La forza nella debolezza

Commenti

  1. Carissima Chiara,

    in un mattino dove avverto concreto il rischio di ripiegarmi sulle mie debolezze, di giudicarmi, proprio ora “irrompe” il tuo post e con il suo incedere delicato e profondo insieme, è come se risanasse le mie parti più fonde, quelle che si vorrebbero nascondere dal mondo e dagli altri, nella vibrazione di bassa frequenza di essere “inadeguato”, di non essere all’altezza . Il tuo scritto rialza la speranza e spande un balsamo profumato proprio sulle parti doloranti.

    Leggo “Ho paura di guardare la mia fragilità solo quando la giudico ma, se la amo, sgorgano fiumi di tenerezza; e proprio in questo luogo sensibilissimo dimora il divino. Da lì sgorga un AMORE che è stato misteriosamente negato, calpestato e ignorato da me e che, adesso, non mi chiede di resistergli come in passato ma di abbandonarmi a Lui.”

    Questo lo sento verissimo, è una dinamica che sorprendo in me tante volte, e che fa sbocciare la speranza come un fiore che si apre alla stagione nuova. Un fiore che affonda le radici nella terra, che trae forza da ogni sporcizia e debolezza, e la trasforma e “redime” in un appassionato canto di colori, e di rinnovata fiducia.

    Ti sono veramente grato per questo post, e non posso che rinnovare la gratitudine a Darsi Pace per questa possibilità di cammino, sempre (ri)aperta, per tutto quell’inesausto fiorire di rapporti umani meravigliosi, che ha generato e sta generando nella mia vita. Nonostante – o meglio, proprio “attraverso” – la mia enorme fragilità e debolezza. Il luogo, esattamente, da dove sgorga la grazia.

    Un grande abbraccio!

  2. Antonietta dice

    Grazie Chiara, le tue parole sono molto belle e toccanti!
    Debolezza, tenerezza e forza: anch’io giro da anni attorno a queste parole, con una segreta paura davanti alle prime due.
    Non riesco ancora a riconoscere ed accettare tutta la mia debolezza, così la forza diventa spesso in me qualcosa di rigido, qualcosa che mi aiuta a sopravvivere ma non a crescere.
    Raccolgo dalle tue parole la testimonianza di un maggiore abbandono possibile, anche di una vocazione a trasmettere quello che, non riconosciuto per tanto tempo, può diventare il vero motore della propria vita.
    In fondo non dobbiamo inventare niente: infinita tenerezza e straordinaria forza già ci abitano, dobbiamo solo abbracciarle insieme, completamente.
    Intanto ti abbraccio anch’io
    Antonietta

  3. Carissima Chiara,
    Ascolto le tue parole come la brezza leggera di Elìa fuori della caverna al rivelarsi del Volto di Dio nella sua vita. Grazie perché so di persona che sono impregnate di vita vissuta, sono veramente VITA della tua vita, CARNE della tua carne, SPIRITO del tuo spirito! Bellissima preparazione alla Pentecoste alle porte… il vento gagliardo dello Spirito già spira nelle tue parole, il fuoco dell’Amore incide sui cuori parole indelebili….e spalanca cenacoli… Grazie!
    Grazia

  4. “Ho sentito sempre una vergogna profonda della mia debolezza che nasconde appunto un bisogno di amore negato, in primis, da me stessa e consiste in una pressione innaturale a non cedere, per paura di mostrare un volto fragilissimo e ferito, oscurato appunto da me in me.

    Quando però asciugo le lacrime del provare vergogna, sgorgano lacrime di gioia perché percepisco la grande tenerezza compressa che sta sotto: negata, ignorata, obliata insieme alla grande forza che l’accompagna.”

    Grandi, grandi parole, carissima Chiara, che aprono squarci immensi nel cielo non sempre limpido della mia autocoscienza! Te ne sono infinitamente grato.

