Pubblichiamo il secondo video creato dal nostro amico Antonio Faretra, potete far riferimento al post precedente per capirne la sua genesi. Vi invitiamo a esprimere il vostro parere su questi strumenti di diffusione dei concetti elaborati da Marco Guzzi.
Grazie.
Caro Antonio,
mi avvio a organizzare un secondo incontro di presentazione dei nostri gruppi e avrò modo di sperimentare da subito l’utilizzo di questo strumento. Grazie per l’aiuto che mi offri. E’ molto bello lavorare in sinergia per la Nuova Evangelizzazione.
Carissimo Antonio, a me pare che questo Video possa funzionare da introduzione all’altro. Mi sembra cioè che abbia un’ottima funzione di apertura del tema, mentre l’altro mi pare una sorta di approfondimento. Ma vediamo se questa impressione è condivisa. Grazie intanto della genialità mistico-tecnica. Speriamo che Darsi pace divenga sempre di più quel Campo di Eventi, in cui ciascuno possa alimentare la propria creatività.
Marco
Carissimo Antonio incarni proprio quel mistico-tecnico di cui parla spesso Marco!
Anche a me sembra che i due video siano complementari ed utilissimi per presentare ad ampio raggio il lavoro di Darsi Pace. Condivido la proposta di Domenico di una possibile suddivisione in trailers ciascuno riferito ad uno stato dell’io per un uso più flessibile e la pubblicazione sul canale YouTube di DP.
Grazie di cuore del tuo impegno, della tua passione.
Un grande abbraccio. giovanna
Personalmente mi pare che questi due video possano essere ottimi strumenti di supporto, ma avrei qualche timore a proporli in modo indipendente da una spiegazione più diffusa che ne desse il contesto. Ad esempio li vedrei bene in una serata di presentazione dei gruppi Darsi Pace, non condotta da Marco Guzzi, in cui il relatore faccia una introduzione sul percorso di questo progetto e poi passi alla proiezione di uno dei due video (o di entrambi in momenti diversi della presentazione), come approfondimento del suo dire. Da soli, mi pare che si possano esporre al fraintendimento. Il movimento dP è ancora troppo poco conosciuto e, nel mare delle proposte, potrebbe essere confuso con ciò che non è. Perciò occorre non dare nulla per scontato, non ce lo possiamo ancora permettere, anche se chi è dentro il movimento da tempo e ha più dimestichezza con certe tematiche potrebbe considerarle talmente familiari e aver introiettato al punto lo stile linguistico, da pensare che tutti coloro con cui parla condividano lo stesso linguaggio.
Non vorrei essere fraintesa, credo nella bontà del metodo, ne sono una praticante, ma proprio per questo vorrei che questa cosa preziosa fosse valorizzata al meglio, riparandola dai rischi dell’omogeneizzazione, vivendo l’entusiasmo di condividere ciò che per noi è importante attenti però a non sprecarne la preziosità.
iside
Sono strumenti approntati con amore e competenza; il secondo presentato qui è più semplice del primo, ma , come Iside, li considero dei mezzi didattici, utili durante una lezione, una presentazione del movimento fatta da persona esperta. Visti da soli, sono complessi e potrebbero scoraggiare e dare un’idea troppo cervellotica dell’io e dei suoi stati. Mariapia
Mi chiedevo cosa potevo aggiungere alle parole di Iside e Mariapia…mi sono alzata e la mia mano ha trovato nella piccola libreria un volumetto di Eugen Herrigel : “Lo Zen e il tiro con l’arco” che lì aspettava da molti anni. Riporto alcune frasi contenute nelle primissime pagine : “il tiro con l’arco non mira quindi in nessun caso a conseguire qualcosa di esterno, con arco e freccia, ma d’interno e con sè stesso, arco e freccia sono per così dire solo un pretesto per qualcosa che potrebbe accadere anche senza di essi, solo la via verso una meta non la meta stessa, solo supporti verso il salto ultimo e decisivo.” E riguardo ai sacri testi Zen :” Chi non ha avuto esperienze mistiche, checchè egli faccia, resterà fuori………per loro natura , rivelano il loro senso vivificante solo a colui a cui sono state concesse tutte le esperienze decisive…….”. Ecco , noi tutti impegnati nella ricerca interiore facciamo i piccolo passi su di una strada di esperienze . Ogni , proprio ogni, cosa che facciamo può essere arco e freccia per conseguire qualcosa di interno, supporto per il salto…
Certo chi si sente chiamato a comunicare cerca anche strumenti , supporti come l’arco e la freccia, forse . Mi sento di invitare a non dimenticare che le parole che sgorgano dal cuore , quel che possiamo condividere come incarnazione dello spirito in noi , l’esperienza che noi stessi , ognuno, siamo che rappresentano il nuovo che sa infiammare l’anima. Olivia
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Caro Antonio,
mi avvio a organizzare un secondo incontro di presentazione dei nostri gruppi e avrò modo di sperimentare da subito l’utilizzo di questo strumento. Grazie per l’aiuto che mi offri. E’ molto bello lavorare in sinergia per la Nuova Evangelizzazione.
