    Che gusto, che gioia ci sarebbe senza “qualche” difficoltà?
    A presto. Ferruccio

  14. Luisa Setti dice

    Buongiorno Claudio, seguo Aleph e mi sono iscritta all’Associazione da poco con una commozione e una gratitudine infinite…come se avessi finalmente incontrato quella “rispondenza di amorosi sensi” che cerco da tempo nella nostra città ( Vivo a Genova) e società e che ho trovato solo fra i miei compagni di fede buddista.
    Stamattina guardando il sito ho trovato DARSI PACE e ho letto il manistesto di DarsiPolis…ed è stato come ricevere una risposta alla domanda che mi faccio da un po’ su come fare ad agire e raccontare un mondo diverso…che superi l’ego, un mondo dove il governo sia dell’anima. Almeno provare! Chi sono io…sono madre di 3 figli…ne ho 2 a prestito ogni 15 giorni e sono i figli del mio compagno…sono infermiera in geriatria al Galliera e sono una counselor che prova nel suo piccolo a contenere e trasformare il dolore negli ambienti dove vive…senza pretese ma con tanto entusiasmo. Ma, al di là di chi siamo o facciamo, ciò che conta è la direzione che vogliamo darci e cosa vogliamo insegnare ai nostri figli…nel buddismo giapponese l’azione di parlare di buddismo per incoraggiare le persone a risvegliare la propria buddità e rendersi responsabili della propria vita muovendosi verso la felicità pur nelle difficoltà è concreta ma purtroppo pochi ascoltano e pochi se ascoltano poi smettono di particare ego e lamentela sterile se non distruttiva….le persone non ascolatno per mancanza di orecchie…non sanno cambiare ma il cambiamneto è possibile….Ora le chiedo come posso partecipare a questo meraviglioso manifesto e progetto che abbraccio in pieno? Sono a disposizione. Con stima e affetto. Luisa

  15. Caro Ivano, io credo che ad ogni praticante nasca nel suo cuore ad un certo punto il profondissimo desiderio, spinta, anelito a vedere le cose migliorare intorno a se; a fare in modo che le strutture create dall’uomo siano realmente salvifiche, funzionali alla libertà creativa e quindi alla liberazione umana e del cosmo.

    Il tuo desiderio profondo di valorizzare il tuo territorio va in questa direzione.

    Il nostro desiderio profondo Ivano è comune; ed è nuovo in questo senso perché di natura iniziatica.

    Detti questi enunciati bellissimi comincia la dura, vera, iniziatica fatica!

    Tu ci chiedi: qualcuno venga qui ad aiutarmi!
    La tua richiesta è legittima e la capisco,…in parte.

    Vedi, io credo, noi crediamo nella umile necessità di rendere le idee, i pensieri, gli entusiasmi, gli aneliti, le iniziative, ma anche i giusti sdegni, le giuste rimostranze ( di natura sociale), materia di lavoro comune.
    Così come facciamo nel nostro lavoro interiore personale.

    Non mi so spiegare meglio, ma lo sento, sento la necessità di creare un popolo nuovo, che calpesti una Terra profondamente rinnovata dal suo lavoro interiore e collettivo attraverso una grande benedizione che è un linguaggio nuovo, che è tecnico e creativo nei vari ambiti.

    Non possiamo andare in giro nel mondo in ordine sparso. Dobbiamo uniformare le idee, i pensieri, nel senso di indirizzarle, focalizzarle, in altre parole creare una sintesi che nasca dallo stare insieme, in una rete di relazioni di tipo iniziatico e sperare ( perché non è detto, è una speranza) che da questa focalizzazione, da questa sintesi si distilli una essenza nuova, profumata e forte che si imponga quasi da sola nei vari ambiti specifici. (!!!!)

    Il nostro linguaggio tecnico creativo quindi diventa benedizione della Terra e porta avanti la creazione.

    Lo vedi tu questo? Non c’è ancora, siamo ancora in ordine sparso e non parlo dei praticanti DarsiPace solo ma di tutti gli iniziati del mondo!

    C’è bisogno di stabilità, di calma, di concentrazione, di compassione, di grande pazienza, soprattutto di una enorme visione, grande e potente, che si alimenti a quel Divino che tu conosci bene, di cui ogni tanto ti sento parlare nel sito riservato.

    Mi vengono in mente le tue poderose montagne che guarda caso incarnano proprio queste visioni.