    Benigno

  5. Pensavo di essere l’unica persona a vivere questa esperienza descritta in maniera molto esatta da te cara Chiara..
    “Che cosa vuol dire che quando sono debole allora sono forte? Quando sono debole semmai vado in depressione, sento di essere inadeguata, non all’altezza della situazione o tutt’al più scattano momenti di euforia, di esaltazione che però spumeggiano in superficie scomparendo subito come bollicine.”
    Io sono mesi che sperimento tutto questo e mi sembra di impazzire..ero alla ricerca di risposte che tardavano ad arrivare fino al momento in cui ho letto questo articolo. Con la tua testimonianza mi hai dato tanta carica nel proseguire il cammino e tanta tanta speranza. Grazie infinite! Maria Rita

  6. Ho ricercato una poesia che nella mia debolezza, sia fisica che spirituale, tanto mi ha servito. E forse può ancora aiutare .
    Grazie per aver stimolato con la tua riflessione questa bella ricerca! La riporto con piacere a tutti voi.

    La meditazione

    La nostra paura più profonda
    non è di essere inadeguati.

    La nostra paura più profonda,
    è di essere potenti oltre ogni limite.

    È la nostra luce, non la nostra ombra,
    a spaventarci di più.

    Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ”
    In realtà chi sei tu per Non esserlo?
    Siamo figli di Dio.

    Il nostro giocare in piccolo,
    non serve al mondo.

    Non c’è nulla di illuminato
    nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
    non si sentano insicuri intorno a noi.

    Siamo tutti nati per risplendere,
    come fanno i bambini.

    Siamo nati per rendere manifesta
    la gloria di Dio che è dentro di noi.

    Non solo in alcuni di noi:
    è in ognuno di noi.

    E quando permettiamo alla nostra luce
    di risplendere, inconsapevolmente diamo
    agli altri la possibilità di fare lo stesso.

    E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
    la nostra presenza
    automaticamente libera gli altri.

    dal libro “Ritorno all’amore” di Marianne Williamson

    Con affetto, un abbraccio pieno di vita e di forza.

    Fabio.

  7. Maria Teresa dice

    La luce dell’ anima che ogni uno di noi ha nel profondo del suo essere è vista dall’ altro, che è abituato a cercarla e la condivide.
    La sensibilità è un dono inestimabile dell’ anima che l’umanità ha a disposizione per comprendere e amarsi

  8. chiara cioli dice

    Carissimi amici,
    grazie per i vostri pensieri e per le parole così cariche dello spirito di ricerca e di verità.
    Grazie Marco perché mi sono sentita sintonizzata nella speranza con te fin dal primo giorno che siamo entrati in relazione: dono incredibilmente bello e profondo dove il “rapporto umano diventa meraviglioso”.
    Grazie Antonietta perché ti sento vicina, vicinissima, in questo esercizio di abbandono alla Tenerezza e alla Forza nascoste in noi, che hanno bisogno di essere abbracciate insieme e completamente.
    Grazie Grazia, sorella di cammino perché so quante volte insieme abbiamo ascoltato la stessa “brezza” che ci spinge e ci sospinge se issiamo le vele e le lasciamo gonfiare dal vento.
    Grazie Benigno ! Il tuo nome è un programma ! Benignità, benevolenza … qualità importanti . Squarciamo il medesimo cielo della Coscienza sotto cui stiamo e ci scopriamo accomunati dalla stessa ferita.
    Carissima MariaRita, grazie perché mi sembra di capire che cerchi le risposte mentre sai attendere … due qualità che non stanno sempre insieme. Anche questa è una testimonianza.
    Grazie Fabio ! La poesia che hai postato era proprio quello che ci voleva per integrare un aspetto importante che è quello di scoprirsi “potenti oltre ogni limite”; Fabio sento il tuo “abbraccio pieno di vita e di forza” risanante, consolante, mi raggiunge nella sua verità e autenticità. La tua testimonianza apre ampi spazi di speranza e amore.
    Grazie MariaTeresa, è proprio vero: “la sensibilità è un dono inestimabile per l’anima” per questo va fatta emergere, va curata e coltivata.
    Infine grazie all’ultimo grazie di “pharmacycanada”, una parola che racchiude tutto !! Chiara

  9. Maria Carla dice

    Bellissime le riflessioni di tutti voi ma un GRAZIE particolare lo voglio inviare a Fabio che ci ha riproposto la poesia di M. Williamson, uno dei testi più semplici (ma allo stesso tempo più illuminanti) sulla nostra paura di “risplendere” in quanto figli di Dio!
    E naturalmente grazie a Chiara per il suo bellissimo post!
    mcarla

  10. Chiara Cioli, thank you ever so for you post.Much thanks again.

  11. Francesco Marabotti dice

    Grazie Chiara,
    bellissimo post.