Pace e bene.
Paolo Galli
Carissimo Antonio, a me pare che questo Video possa funzionare da introduzione all’altro. Mi sembra cioè che abbia un’ottima funzione di apertura del tema, mentre l’altro mi pare una sorta di approfondimento. Ma vediamo se questa impressione è condivisa. Grazie intanto della genialità mistico-tecnica. Speriamo che Darsi pace divenga sempre di più quel Campo di Eventi, in cui ciascuno possa alimentare la propria creatività.
Marco
Carissimo Antonio incarni proprio quel mistico-tecnico di cui parla spesso Marco!
Anche a me sembra che i due video siano complementari ed utilissimi per presentare ad ampio raggio il lavoro di Darsi Pace. Condivido la proposta di Domenico di una possibile suddivisione in trailers ciascuno riferito ad uno stato dell’io per un uso più flessibile e la pubblicazione sul canale YouTube di DP.
Grazie di cuore del tuo impegno, della tua passione.
Un grande abbraccio. giovanna
Personalmente mi pare che questi due video possano essere ottimi strumenti di supporto, ma avrei qualche timore a proporli in modo indipendente da una spiegazione più diffusa che ne desse il contesto. Ad esempio li vedrei bene in una serata di presentazione dei gruppi Darsi Pace, non condotta da Marco Guzzi, in cui il relatore faccia una introduzione sul percorso di questo progetto e poi passi alla proiezione di uno dei due video (o di entrambi in momenti diversi della presentazione), come approfondimento del suo dire. Da soli, mi pare che si possano esporre al fraintendimento. Il movimento dP è ancora troppo poco conosciuto e, nel mare delle proposte, potrebbe essere confuso con ciò che non è. Perciò occorre non dare nulla per scontato, non ce lo possiamo ancora permettere, anche se chi è dentro il movimento da tempo e ha più dimestichezza con certe tematiche potrebbe considerarle talmente familiari e aver introiettato al punto lo stile linguistico, da pensare che tutti coloro con cui parla condividano lo stesso linguaggio.
Non vorrei essere fraintesa, credo nella bontà del metodo, ne sono una praticante, ma proprio per questo vorrei che questa cosa preziosa fosse valorizzata al meglio, riparandola dai rischi dell’omogeneizzazione, vivendo l’entusiasmo di condividere ciò che per noi è importante attenti però a non sprecarne la preziosità.
iside
Sono strumenti approntati con amore e competenza; il secondo presentato qui è più semplice del primo, ma , come Iside, li considero dei mezzi didattici, utili durante una lezione, una presentazione del movimento fatta da persona esperta. Visti da soli, sono complessi e potrebbero scoraggiare e dare un’idea troppo cervellotica dell’io e dei suoi stati. Mariapia
Mi chiedevo cosa potevo aggiungere alle parole di Iside e Mariapia…mi sono alzata e la mia mano ha trovato nella piccola libreria un volumetto di Eugen Herrigel : “Lo Zen e il tiro con l’arco” che lì aspettava da molti anni. Riporto alcune frasi contenute nelle primissime pagine : “il tiro con l’arco non mira quindi in nessun caso a conseguire qualcosa di esterno, con arco e freccia, ma d’interno e con sè stesso, arco e freccia sono per così dire solo un pretesto per qualcosa che potrebbe accadere anche senza di essi, solo la via verso una meta non la meta stessa, solo supporti verso il salto ultimo e decisivo.” E riguardo ai sacri testi Zen :” Chi non ha avuto esperienze mistiche, checchè egli faccia, resterà fuori………per loro natura , rivelano il loro senso vivificante solo a colui a cui sono state concesse tutte le esperienze decisive…….”. Ecco , noi tutti impegnati nella ricerca interiore facciamo i piccolo passi su di una strada di esperienze . Ogni , proprio ogni, cosa che facciamo può essere arco e freccia per conseguire qualcosa di interno, supporto per il salto…
Certo chi si sente chiamato a comunicare cerca anche strumenti , supporti come l’arco e la freccia, forse . Mi sento di invitare a non dimenticare che le parole che sgorgano dal cuore , quel che possiamo condividere come incarnazione dello spirito in noi , l’esperienza che noi stessi , ognuno, siamo che rappresentano il nuovo che sa infiammare l’anima. Olivia