    Insomma non si tratta di mettere tasselli qua e là ( solo) ma di elaborare assieme pensieri nei vari ambiti specifici che siano realmente funzionali alla nuova umanità nascente e credere che ciò sia possibile.
    Noi crediamo ciò possibile!

    Io credo che il profondissimo anelito del praticante in questa fase sia di condividere le sue idee prima del fare; perché intanto nessuno glielo ha mai chiesto prima e poi perché profondamente ama e desidera la sintesi comune perché sa che questa è produttiva; non il suo ego.
    Glielo chiede lo Spirito!!

    In ultima analisi io credo che non conta tanto questo o quel pensiero ( di cambiamento), questa o quella voglia di fare,neanche la mia conta; ma conta la “sintesi” questo sì che conta ed è potente e trasformativa.

    Questo è proprio il “servizio”, l” opera di DarsiPolis!

    Ivano, non so neanche se mi sono fatto capire. Confido nella tua pazienza e simpatia.
    Spero di essere stato utile.

    Ciao
    Claudio

  16. Mi tengo nel cuore Ivano le tue parole”….se invece consapevoli lo addomesticherebbero in una nuova e straordinaria creazione…”
    L’hai detto tu!!

  17. Caro Ferruccio, tu non sai quanta luce emani nel nostro gruppo a Padova.

  18. Ciao Luisa, mi dai del lei e io mi alzo, mi giro intorno e vedo se c’è qualche professorone, qualche aristocratico o qualche “onorevole”; poi mi giro, mi guardo e vedo un fornaio in sandali, pantaloncini corti, maglietta bianca e grembiule, tutto pieno ( o quasi) di farina e sudore.
    Ma se tu per” lei,” intendi l’altissima dignità umana; allora io…mi inchino di fronte a te amica mia!

    A parte questo, il tuo scritto mi ha scaldato il cuore; abbiamo bisogno del tuo entusiasmo e delle tue ricche competenze per portare avanti questo meraviglioso manifesto come dici tu.

    Noi lavoriamo in gruppi fisico-telematici con pratiche condivise, per questo chiediamo l’iscrizione all’associazione.

    In ogni caso puoi seguirci ugualmente.
    Ti consiglio di contattare:

    Info: darsipolis@darsipace.it

    Ciao

    Claudio

  19. Caro Claudio, ti ringrazio per avermi accolto benevolmente come realmente sono, un praticante iniziatico che ad un certo punto, si apre anche al desiderio di un Fare , per migliorare le cose attorno a se . Nel mio caso specifico, come ho già descritto, sono sempre rimasto molto legato e in apprensione per la mia terra natale, tra questi monti dell’alto Lario, da cui scrivo e con la quale ho sempre mantenuto, un rapporto affettivo molto profondo.
    Ma giustamente, come ricordi nel tuo discorrere, che mi pare volto a mostrarmi ciò che va più in profondità di quanto io possa compiere in superficie, non si va in giro a cambiare il mondo in ordine sparso e aggiungendo qua e la qualche tassello di buona azione.
    Serve piuttosto, come dici tu in modo poetico e che mi pare di poter comprendere “ un linguaggio tecnico-creativo che nasca dallo stare insieme, in una rete di relazioni di tipo iniziatico e sperare ( perché non è detto, è una speranza) che da questa focalizzazione, da questa sintesi si distilli una essenza nuova, profumata e forte che si imponga quasi da sola nei vari ambiti specifici. (!!!!) “
    Tutto ciò, mi pare che dici essere il senso dell’ impegno assunto dal gruppo Polis e non tanto , quindi, quello di fornirmi quei buoni consigli pratici che – riconosco un po’ ingenui – per aiutarmi a risolvere i poteri egoici con i quali mi scontro sul mio territorio . D’accordo ! Credo di aver colto la mia gaffe , attraverso il tuo sforzo di chiarimento ad un praticante forse troppo semplicistico , perché si affiderebbe solo alle emozioni del suo cuore.
    In realtà sono consapevole di queste mie emozioni, che scalpitano come un motore ruggente, mentre la benzina che lo lancerà efficacemente, potrà essere solo quella del nostro lavoro iniziatico, continuativo e sempre aperto alle nostre condivisioni. Pertanto, resterò aperto a quanto sta nascendo dentro il gruppo Polis , anche se credo che i miei tempi biologici, non siano ancora così lunghi come il lavoro richiederebbe. Così agirò nella Polis del mio territorio, con le mie emozioni e con quanto appreso nei miei cinque anni di praticante di Darsi Pace come ho potuto comprendere e integrare in me. Poi magari vi racconterò , per quanto queste mie esperienze dirette sul territorio, possano risultare utili alla ricerca di quel linguaggio di sintesi tecnico creativo che a volte sprizza anche improvviso , senza dover attendere chissà quali tempi ultimi. Questo è quanto mi pare di aver colto in modo utile, dalle tue spiegazioni, per le quali ancora ti ringrazio, caro Claudio, circa il senso da ricercare nel gruppo Polis .
    Spero di non essere finito ancora dentro un discorso egoico , ma da praticante… anche se ancora molto zoppicante. Un caro saluto a tutto il gruppo.
    Ivano

