Credo che al di là di ogni parola, pensiero o tentativo mentale di
capire le cose
ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per intraprendere la nuova strada,
è un immenso e profondo abbraccio in cui sentirci uniti e unici.
Solo questo calore può far nascere una nuova azione, frutto del
pensiero libero.
Il contatto continuo con l’altro ci avvolge, ci sostiene e ci
spingerà a diventare ciò che realmente siamo LIBERI e INFINITI.
3 risposte
Grazie Beatrice per avermi riportato all’essenziale.
Ho davanti agli occhi l’immagine del ‘Padre prodigo’ di Rembrandt: solo all’interno di questo abbraccio ‘cieco’ che mi accoglie incondizionatamente io vengo rigenerata, io comincio ad esistere come figlia, io riacquisto la mia regalità e la piena libertà, e divento capace, a mia volta, di un abbraccio ri-generante e liberante.
Un caldo abbraccio. giovanna
letta
è vero Beatrice, un abbraccio caloroso ci rimette in sesto, in piena comunicazione con l’altro, e allora….
un grande abbraccio anche da parte mia e tanti auguri.
letta
Cara Beatrice il tuo intervento mi ha suscitato subito una forte sensazione di accordo pieno.
Il contatto fisico è stato sempre per me qualcosa di non facile, nel senso che pur desiderando tanto riceverlo e donarlo, mi sento spesso bloccata, soprattutto per esternarlo. E’ una mia componente caratteriale!
Ciò ha costituito anche un cruccio per i miei genitori, in particolare per mio padre che, pochi giorni prima di morire, parlando di me a mio marito, ha confidato che nonostante fossi stata una figlia meravigliosa, mi avrebbe voluto un pò più estroversa. Per fortuna nessuno dei miei figli è così, non perdono mai occasione, quando mi passano accanto, di darmi una carezza od un bacio.
Quindi come dici tu non perdiamoci in chiacchere, ma abbracciamoci teneramente. Con affetto Gabry
letta