    Ricordarci di accogliere e accettare
    le nostre debolezze e fragilità,
    di non frapporci,
    ci matura e ci rende
    più forti perché guarisce
    e lenisce il dolore.

    Ciao
    Francesco

  12. Grazie Chiara per questo tuo dono . Pure nella mai povera esperienza spirituale, riconosco la verità di quando tu condividi dal profondo della tua esperienza . Se consideriamo la debolezza e la forza come due sentimenti separati tra loro, sono un guaio , in ogni senso, ma solo quando si sposano diventano due alleati creativi , come una coppia di amanti complementari, che si nutrono ciascuno delle qualità dell’altro. Quando nell’accoglienza della mia debolezzza, senza difese e nell’abbandono fiducioso a questo mi stato d’animo, scopro che in me nasce un tenero amore che mi ridà vigore e senso al mio agire quotidiano. Da dove mi arriva la forza dello spirito che a volte mi rilancia nella vita senza paura ? Credo proprio dalla mia debolezza, quando riconosciuta, accolta, e non più giudicata. Allora resto come sono e …..momento meraviglioso …… succede il miracolo di una benevolenza inattesa che mi sorprende , ma che , invece di considerare come un caso , sento di accogliere come un dono che mi giunge per effetto , di quel mio diverso sguardo, con il quale ho considerato la mia debolezza, senza giudicarla o viverla come un difetto. Grazie per avermi confermato in questo passaggio interiore, molto delicato . A questo serve la nostra fraternità di cuori e di anime. Un caro abbraccio.
    Ivano.

  13. Carissimo Francesco,
    ammiro la tua capacità di riassumere in poche parole concise e chiare il cuore del discorso aggiungendo un particolare e cioè che accogliere la fragilità GUARISCE E LENISCE IL DOLORE. Quest’ultimo aspetto è davvero importante, grazie per avermelo ricordato.
    Caro Ivano, è sempre una gioia scoprire di essere sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, di essere uniti in profondità dagli stessi dinamismi e nel comunicarmi la tua esperienza posso anch’io sentirmi rinforzata dal calore della tua fraternità.
    Un abbraccio. Chiara

  14. Giuseppina Nieddu dice

    Carissima Chiara questo post e tutti i commenti successivi, sono davvero un Dono di Chiara-Grazia che sempre mi sorprende e stupisce per le risonanze e “le coincidenze” meravigliose che sfuggono a qualunque calcolo di probabilità…
    Davvero la brezza dello Spirito e della Pentecoste soffia e spinge le nostre vele per Darci e Fare Pace. Spero di vederci domenica prossima a Siena, nel vostro caldo Monastero che accoglie il gruppo regionale toscano e intanto condivido con voi questi miei versi che hanno cinguettato insieme agli uccelli, all’alba del 17 maggio, stesso giorno del tuo post…

    PENTECOSTE

    Spinge le spalle il futuro
    come vela si gonfia di vento
    cresce, vibra dentro, il nascituro.
    Dentro il ventre Luce divento.

    Silente voce mi avvolge e punge
    richiede ascolto per il venituro
    come essenza di rosa unge.
    Rimanere e andare urge.

    Spalle e piedi di fuoco accesi
    unanimi camminano avanti
    stupiti come viandanti.

    Nei tratturi respiri sospesi
    tracciano mappe di ponti
    tra autostrade celesti e monti.

    Pugnano 17 maggio 2018

    Un caldo abbraccio a tutti, prima di tutto a Fabio, con la speranza di vederci tutti a Tre-vi e di essere sempre e ovunque preceduti e attesi dallo Spirito , UNO e TRINO.
    Ancora Grazie
    Giuseppina Nieddu

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