  20. Bianca Sghedoni dice

    Dedico questa canzone agli amici di Darsi Pace,
    è il desiderio di amore universale che ho riscoperto con voi.
    Credevo appartenesse solo a quegli anni lontani….
    in cui questi sentimenti bellissimi che erano aironi impeccabili
    incominciarono a bruciacchiarsi le ali..
    poi a momenti altamente spirituali nell odore di incenso di piccole chiese
    che durarono un tempo
    finché le pungenti incomprensioni relazionali strapparono l’ incanto.
    Ma ora qualcosa è successo:
    l’integrazione è diventata la realtà di quell’amore,
    se mancasse una sola delle tre esperienze non reggerebbe:
    l’ essenza di quei pazzi tempi lontani,
    i saggi momenti del sapore cristico,
    la nuova relazione con me, con Dio e col mondo.

    Di più non so, mi abbando….ascoltando insieme a voi
    El Condor pasa

    Con mucio affetto Bianca (inizio terzo anno)

    https://youtu.be/QqJvqMeaDtU
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    Bianca Sghedoni

    16:41 (1 ora fa)

    a me
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  21. Salve,
    leggendo adesso il post, con i commenti, mi viene spontanea una riflessione, in particolare sullo scambio fra Claudio e Ivano. Magari voi vi siete capiti, ma a me permangono le domande e la considerazione iniziale di Ivano.
    Allargando lo sguardo, se è vero, come è vero, che siamo sempre più alla deriva, che “oggi moriranno 24.000 persone di fame, 8 mila sono bambini sotto i cinque anni. Ogni anno cioè muoiono oltre 8 milioni di persone per malnutrizione, 3 milioni sotto i 5 anni” (preso dall’ultimo posto di Darsi Pace su facebook) come possiamo pensare di stare lì ad “elaborare assieme pensieri nei vari ambiti specifici che siano realmente funzionali alla nuova umanità nascente e credere che ciò sia possibile.”? Facciamolo sì è necessario, ma non possiamo aspettare di creare un pensiero comune, dobbiamo essere capaci anche di agire da soli (nello Spirito).

    Certo il lavoro iniziatico, ma non si può mica aspettare di trasfigurarci in Cristo per agire? Il Cristo cominciò a mandare i discepoli in giro molto presto, senza aver preteso gruppi di studio esegetico.
    Mi scalda il cuore sentire Ivano esprimere il suo amore per le montagne, e, francamente, la risposta che ha avuto mi è sembrata un po’ limitata.
    La denuncia e l’annuncio devono andare di pari passo, ci diamo pace sì, ma non come crede il mondo, cioè “massì, l’importante è la salute….”, la pace di Cristo porta con sè la spada, certo della parola, ma anche dell’azione.
    Per esempio, siamo in una situazione politica italiana in cui un ministro, da ministro, sta “sparando” dichiarazioni inaccettabili e questo è da denunciare. Di pari passo con la denuncia dei crimini finanziari e delle guerre di cui nessuno parla. Non mi sembra di sentirlo fare con chiarezza nemmeno qui: facciamolo questo lavoro interiore, ma poi facciamo anche questi nomi e cognomi, proponiamo iniziative concrete a favore degli ultimi e lasciamo agire i semi del Regno….
    Un saluto, in pace.

