Machiavelli o Tommaso Moro?

Commenti

  1. Ok, tanto più che lo stesso Machiavelli ha certificato il suo fallimento in quanto l'”esperimento” Cesare Borgia è fallito!

  2. Carissimo Giancarlo,
    grazie !!!
    sono felice di conoscerti!
    Voto senza dubbio per Tommaso Moro (tra l’altro uno dei punti di riferimenti anche per mio padre)

    un abbraccio affettuoso
    Filomena

  3. maria rosaria dice

    Dando per scontato il sostegno e la condivisione del pensiero di Tommaso Moro, mi chiedo : “cosa può mettere in moto, in generale, le coscienze individuali di oggi per una reale conversione, la sola che ,credo, possa far accrescere l’essere verso il bene e il Bene?”
    Siamo tutti autoreferenziali e la lettura della nostra coscienza si ferma allo spazio a noi visibile. Ma quanto è grande se la nostra coscienza non è illuminata dalla Giusta Fonte di Luce?
    Di etica, di comportamenti morali ne parlano tutti (anche molti politici), ma allora perchè non avvengono cambiamenti olistici che nell’organizzazione della res pubblica prendano in considerazione tutti gli aspetti dell’essere e quindi anche quello morale/spirituale? Anche nelle relazioni quotidiane, quelle che funzionano, in generale, sono quelle più superficiali,che si basano sulla reciproca buona educazione e non sulla condivisione di affetti e/o reciproci valori. Segni che ci fermiamo ad un ‘etica personale e non molto espansa..!
    Io non ho idea di come possa avvenire una trasformazione sociale (sullo sfondo il Bene che vince sul male) perchè non ho intravisto fin qui, vie (da parte di ” poteri” riconosciuti) per risposte generali. Ho in me però una profonda fiducia nel cambiamento di coscienza dell’uomo – che sento come possibile e reale – e la certezza che in questo momento devo e posso lavorare solo su di me : a riparazione, a sostegno e come …… prevenzione!
    Posso solo dire che mi piacerebbe che tutti: politici e non, si iscrivessero ai corsi di Marco…!
    Un abbraccio Maria Rosaria

  4. Leggendo sia il ‘post’ di Giancarlo che i relativi commenti, mi è venuta la domanda:
    Cosa ci può tenere insieme?
    E’ sotto gli occhi di tutti la necessità di una “nuova religio” cioè di un nuovo legame fra gli uomini, di una nuova idea unificante che li guidi verso la costruzione di società, di civiltà, di comunità nuove.
    Penso che si debba arrivare ad un punto di equilibrio che riesca a conciliare libertà individuale da una parte, e senso dell’autorità dall’altra, per non cadere nel rischio di anarchia o in quello di dittatura.
    Io lo vedo nello sviluppo-da parte dell’individuo- di un senso di appartenenza alla propria comunità come di un valore “più grande di lui” dove si compie la sua libertà sulla base del senso di responsabilità verso i propri simili in una logica di relazione autentica (così come il nostro organismo fisico vive e si sviluppa in quanto aggregazione di particelle che si relazionano armoniosamente tra di loro).
    Spero di essere stata il più possibile chiara…un saluto a tutti, mcarla

  5. Sono d’accordo con i commenti precedenti, sia sulle problematiche emerse sia sulle difficoltà circa le soluzioni e sulla necessità di un’umanità solidale; quindi ringrazio la realtà di Darsi Pace per gli spazi formativi che offre, per gli stimoli costruttivi, per il confronto che ci consente e per la speranza che infonde nei nostri cuori spesso sfiduciati. Cari saluti Lucia

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