Lampi – Epifania: il mondo s’illumina solo nella sua rivoluzione

Commenti

  1. Caro Marco
    Sono un’inscritta telematica del I corso e mi piacerebbe ,visto che abito a Cagliari ,venire a sentire la tua conferenza ma vorrei conoscere chi l’organizza e il luogo e l’ora .
    Grazie e cari saluti
    Annapaola Boy

  2. Cara Annapaola, l’incontro è organizzato dalla provincia di Cagliari insieme a varie associazioni di volontariato.
    L’appuntamento è per venerdì 1 febbraio alle ore 17.30, nel Palazzo Regio.
    Auguri per ogni cosa, e grazie. Marco

  3. Scelti “dal” mondo, separati dalla sua carica mortifera, ma fecondatori del mondo al tempo stesso, misteriosamente.
    Sembra una contraddizione quella nella quale sono chiamato a muovermi, a “rivoltarmi”, a rivoluzionarmi: vita e morte, pericolo e salvezza, disperazione e pace, odio e amore. Separati dal mondo e per il mondo. Voce che, nel deserto della morte, chiama mondi possibili, se ne fa portavoce, pro-feta. C’è da tremare! Perché separarsi “dal” mondo significa anche separarsi da se stessi, dall’ombra che il mondo ha proiettato dentro me, giorno dopo giorno. L’ombra si è fatta come “corpo”, si è solidificata, e pesa, pesa davvero tanto. E ha tutte le risposte (in apparenza)! E proietta coni d’ombra ovunque, prospettive malate e asfissianti. Se non riesco a sciogliere quest’ombra non recupererò mai il luogo, la fonte, del mio essere, l’origine della mia rivoluzione, l’epifania del mio Nome.
    Nel cammino si rischia la solitudine, l’isolamento, la maledizione degli altri. Ed è difficile leggere la bussola al contrario, orientarsi nel disorientamento, ascoltare la benedizione in ogni maledizione. Il rischio è ricadere nell’ombra di urla mute. Ah, da soli è difficile! La Vita è un Canto, un canto Corale…

    Grazie Marco, come sempre le tue riflessioni sono preziose per noi affamati.

    un caro saluto

    renato

  4. Grazie a te, carissimo, sai sempre cogliere punti essenziali delle diverse riflessioni.
    Qui l’estremo paradosso di un gruppo umano che per fare mondo, per ridestare la creatività del mondo, deve contraddire gli aspetti dominanti di questo mondo: essere contraddizione in nome della più potente affermazione e pacificazione: gridare per cantare, urlare per sussurrare, giudicare per perdonare tutti, per amore di tutti….
    Chi resiste a questa tensione?
    Solo chi si vuota ogni giorno con pazienza e fervore, si vuota e si lascia animare da Altro, da una potenza che ci unisce agli altri, nonostante tutte le ferite di guerra.
    Un abbraccio. Marco

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