  22. Paola Balestreri dice

    Caro Dario,
    a me sembra che a fare dichiarazioni inaccettabili oggi non siano tanto i ministri del nuovo governo, quanto piuttosto le elites politiche e culturali che per decenni non hanno avuto nessuna opposizione e hanno dominato nei media e nei luoghi del potere con una retorica molto lontana dalla realtà del popolo. Da molto fastidio sentire gridare al fascismo da parte di chi, forse per la prima volta, si sente minacciato nel proprio dominio incontrastato e assoluto. Addolora anche sentire la Chiesa italiana, in alcune delle sue massime espressioni editoriali, dare giudizi su chi è satanico o meno e stracciarsi le vesti perché il ministro degli interni annuncia che si occuperà degli italiani prima degli stranieri.
    Nell’antico Testamento leggiamo che “La sapienza è uno Spirito che ama gli uomini” (Sap. 1,6): mi chiedo sinceramente chi sia più vicino a questa verità e chi siano gli ultimi, di cui concretamente farsi carico, ciascuno secondo la sua postazione.
    Non possiamo andare in giro nel mondo in ordine sparso, scrive Claudio giustamente.
    La prima modalità per uniformare le idee e i pensieri (non nel senso di omologare, ma “di indirizzarle, focalizzarle, e sperare che da questa sintesi si distilli una essenza nuova, profumata e forte che si imponga quasi da sola nei vari ambiti specifici”) penso che sia la ricerca di una equanimità che sul piano della ragione e della ragionevolezza innanzitutto, ci mantenga liberi da ogni faziosità. Non è semplice, ma possiamo provarci. E intanto fare anche le nostre denunce, i nomi e i cognomi, disponibili a rivedere i nostri giudizi e a scavare la verità nelle pieghe più scomode della realtà.
    Un abbraccio, davvero in pace!
    Paola

  23. Condivido l’intento di perseguire una equanimità liberante, che definisce molto bene Paola nella risposta prima della mia. Mi differenzierei solo un momento nell’argomentare che a mio avviso le dichiarazioni “inaccettabili” le fanno tanto i membri del governo quanto quelli dell’opposizione. Salvini avrà anche molte ragioni, ma è desolante come faccia (a mio avviso) leva sul “pensiero basso” delle persone imbarbarendo la politica a cominciare dal linguaggio, mettendo il pedale su questioni come “immigrazione” silenziando quasi tutto il resto (poi dicendola grossa e ritrattando, a giorni alterni, secondo un copione già visto e sperimentato da vari leader, funzionale a tenere accesi i riflettori): ma è appena un mio parere, ovviamente. Suscettibile di revisione.

    Credo che questo cambio di registro, molto a colpa della vecchia classe dirigente imbarbarita a sua volta in litigi intestini incomprensibili ai più (per cui due persone dentro il medesimo partito – DP – potevano essere più lontani di quanto una volta erano Capanna e Almirante, e dove la “dottrina sociale” – sia cattolica che socialista – aveva disperso ogni resistenza al liberalismo nichilista) potrà essere positivo, se però teniamo gli occhi aperti e non ci innamoriamo dell’idea di persone “liberate e liberanti” in senso messianico, ma magari con delle idee da verificare e valutare empiricamente.

    Un abbraccio anche da parte mia!

  24. Cara Paola,
    non sono qui a difendere le elites politiche e culturali, per intenderci non condivido nè Saviano nè Famiglia Cristiana che in prima pagina scrive addirittura “Vade Retro Salvini”.
    Forse mi sbaglio, ma mi sembra di percepire in molti in dp una certa simpatia per il ministro degli interni.
    Ora, capisco il sostegno ai 5 stelle, ma non tappiamoci gli occhi sul fatto che la Lega sia storicamente un movimento politico che da sempre si fonda sui facili discorsi “noi-voi”, dentro-fuori, prima contro i “terroni”, ora contro gli “stranieri”.
    Mi sembra ovvio che il buono e il cattivo esistano in tutti i politici, in quanto esseri umani.
    Tutto qui.
    Discernere non è facile, aiutiamoci.
    Un abbraccio

  25. Caro Dario e caro Marco C. Claudio ha espresso i suoi sentimenti in darsipolis che per il momento è solo un gruppo culturale all’interno di Darsi Pace. Il ns scopo per il momento , non è quello di fare politica…ma di fare e farci chiarezza. Basta con la politica…da bar…è più bravo questo o quello…no perché lui ha detto lui ha fatto. Tanto la propaganda elettorale la fanno tutti..e le cose sbagliate pure…abbiamo votato..ora vediamo..Lo scopo di darsipolis è cercare di capire…la nuova umanità…deve essere..intelligente e furba…nel senso che non deve farsi passare le cose senza comprendere.Il gruppo…ancora non sa dove andrà…sta facendo i primi passi…intanto camminiamo…confrontando le ns idee e cercando di capire anche quelle dell’altro…Basta…di stare seduti al bar e discutere della politica…che tanto non va mai bene…noi intanto…camminiamo..Non stiamo fermi…così come i benefici della meditazione…camminando…scopriremo dove andare…intanto…ci siamo alzati…poi si vedrà…un caro saluto

  26. Luciana, sono d’accordo in linea di massima. E’ vero anche che i commenti più recenti esorbitano dalla traiettoria umile e concreta del gruppo in formazione (e quindi in certa misura, dal post). Tuttavia, esprimere un pensiero politico, aprirlo al confronto, non è affatto stare seduti al bar, credo, ma esercitare un proprio diritto/dovere di cittadini. Troppo importante il tema per non condividerlo, nell’apertura di maturare ognuno una coscienza civile, anche nel confronto.

    Un abbraccio!

  27. Cari amici, sono contento che la formazione di questo gruppo abbia creato un certo fermento; che deve diventare però;…nuove idee, formazione di nuovo pensiero condiviso.

    Sono convinto di questo!
    Il cammino iniziatico lo impone!
    Basta;…che ognuno dica la sua e…tutto finisce lì!

    O creiamo insieme o è finita; perché l’ego è finito!

    Sappiamo bene, ripeto sappiamo bene e sempre più come stanno le cose. L’informazione “indipendente” per fortuna non manca; il lavoro iniziatico per fortuna non manca.

    Ma lo Spirito della Vita cosa chiede in questo momento agli iniziati?

    A perderci anche qui in denunce personali e collettive totalmente estenuanti e pericolose perché fanno solo perdere tempo?
    (A volte necessarie?).

    O ci chiede una nuova creazione di pensiero nei vari ambiti, originale e da fare insieme?

    Ci vogliono le competenze?

    Sì; ma la prima vera competenza indispensabile è un cuore iniziatico, disposto, attenzione, perché non è automatico, disposto all’insurrezione permanente che mette sempre in discussione tutto; perché l’uomo è una “discussione”.

    Sapete perché?

    Perché lui stesso è; lo sa, sempre di più di essere assolutamente precario in questo mondo, precario tra precari e questa è un esperienza che rimescola continuamente la sua vita; comprende di essere principio creatore di tutto;
    sempre!
    Questo gli dà l” autorità per parlare e agire così.

    Ciao.

  28. Caro Claudio, più che raggiungere un pensiero condiviso, non facile o automatico in questi ambiti, pur con tutte le meditazioni del caso, credo umilmente che sia utile condividere il proprio pensiero, in modo non belligerante e declinato secondo il nostro lavoro. Sarà già una cosa veramente importante!

    Grazie!

  29. Paola Balestreri dice

    Grazie a tutti per gli interventi precedenti:
    a Dario per aver ricordato il bisogno estremo di aiuto reciproco in questo delicato passaggio, in cui cerchiamo di approfondire il discorso sulla costruzione della Polis, a Claudio e a Luciana per aver sintetizzato lo sforzo del neonato gruppo di creatività culturale Darsi Polis di uscire dalle polemiche ‘da bar’ (e io direi oggi soprattutto ‘dei social’, perché al bar ci si incontra sempre di meno….) e a Marco C. per aver comunque ribadito la necessità di esprimere le proprie idee e convinzioni, correndo anche il rischio di sbagliare, ma evitando l’altro rischio opposto di un irenismo falso e astratto che, per paura di sbagliare, ci impedisce di dire ciò che pensiamo.
    In questo lavoro faticoso, sul filo di lama, provo a elencare qualche punto utile, innanzitutto a me stessa, per affrontare le tematiche politiche in un’ottica propria al nostro lavoro Darsi Pace. Partendo dal bel manifesto del gruppo e proseguendolo per quanto mi è possibile.
    Più che il contenuto, mi sembra importante la modalità del linguaggio: come dire le cose che pensiamo, e come migliorare i nostri pensieri, affinché siano il frutto di una coscienza un po’ più lucida e illuminata.
    Oltre alle pratiche meditative e contemplative, da cui ripartire sempre di nuovo per ritrovare la freschezza della mente e l’integrità del cuore, occorre un’igiene della parola, sapendo che ricadremo mille e mille volte nei vecchi schemi, ma almeno ne saremo un po’ più consapevoli.
    Se la riforma della società non può che partire dal linguaggio, dovremo avere una cura e un’attenzione estrema alle forme dei nuovi linguaggi che la tecnologia ci mette a disposizione: un intervento sui social, un ‘mi piace’, una condivisione, un intervento mancato: tutto parla e tutto significa.
    Talvolta perdiamo occasioni preziose per tacere e talvolta invece le nostre omissioni sono colpevoli: chi ci aiuterà a discernere?
    Seconda cosa collegata alla prima: l’importante è avere qualcosa da dire, una cosa talmente importante che se non la dicessi starei molto male. Talvolta mi trovo ad agire, a parlare, senza aver approfondito bene se il pensiero che c’è dietro è stato vagliato, meditato (quello che si dice: “aprire la bocca e dargli fiato”:):):). Come fare dunque per diventare più seri, più selettivi e non far agire immediata-mente le proprie emozioni?
    Un altro punto abbastanza ovvio, almeno a parole, è l’invito a comprendere sempre la parzialità del proprio punto di vista e provare a mettersi al posto degli altri: una coscienza sempre più ampia e illuminata sa discernere cosa è utile e importante dire in un certo momento per la crescita del livello di verità (sempre parziale e imperfetto) della comunicazione.
    E qui viene una regola aurea, da imparare a memoria, collegata alle pratiche di concentrazione e di acquietamento mentale ricordate prima: “Non parlo se prima non tocco la gioia: non voglio mentire” (da una poesia di Marco Guzzi).
    Come dire: da quale stato sto parlando? Le mie parole come lasceranno il mondo: migliore o peggiore di prima? Daranno luce o aumenteranno la confusione e la conflittualità?
    E qui, approfondendo sempre di più gli stessi nodi, si entra nell’analisi sul punto di emissione della parola: chi sta parlando ora in me? La maschera? Che vuole solo farla franca? Fare bella figura? Averla vinta?
    Oppure l’ombra? Che non ne può più della falsità della maschera e vuole smascherarla? C’è un punto di maggiore verità che è possibile conquistare?
    Chi sta parlando in me? Il mio giudizio pre-giudiziale sugli altri, che li vuole etichettare (di destra, di sinistra, sporchi leghisti, piddioti), che li ha già inquadrati e condannati senza appello?
    Se approfondiamo il lavoro interiore sappiamo per esperienza che l’ombra raggiunge livelli di maggiore autenticità della maschera: è cioè più vicina al sé, alla verità profonda del nostro essere. Ha le sue ragioni, anche se non ha ragione. Dobbiamo ascoltarle queste ragioni, accogliere lo scimmione e, con ogni dolcezza e tenerezza, provare a rassicurarlo e ad ammansirlo, altrimenti diventerà sempre più aggressivo.
    L’ombra non ha quindi ragione, ma ha le sue ragioni (di pancia o di ventre che siano), che la maschera perbenista e buonista continua a negare e soffocare, producendo effetti molto negativi. E questo sappiamo che non vale solo a livello personale, ma anche a livello collettivo.
    Mi ha piacevolmente colpito per la sua ragionevolezza ed equanimità, durante la trasmissione In Onda (La7) di qualche giorno fa, il discorso di Minniti e anche il contributo della Gabbanelli in merito al problema dell’immigrazione. Preciso che non sono leghista, e non ho mai amato il PD: però trovo che la ragione possa fare la differenza.
    L’ex-ministro degli interno del governo Gentiloni ha fatto una riflessione per nulla ideologica, di ascolto delle ragioni della gente. E questo dava evidentemente molto fastidio ai conduttori, abituati ad una conduzione pilotata verso certe conclusioni orientate politicamente.
    Anche l’intervento che ha fatto oggi Giancarlo Salvoldi su questo sito, nel post sull’immigrazione, mi sembra che vada nella direzione auspicabile della ricerca di allargare gli spazi di confronto, con umiltà e onestà, per fare un po’ di verità tra di noi e, perché no, nella comunicazione di massa.
    Possiamo contribuire a questo lavoro come gruppi Darsi Pace, non politicamente orientati, ma lievito per ciascuna persona di buona volontà? Possono la ragione e l’equanimità, ben coltivati ed esercitati, essere i veicoli dello Spirito?
    Sono solo spunti, riflessioni estive suscettibili di correzioni, miglioramenti, arricchimenti, ampliamenti….
    Un abbraccio lunare e buon fine settimana!

  30. Carissimi, cara Paola,

    ho ripercorso più volte il tuo esteso intervento. Ma che bello, che ariosità si respira! Hai recuperato gli interventi precedenti nella loro frequenza più costruttiva e collaborativa, smussando delicatamente i punti ispidi, e (a mio modestissimo avviso, ma questo non mette conto dirlo) hai pavimentato le basi per un proficuo lavoro estivo.

    Credo infatti che nel tuo intervento c’è tutto quello che ci serve per riverberare della nostra specificità l’agone politico contemporaneo, specificità che proprio questo intervento mi riporta agli occhi come veramente meritevole d’essere custodita e sviluppata. E’ raro trovare questa equanimità negli interventi sulla politica in questo blog (compresi i miei), e la vedo veramente come un valore, su cui poter lavorare, e imparare. Mi piace molto anche l’attenzione al linguaggio – che avverto molto nelle mie corde – e all’uso consapevole (nella nostra consapevolezza) dei social media, i veri “bar” del giorno d’oggi.

    La meditazione del tuo intervento mi aiuta a capire che non ci sono “buoni” e “cattivi” in senso assoluto, come i media amano farci credere (tanto quelli filogovernativi quanto quelli a loro contrari, lavorano comunque sulle stesse povere frequenze) ma c’è un discernimento continuo da applicare, ed è lì dove – come fai capire – il lavoro interiore si innesta sull’azione politica.

    Misia e Livio sarebbero tutti e due contenti, a leggere queste righe. E che volete, a me piace vederli contenti 😉

    Un abbraccio!

  31. Cari amici, credo che sia utile ricordarci che l’ombra è sempre l’ombra DELLA maschera, è la SUA ombra, non viene cioè da chi sa dove, è solo l’aspetto rimosso e represso delle costrizioni difensive, delle nostre ipocrisie.
    Perciò è del tutto illusorio pensare di liberarci dalla violenza reattiva dell’ombra insistendo nella difesa perbenista, o incrementando l’odio e il rifiuto di ciò che la nostra ombra reclama, tra l’altro, come sappiamo, molto spesso con molte ragioni…..
    L’articolo di oggi di Magatti sul Corriere precisa bene il fatto che la reazione identitaria-religiosa-nazionalistica europea, e in realtà planetaria, è solo il contraccolpo di decenni di cosmopolitismo laicistico, che ha tentato di demonizzare ogni identità nazionale o religiosa, in nome del mondialismo senza frontiere del mercato globale: “noi veniamo da una stagione affascinata dal mito individualistico e cosmopolitico, nella quale passava l’idea che essere liberi volesse dire essere abitanti del mondo, sciolti da ogni legame e obbligazione, aperti alle nuove possibilità garantite per tutti dall’avanzamento tecnico-scientifico. Un modo di pensare che, negli anni, è diventato sempre più progressista e laicizzato. Nel quale non c’era nessuno posto per la religione, per le appartenenze e le identità.
    Nel momento in cui le promesse di un tale modello si sono svelate false per gran parte della popolazione, ecco che rischiamo di ritrovarci esattamente all’estremo opposto. È infatti evidente che la politica torna in campo marcando confini e facendo leva sulla identità religiosa per ricostruire quel consenso che il discorso tecnocratico ormai non riesce più a ottenere.”
    Io credo che una rivoluzione culturale debba oggi creare una sintesi inedita tra identità e relazione, tra storia/tradizione e progresso, scavalcando le unilateralità tuttora dominanti ….. ci stiamo provando, d’altronde, in fondo l’archetipo dell’io relazionale è proprio il seme di un pensiero più dialettico, che attenui le difese perfezionistiche e moralistiche, e integri le energie sulfuree dell’ombra…… Marco Guzzi

  32. Bunasera,

    grazie a tutti per i vostri meravigliosi post ! se non sono indiscreta vorrei chiedere a Marco Castellani quale è la Sua professione nella vita !

    Grazie

  33. Scusate …

    mi presento:mi chiamo Luciana e vi seguo da Catanzaro .

  34. Cara Luciana, ma certo, sono astronomo ricercatore presso l’osservatorio di Roma.
    Un abbraccio,

    Marco

  35. ciao, ho letto tutto. Conosco questo: http://www.mppu.org/it/ movimento politico per l’unità che, in questa fase iniziale e programmatica, mi sembra utile linkare per un confronto fra “identità e relazione” a vari livelli che traspare dagli interventi.

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